venerdì 7 novembre 2008

Regione, GIANNI CHIODI CANDIDATO PRESIDENTE DEL CENTRODESTRA. ECCOLO!

Famiglia:
Gianni Chiodi (nella foto) sposato nel 1989 e padre di tre figlie, è nato a Teramo il 25 aprile 1961.Il padre era imprenditore e la madre assistente sociale così come l’unica sorella.

Istruzione e professione:
Conseguita nel 1980 la maturità classica con il voto di 58/60, nel marzo del 1985 si laurea in Economia e Commercio presso la L.U.I.S.S. di Roma discutendo la tesi in Diritto Penale Commerciale con il Prof. Giovanni Maria Flick e conseguendo il massimo dei voti con lode.
Dopo il servizio militare frequenta un corso di "Alta Specializzazione in Finanza Aziendale" tenuto dalla Università Bocconi di Milano.Nel 1986 si iscrive al relativo Albo dei dottori commercialisti e nel 1988 all'albo dei Consulenti Tecnici del Tribunale di Teramo. E’ Revisore Contabile.Lo Studio di cui è contitolare si occupa di consulenze nei settori del bilancio, della finanza aziendale, del controllo di gestione, del diritto societario, del diritto tributario, e della pianificazione fiscale internazionale.Nel corso degli anni partecipa a diversi seminari e convegni (Manfredonia, Perugia, L'Aquila, Torino ecc.) come relatore su problematiche inerenti il diritto penale commerciale ed il diritto tributario.Nell'aprile del 1994 viene eletto nel Consiglio Direttivo dell'Ordine dei Dottori Commercialisti della Provincia di Teramo;Nello mese di Novembre del 1995 viene eletto Presidente della Unione dei Giovani Dottori Commercialisti di Teramo.Nel corso del 1997 viene nominato Segretario del Consiglio Direttivo dell'Ordine dei Dottori Commercialisti della Provincia di Teramo.Nel corso del 2004 è nominato nel consiglio di amministrazione dell'Università degli Studi di Teramo.Nel 2005 entra a far parte del C.D.A. dell'Ente d'Ambito Ottimale n° 5 Teramano per le risorse idriche.

Impegno politico:
Rappresentante degli studenti durante gli anni del liceo classico.Nel 1999, tre mesi prima della data delle elezioni, viene candidato alla carica di Sindaco da Forza Italia ed Alleanza Nazionale. Poco dopo aderisce anche il C.C.D. La competizione con l’allora Sindaco uscente si risolve in una sconfitta.Dal 1999 al 2004 svolge le funzioni di coordinatore dei gruppi di opposizione (16 consiglieri comunali di F.I. - A.N. - C.C.D.). L’opposizione si caratterizza per una straordinaria compattezza e per una forte propositività. Chiodi, ne diventa ben presto il leader indiscusso. Nel frattempo, contribuisce ad aggregare e coinvolgere personalità giovani e capaci che ben presto assumeranno ruoli politicamente importanti. Quel gruppo, oggi, viene sulla stampa locale definito: i ragazzi del 1999”.Nel mese di luglio 2003, ad un anno dalle nuove elezioni comunali, i tre partiti costituenti la Casa delle Libertà, ufficializzano la ricandidatura alla carica di Sindaco di Gianni Chiodi. Ciò permette di organizzare una campagna elettorale capillare ed efficace che consente alla coalizione di recuperare ben 14 punti percentuali e vincere le elezioni con il 53% circa dei voti. In quegli anni, politicamente difficili per la Casa delle Libertà, Teramo è uno dei pochissimi capoluoghi italiani dove il centrodestra strappa il governo al centrosinistra. Resta fino ad oggi l’unico capoluogo abruzzese governato dal centrodestra.Nel giugno del 2004, viene eletto Sindaco di Teramo e forma una giunta che ha l’età media più giovane dei comuni capoluoghi italiani.Aderisce immediatamente al PDL del quale è stato sempre un deciso sostenitore e partecipa attivamente all’ultima campagna elettorale tenendo comizi ed incontri elettorali in tutta la Regione.Nel marzo del 2008, una indagine di Citizen Satisfaction condotta dalla DIGIS srl sull’ampio campione di 1000 cittadini teramani, fatta di 25 domande che spaziano dal gradimento del Sindaco ed assessori a giudizi su scelte amministrative e su progetti da realizzare, registra un giudiziopositivo sull’operato dell’amministrazione (69%) ed un altissimo gradimento personale del Sindaco che raggiunge il 79%. Il quotidiano Il Centro titola: “Sette teramani su dieci promuovono l’operato di Chiodi e della sua giunta”

“A Marzo promisero che si sarebbero occupati di questa zona, ma finora nulla!”. VIA ALBORATO:TANTE PROMESSE, NESSUN FATTO. INDIGNATI I RESIDENTI

Ingresso strettissimo,strada malmessa, assenza di marciapiedi e segnaletica

Annunciati in pompa magna nella conferenza stampa del 18 Marzo scorso, i lavori di risistemazione di Via Alborato non sono mai cominciati. I cittadini, dunque, