sabato 24 novembre 2007

IL "COMITATO CITTADINO PER LA SICUREZZA E LA LEGALITA'" PROSEGUE LA RACCOLTA FIRME PRESSO LOCALI E ATTIVITA' COMMERCIALI DI VASTO

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Il "Comitato Cittadino per la Sicurezza e la Legalità",nell'ambito della campagna denominata 'Ho Voglia di Sicurezza', avente ad oggetto una raccolta di firme sotto forma di petizione popolare, comunica che, a partire da Lunedì 26 Novembre 2007, verranno allestiti, presso i maggiori negozi ed esercizi commerciali della Città del Vasto e del suo comprensorio, dei punti di raccolta firme.Questi saranno riconoscibili e contrassegnati dal logo del Comitato promotore. Le firme raccolte saranno consegnate a Roma presso la sede del Ministero dell'Interno al fine di poter ottenere fondi pubblici destinati a garantire la prevenzione e la Sicurezza nel territorio del Vastese. I cittadini sono invitati a dare il proprio contributo, attraverso la propria firma, per l'affermazione della Sicurezza e della Legalità in Città e nel suo comprensorio.Le adesioni al "Comitato Cittadino per la Sicurezza e la Legalità",e la raccolta firme, sono possibili anche on-line all'indirizzo internet http://www.hovogliadisicurezza.org/.

APPROVATA MOZIONE SU SICUREZZA A S. SALVO. Promotore, Antonio Castaldo del "Comitato Cittadino per la Sicurezza e la Legalità - S. Salvo"


Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Approvata all’unanimità la mozione riguardante la sicurezza promossa da Antonio Castaldo (“Comitato Cittadino per la Sicurezza e la Legalità – San Salvo”) e presentata al Sindaco del Comune di San Salvo.Accolte,quindi,le richieste di installazione di telecamere nella Città, atte a prevenire atti vandalici, spaccio e furti; di riorganizzazione della vigilanza urbana comunale; di richiesta di trasformazione della caserma dei Carabinieri in tenenza, e di una nuova location per la stessa. Con l’acquisizione di questa mozione,potrebbe presto prendere il via l’aumento d’organico della polizia municipale, da molto tempo atteso, e la richiesta al Ministero dell’Interno del “rafforzamento” delle Forze dell’Ordine. Soddisfatto Antonio Castaldo, che a caldo ha dichiarato: “ Il risultato raggiunto mi fa felice. Come auspicavo siamo riusciti a superare schemi ideologici su quest’argomento che sta a cuore a tutti. La sicurezza riguarda tutti noi e resta un tema che deve mettere, come ha messo, tutti d’accordo”.
Questa iniziativa, come anche la raccolta firme che si è tenuta qualche settimana fa a S. Salvo, va ad arricchire il curriculum di questo nostro neonato “Comitato Cittadino per la Sicurezza e la Legalità”.
Una battaglia, quindi, l’abbiamo vinta. Ora andiamo avanti…

VERSO IL III PIANO SANITARIO REGIONALE. LUNEDI' CONVEGNO DI AN A PESCARA

“Verso il 3° Piano sanitario regionale: opinioni a confronto” è questo il titolo del convegno – organizzato dal coordinamento e dal Gruppo Regionale di AN – che si svolgerà Lunedì 26 Novembre a partire dalle ore 17, presso la Sala dei Marmi a Pescara.Dopo i saluti del Presidente di federazione, Lorenzo Sospiri e l’introduzione di Alfredo Castiglione, Capogruppo di AN in Consiglio Regionale, inizieranno i lavori, articolati in due sessioni. La prima, coordinata da Fabrizio Di Stefano, vedrà alternarsi al microfono l’Assessore Regionale alla sanità, Bernardo Mazzocca, il docente dell’Università dell’Aquila con delega all’attività sanitaria, Alessio Agnifili, Giorgio De Matteis, Capogruppo Regionale “Per l’Abruzzo”, Filippo Gianfelice, Segretario Regionale Anaao-Assomed e il Sindaco di Giulianova, Claudio Ruffini.La seconda sessione, invece, sarà coordinata dall’On. Giovanni Pace e, in qualità di relatori, Francesco Di Stanislao, Direttore generale dell’Agenzia Sanitaria Regionale, Carmine Di Ilio, Preside della facoltà di medicina dell’Università di Chieti, Antonio Floris, sindaco di Avezzano, Geremia Mancini, segretario regionale Ugl, e Nazario Pagano capogruppo regionale di Forza Italia.

venerdì 23 novembre 2007

Regione, CASTIGLIONE (AN) : SCIOGLIAMO LE COMMISSIONI CONSILIARI !

(Nella foto, il Capogruppo di AN in Consiglio Regionale, Alfredo Castiglione)

"Sciogliamo le commissioni consiliari regionali. Rappresentano solo un costo e non servono a nulla". A lanciare questa provocatoria proposta è Alfredo Castiglione, Capogruppo di AN in Consiglio Regionale, dopo "l'ennesima brutta figura della maggioranza nella II commissione riunita ieri a L'Aquila. Siamo alla solita politica del rinvio - denuncia Castiglione - e stavolta a farne le spese è stata la legge urbanistica, un provvedimento che andrebbe approvato prima possibile per evitare le bacchettate della commissione europea. Rifondazione non ha rinunciato ai suoi oltre 100 emendamenti, e la cosiddetta maggioranza ha preferito la strada del rinvio con il voto contrario della minoranza che, ancora una volta, ha dimostrato disponibilità al confronto, senso di responsabilità istituzionale. Prima di arrivare nelle sedi istituzionali come le commissioni - continua il Capogruppo di AN - il centrosinistra farebbe bene a confrontarsi per arrivare con proposte coerenti e unitarie, altrimenti la loro litigiosità e le loro spaccature finiscono per paralizzare l'attività amministrativa regionale e diventare un costo per l'ente e quindi per i cittadini. Stesso spettacolo in IV commissione con la mancanza del numero legale dei Consiglieri e rinvio del piano regionale dei rifiuti, ieri saltata la legge urbanistica e domani? La discussione sul servizio idrico regionale è arrivata in Consiglio senza passare per la commissione competente, a questo punto non rimane che sciogliere le commissioni, almeno si risparmierà su gettoni e rimborsi spese", conclude amaro, Castiglione.

Regione, DI STEFANO (AN) E DE MATTEIS (IDC) : LEGGE SUL RICICLO IDRICO: NORMA CONFUSA ED IPOCRITA

(Nella foto, il Consigliere Regionale di AN, Fabrizio Di Stefano)

«Confusa ed ipocrita» così i Consiglieri Regionali Fabrizio Di Stefano (AN) e Giorgio De Matteis (Idc) hanno definito la legge stralcio sul riordino del ciclo idrico integrato approvata dal centro-sinistra nel corso dell’ultimo Consiglio.«È una norma ipocrita – ha attaccato Di Stefano – perché l’intento riformatore è solo un paravento dietro il quale si nascondono maldestramente le faide del Pd ed, in particolare, quelle riferite all’area pescarese dove si apprestavano a rinnovare i vertici di Ato e Aca con nominativi poco graditi ai big seduti in Consiglio Regionale».«Quanto ai costi – prosegue Di Stefano – in realtà si tratta di una legge che, per quanto riguarda le società di gestione, invece di contenerli li mantiene inalterati, perché obbliga tali enti a non procedere all’adeguamento previsto dalla finanziaria nazionale e cioè alla riduzione a tre dei componenti dei consigli di amministrazione».«La legge aprirà la strada all’ingovernabilità di un settore già di per sé complesso – è il commento di De Matteis – perché, se da un lato, stabilisce che ad ogni Ato deve corrispondere un unico gestore, dall’altro proroga per sei mesi le convenzioni già in essere con le dieci società che, attualmente, si occupano del ciclo idrico integrato».L’esponente dell’Idc fa rilevare, inoltre, che «il testo approvato in Aula interviene su materie non di sua competenza, infatti i gestori sono società per azioni che sono regolamentate dal codice civile e non dal diritto amministrativo».Di Stefano e De Matteis concludono ricordando che «l’opposizione aveva fatto delle aperture nei confronti della maggioranza per discutere di un testo di legge che fosse veramente innovativo, mentre invece ci siamo ritrovati a fare i conti con personalismi che hanno generato un mostro giuridico senza capo né coda che, alla fine, creerà soltanto una gran confusione tra gli utenti e genererà un ampio malcontento tra i sindaci che si sono ritrovati commissariati nello svolgimento di un servizio di cui sono titolari, da cui potrebbero derivare ricorsi e contenziosi».

FINI (AN) : DIALOGO A TUTTO CAMPO. Archiviata la CdL, resta il popolo del centrodestra

(Nella foto il Pesidente di AN, Gianfranco Fini)

Alleanza Nazionale è determinata ad andare avanti sulla strada di Fiuggi con i suoi programmi, le sue idee, i suoi valori, parlando ad una pluralità di soggetti che siano alternativi alla sinistra. "Se viene meno la logica della coalizione - ha dichiarato Gianfranco Fini al termine dell'Esecutivo del partito - se la Cdl è da considerarsi archiviata, per Alleanza Nzionale ciò non significa l'archiviazione del popolo del centrodestra. Ognuno si può confrontare liberamente con tutti: soggetti politici e persone fisiche, chiunque insomma sia interessato ad un progetto per l'Italia, ad un modello di governo alternativo alle sinistre. Poi, chi ha più filo da tessere tesserà".E' in questa logica che Fini ha parlato di "competizione" con Forza Italia o con il nuovo partito che ne prenderà il posto, "una competizione che - ha spiegato - è nella logica dell'archiviazione della CdL di un sistema di voto proporzionale e che sarà portata avanti con una strategia fatta di determinazione e unità nel partito". Sul territorio, in vista delle amministrative della prossima primavera, Fini ha ribadito che "per quel che ci concerne non c'è nessun terremoto. E' falso che ci sarebbe una vendetta che porterebbe An a mettere in discussione le giunte di centrodestra, non siamo nati ieri, non ci saranno da parte nostra prese di posizione che possano favorire il centrosinistra. Dove si andrà a votare, se c'è condivisione di programma e di candidature, per noi non cambia niente. Berlusconi dovrà dire se per lui cambia qualcosa". Fini ha inoltre auspicato che il governo cada al più presto, ma ha altresì precisato che fino a che ha i numeri per governare An è pronta a dialogare sulle riforme, a partire dall'incontro di lunedì con Veltroni. "Per Alleanza Nazionale - ha osservato Fini - le condizioni 'non trattabili' nel dialogo sulla legge elettorale sono il vincolo di coalizione, vincolo di programma e indicazione del Pemier. Il problema - ha aggiunto il leader di An - non è se la nuova legge sarà proporzionale o maggioritaria, ma se saranno indicate o meno le alleanze di governo, se cioè gli elettori avranno la possibilità di scegliere prima chi dovrà governarli o no. Lasciare i partiti con le mani libere - ha proseguito Fini - significherebbe far arretrare l'Italia ad una fase di democrazia bloccata, quando non c'era alternativa al pentapartito e tutto si decideva dopo il voto. Significherebbe archiviare il bipolarismo e il popolo del centrodestra".

PARCO URBANO ? NO, DISCARICA ABUSIVA !

(Nella foto, il "parco urbano" in questione)

Parco urbano. E’ questa la denominazione di una zona di Vasto, in località trave, lungo la discesa che porta a Vasto Marina. Di parco urbano, però, questo spiazzo nelle foto, non ha proprio nulla! Questa è una vera e propria discarica a cielo aperto in cui trovano ospitalità lavatrici dismesse,forni guasti, frigoriferi, mobili vecchi, materassi, copertoni di automobili e di camion, wc, mattoni, mattonelle e altre masserizie.
Uno spettacolo indecente che non si addice di certo ad una zona la cui destinazione dovrebbe essere tutt’altro e cioè quella di parco pubblico e frequentabile da turisti e cittadini per fare passeggiate, stare all’aria aperta e godersi il panorama del mare.
La zona, localizzata vicino al centro della Città e vicino all’area sportiva nota come “la frana”, inoltre, non essendo illuminata, è diventato luogo di ritrovo per tossicodipendenti. A testimonianza di ciò, le decine e decine di siringhe che affollano le stradine lì vicino.
Questo parco “urbano” rappresenta una delle tante emergenze della nostra Città, che l’Amministrazione guidata dal sindaco Lapenna puntualmente trascura.Alleanza Nazionale,pertanto, chiede l’immediato intervento dell’Amministrazione Comunale affinché la zona in questione, venga ripulita, recintata e adeguatamente illuminata.

giovedì 22 novembre 2007

IERI SERA, SU TRSP, DIBATTITO SULLA SICUREZZA CON SIGISMONDI

(Nella foto, il Presidente del locale Circolo di AN, Etelwardo Sigismondi)

Ieri sera, alle ore 21,30, su TRSP,è andato in onda un dibattito sulla sicurezza tra il Presidente del locale Circolo di Alleanza Nazionale,Etelwardo Sigismondi, e l'Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Vasto ,Eliana Menna.
Particolarmente incisivo su questo tema si è dimostrato Sigismondi che ha tenuto banco nel dibattito.

Violenza donne : SALTAMARTINI (AN), SI CONVOCHI TAVOLO BIPARTISAN

"Il fenomeno della violenza sulle donne si può contrastare e combattere solo combinando contemporaneamente più azioni tra cui, prima di tutto, quella di una vera e propria rivoluzione culturale, di una presa di coscienza collettiva della società che deve poi trasformarsi in una battaglia comune di uomini e donne contro questa grave realtà." Barbara Saltamartini, coordinatrice nazionale del dipartimento Pari Opportunità di An e membro dell'esecutivo nazionale del Partito, commenta così il varo del Forum permanente sulla violenza alle donne da parte del Ministro Pollastrini.
"A questo - spiega poi la coordinatrice - deve poi aggiungersi un intervento sul piano legislativo, velocizzando la discussione sulla complessiva proposta contro la violenza sessuale perché alla gravità di questo fenomeno si può davvero rispondere solo con un provvedimento articolato, che non si limiti solo a sanzionare penalmente lo stalking, la molestia sessuale insistente, ma che sia in grado di tutelare le donne contro ogni forma di violenza.. Bisogna dare alle donne - prosegue Saltamartini - la consapevolezza del loro diritto alla sicurezza e bisogna intensificare la politica del sostegno alla vittima perché una donna lasciata sola dalla società è una donna che subisce una doppia violenza"
"Solo mettendo insieme questi tre aspetti e rendendo il contrasto alla violenza sulle donne una vera priorità si potrà affrontare seriamente il fenomeno e fare in modo che nella nostra società non accada più quanto avvenuto in questo ultimo anno, che ha visto oltre un milione di donne vittime di violenze fisiche o sessuali. Per questo - conclude l'esponente di An - invito il ministro Pollastrini a convocare un tavolo con tutte le forze politiche per arrivare, insieme, a formulare un pacchetto efficace e condiviso".

mercoledì 21 novembre 2007

Regione, AGRICOLTURA : SPRECHI SENZA FINE

(Nella foto, il Palazzo dell'Emiciclo, sede del Consiglio Regionale Abruzzese)

Il Gruppo regionale di AN torna a denunciare gli sprechi del settore agricoltura.Nel mirino l’assessorato all’agricoltura e l’Arssa la cui struttura dirigenziale – direttore generale, tecnico ed amministrativo – costa, complessivamente, 315mila euro, a fronte del precedente Consiglio di Amministrazione che pesava sui bilanci per 210mila euro: queste sono le cifre della riforma moralizzatrice di Del Turco sull’organizzazione dell’azienda.Per non parlare delle attività di promozione all’estero. Già avevamo parlato, nei mesi scorsi, delle spese per la sede di Bruxelles – 43 metri quadrati a più di 5.000 euro al mese – e del contratto di consulenza faraonico dell’ex Presidente Falconio da 90.000 euro l’anno; nei giorni passati si è venuti a conoscenza dell’apertura di uno show-room a Bucarest affittato ad 8.211 euro mensili, nonostante le perplessità dell’Istituto per il commercio con l’estero che definiva la localizzazione “distante dalle zone commerciali e di affari della Città”.Quanto ai costi, poi, l’Ice, da un’indagine effettuata in loco, individuava una cifra congrua per l’affitto in circa 4.000 euro per 300 metri quadrati, mentre l’Arssa ha preso una sede di 204 metri a più del doppio; il tutto per un mercato che, sempre l’Ice, definisce poco idoneo alla penetrazione dei prodotti di qualità dell’agro-alimentare per il basso potere di acquisto della valuta rumena.Infine vogliamo ricordare il ruolo di una collaboratrice a contratto dell’assessorato (31.500 euro l’anno più rimborsi spese), autorizzata dall’Arssa alle realizzazioni di azioni presso la Romania, che risulta amministratrice unica di una società vincitrice di alcuni bandi indetti dallo stesso assessorato, tra i quali uno per la formazione del personale nella sede di Bruxelles, l’altro per la fornitura di assistenza tecnica nel Docup Pesca 2000/2006, nel primo caso con un ribasso di 100 euro, nell’altro di 84 euro. Complimenti!

Regione, PACE (AN) PER LA DIREZIONE REGIONALE DEL MINISTERO DI GRAZIA E GIUSTIZIA A L'AQUILA

(Nella foto, il Consigliere Regionale di AN, Giovanni Pace)

«Un impegno in favore della localizzazione a L’Aquila della direzione regionale del Ministero di grazia e giustizia» è quanto ha chiesto il Presidente emerito Giovanni Pace nel corso della sua interpellanza discussa oggi in Consiglio Regionale.
«Con il decreto legislativo 240 del 2006 L’Aquila – spiega Pace – veniva individuata quale sede idonea ad ospitare la direzione, successivamente questa decisione veniva rimessa in forse: da allora abbiamo assistito ad uno scarso impegno da parte del governo regionale affinché venisse scongiurata questa ultima ipotesi».
«Sulla vicenda – prosegue l’esponente di AN – si sono espresse molte autorità cittadine ed, in particolare, il Presidente dell’Ordine degli Avvocati de l’Aquila che ha denunciato con forza il tentativo di cancellazione della localizzazione».«Spero – conclude Pace – che questo mio intervento sia di stimolo per un’assunzione di responsabilità da parte dei vertici istituzionali per impedire che il Ministero compia questo torto al capoluogo di Regione».

L'ERRORE DELL'ORGOGLIO

(Nell'immagine, il logo del nuovo partito di Berlusconi)

Questa volta il Cavaliere l’avrebbe fatta grossa. Spesso ironico nei confronti della sua pupilla, Michela Vittoria Brambilla, non a caso soprannominata “signorina Esonda”, l’ex Premier si starebbe macchiando dello stesso, macroscopico difetto. Ricapitoliamo i fatti berlusconiani degli ultimi tempi, prima di giudicare il “coupe de teatre” di Piazza San Babila. Irrimediabilmente proiettato[...] verso la fantomatica “spallata”, annunciata ogni dieci giorni come inevitabile, immediata, unica tattica possibile per il centro – destra, il Leader della CdL ha impegnato gli ultimi mesi circuendo Senatori dell’altra riva (shopping parlamentare), sostenendo i “Liberaldemocratici” del già traditore Lamberto Dini, finanziando, diciamo solo politicamente, ma voci maligne dicono persino fattivamente, la scissione storaciana de La Destra “incazzata e con la bava alla bocca”.Forse, occorrerebbe ammetterlo, non una visione così lungimirante, visto la tenuta autunnale del governo Prodi, le scadenze europee in avvicinamento, ma soprattutto il ritardo programmatico e organizzativo sul Partito democratico di Walter Veltroni.Dunque, cerchiamo di chiarire il punto, partendo da una sensazione. Il “Partito della libertà”, nato d’impeto, o d’imperio, in Piazza San Babila lo scorso 18 novembre, sembrerebbe non rappresentare nulla di nuovo; non racchiudere in sé alcuna novità ideale o programmatica, non nascere per costituire, dal grembo, l’unità dei conservatori italiani.Confermiamo il termine sensazione: innervosito dalla sconfitta parlamentare, scocciato dalla volontà riformista di Alleanza Nazionale in senso francese, dell’UDC in senso tedesco, scavalcato per Innovazione (?) da Veltroni, il Cavaliere parrebbe aver colto la prima occasione presentatasi, per copiare spudoratamente il processo comunicativo del nascente Partito democratico, mettendo alle strette gli (ex?) alleati.Un po’ di gazebo sparsi per l’Italia, firme ( al posto di voti ), numeri si spera non campati in aria come Cicchitto soleva ricordare per le primarie d’Ottobre, un nome nuovo, quasi inventato sul momento data l’incertezza assoluta, sia di pronuncia che d’organizzazione; così si vorrebbe miracolosamente nato il futuro del centro – destra italiano.Nei fatti, l’ex Premier unisce in un solo partito ciò che già stava assieme con un po’ di diffidenza, ossia Forza Italia e i Circoli della libertà, questi ultimi inizialmente finalizzati alla creazione del partito unitario della Cdl, ma nella realtà, precise riedizioni della FI antipolitica del ’94.Una rinfrescata, un rinnovamento pubblicitario, un’operazione di marketing imprenditoriale più che un importante passo politico di matrice europea, dunque. O meglio, una prova d’orgoglio, il tentativo di trasformare, a spese del sistema politico nazionale, il principale partito italiano in una forza tanto individualista quanto egemone. E se questo giudizio dovrà essere confermato, per fortuna di chi vive in democrazia, dal suffragio popolare, il mancato accordo all’interno dell’ormai ex Casa delle Libertà sulle riforme istituzionali ed elettorali necessarie all’Italia, si rivela macchia indelebile sul futuro politico di questo sfortunato paese, destinato alla perenne arretratezza culturale e costituzionale.

Giacomo Petrella

SILVIO, SBAGLI

(Nella foto, Silvio Berlusconi, fondatore del nuovo "Partito della Libertà")

L’annuncio di Silvio Berlusconi, un risultato almeno l’ha ottenuto. Romano Prodi è più in sella che mai e, se fino a qualche giorno fa si parlava unicamente della crisi del centro-sinistra di lotta (Walter Veltroni) e di Governo (Palazzo Chigi), ora si parla unicamente della morte della CdL. Non c’è che dire: proprio una bella spallata…. ma al centro-destra.Entriamo nel merito. Se il Cavaliere col suo "Partito della libertà", pensa a una “Forza Italiona” (l’attuale Fi, più pezzi centristi delusi dall’Ulivo), più la Brambilla, compie un atto legittimo. Semmai si dovrebbero preoccupare i “parrucconi di Forza Italia”, un partito che non si può sciogliere senza un congresso, una costituente ,etc. con un semplice colpo di spugna, con un atto d’imperio aziendale; un partito che comunque dalla PLASTICA è diventato partito di maggioranza relativa, con una buona classe dirigente (Giulio Tremonti, Beppe Pisanu, Marcello Pera). Il decisionismo plebiscitario, il leaderismo cesaristico non rafforzano la democrazia, la tradiscono. La mediazione, il confronto, la dialettica, non sono fastidi, intralci, ma il sale della libertà.Se invece, Berlusconi pensa di fare da solo il partito unitario del centro-destra, obbligando i suoi partner ad aderire o morire, sbaglia nel metodo e nella sostanza. Nel metodo, perché i percorsi collettivi si fanno appunto collegialmente, dando pari dignità agli alleati, trovando insieme le soluzioni programmatiche e tecniche (tipo il lavoro preparatorio del “comitato dei 30”, espressione delle Fondazioni Craxi, Fare Futuro e Liberal). Se si vuole la governabilità coerente (quando si tornerà al Governo), si deve partire dalle sintesi culturali e politiche, dal mastice della coalizione. Sbaglia anche nella sostanza, perché così si fa soltanto il “partito vampiro”, speculare alla fusione a freddo del Pd. E gli italiani non meritano di dover scegliere per forza tra la plastica (di sinistra) e la demagogia (di destra), tra i parrucconi della politica e i populisti. Altro che Europa, siamo nella repubblica delle banane.

Fabio Torriero

martedì 20 novembre 2007

MERCATO DEL SABATO : AUMENTANO GLI AMBULANTI EXTRACOMUNITARI

Facendosi un giro per il mercato del Sabato che si tiene in Via e Piazza d’Annunzio, e in tutte quelle strade circostanti, si può notare come le bancarelle che commerciano dall’abbigliamento, ai fiori, alle pentole, alla semplice oggettistica, sono gestite quasi tutte da cittadini extracomunitari, in prevalenza arabi, cinesi e marocchini.
Molti,però, sono gli anziani (soprattutto) ma anche persone appartenenti ad ogni fascia d’età, che hanno più volte lamentato questa situazione in quanto si sentono a disagio e a volte poco rispettati da questi ambulanti che, forse non conoscendo perfettamente la lingua, forse avendo diverse norme di comportamento nel proprio Paese, si presentano arroganti ai clienti e a volte non rispettano le usanze del vero mercato della Piazza in cui la contrattazione del prezzo è una vera tradizione. Un mercato, quindi, in cui a volte i prezzi sono simili a quelli dei negozi e pertanto sempre meno frequentato.
Quello del Sabato, però, come quello del Mercoledì che si tiene nella piazzetta del quartiere S. Paolo, non devono morire in quanto simboli della tradizione popolare di Vasto come di ogni altro paese. Dovrebbero solo essere un po’ più…italiani!

Marco di Michele Marisi

AZIONE STUDENTESCA : NON SI PUO' PERMETTERE LA LENTA AGONIA DEI CORSI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE DEI SALESIANI DI VASTO !



Non si può permettere la lenta agonia dell’Istituto Professionale dei Salesiani di Vasto che ogni anno forma decine e decine di ragazzi che trovano immediatamente lavoro nelle piccole e medie industrie locali! – è quanto afferma il Responsabile Provinciale di Azione Studentesca, Marco di Michele Marisi, che interviene proprio in merito alla paventata chiusura del centro di formazione professionale che ha sede nella struttura dei Salesiani.
E’ notizia di qualche settimana fa, infatti, che la Regione ha tagliato i fondi a questa struttura costringendo l’Istituto Tecnico Professionale, a minacciare la chiusura. Tanti i ragazzi che ogni anno si iscrivono ai vari corsi che li inseriscono nel mondo del lavoro. Preoccupazione è stata espressa non solo dagli insegnanti ma anche dai genitori di quei ragazzi che, oggi frequentando il terzo anno della media, avrebbero voluto optare per quella scuola.
Le industrie del Vastese – aggiunge di Michele Marisi – oltretutto, non predispongono corsi di formazione, e quindi hanno sempre fatto affidamento sui centri vicini tra i quali quello dei Salesiani.
La chiusura di quest’ultimo, quindi, provocherebbe non pochi danni non solo ai ragazzi i quali dovranno sobbarcarsi qualche mezzora di autobus per raggiungere l’Istituto Tecnico Professionale più vicino,ma anche all’industria locale che farebbe comunque più difficoltà a trovare giovani preparati. Per non parlare della rinuncia che molti ragazzi faranno scegliendo qualche altra scuola.
Insomma – conclude il Responsabile Provinciale di Azione Studentesca – chi di dovere provveda affinché non si crei questa situazione, oppure Azione Studentesca sarà pronta a manifestare contro la soppressione di questi corsi che continua a ritenere fondamentali.

Azione Studentesca - Vasto

FINI : AN NON SI SCIOGLIE E CONTINUERA' A LAVORARE PER MANDARE A CASA PRODI

(Nella foto, il Presidente di AN, Gianfranco Fini)
Ci confronteremo con il nuovo partito di Berlusconi per costruire alternativa a sinistra in sintonia con il popolo del centrodestra.
"Alleanza Nazionale non si scioglie e non confluisce nel nuovo partito di Berlusconi, cui fa gli auguri e con cui si confronterà in Parlamento e nel Paese per mandare a casa Prodi e costruire una alternativa alle sinistre. Anche in assenza di vincoli di coalizione, AN lavorerà per definire un progetto che sui temi della legalità, dello sviluppo economico, della giustizia sociale, delle riforme, sia in sintonia con l'interesse nazionale e con le aspettative del popolo di centrodestra". E' quanto dichiara il presidente di AN, Gianfranco Fini, dopo la conferenza stampa di Silvio Berlusconi in cui ha annunciato la nascita di un nuovo partito.

lunedì 19 novembre 2007

Riforma, FINI (AN) : POSITIVO CAMBIO DI STRATEGIA DI BERLUSCONI

(Nella foto, il Presidente di AN, Gianfranco Fini)

"Berlusconi, coi colpi di scena che gli sono congeniali, ha aperto scenari interessanti, ha fatto esattamente quello che diciamo da tempo. Lo avevo invitato a muovere le pedine. Ha cambiato strategia ed era ora che lo facesse. Oggi credo debba concentrarsi in modo particolare ad un confronto con il centrosinistra ad una nuova legge elettorale". Lo ha dichiarato stamattina il Presidente di AN, Gianfranco Fini, intervenendo a 'Panorama del Giorno' su Canale 5.
"Leggendo i giornali - ha aggiunto il Leader di AN - Berlusconi ipotizza di sostenere il referendum: un Berlusconi sostenitore del referendum sarebbe il massimo. C'è stata un'oggettiva apertura al confronto su legge elettorale e riforme e questo è positivo", ha concluso Fini.

domenica 18 novembre 2007

Legge elettorale, LA RUSSA (AN) : PRIMA SI FA, PRIMA SI VA AD ELEZIONI

(Nella foto, l'On. Ignazio La Russa, Capogruppo di AN alla Camera)

"Fare una nuova legge elettorale significa accorciare al massimo la vita di questo Governo che resta nostro obiettivo primario buttare giù. AN è pronta a tutto pur di arrivare in tempi rapidi ad una riforma elettorale, ma difendiamo la scelta del bipolarismo. Va bene sedersi tutti attorno ad un tavolo per fare le riforme, ma sia ben chiaro che questo non deve essere usato in alcun modo per allungare surrettiziamente la vita al Governo". E' quanto afferma il Capogruppo di Alleanza Nazionale alla Camera, Ignazio La Russa. Il referendum - aggiunge - resta comunque un orizzonte e un traguardo possibile nel caso in cui il Parlamento non sia in grado di trovare soluzioni migliori rispetto all'attuale sistema. Quanto alla proposta Vassallo-Ceccanti ha avuto il merito di smuovere le acque. Siamo pronti ad ascoltare anche proposte che non prevedano il premio di maggioranza ma finora - conclude - non ne è arrivata nessuna veramente convincente".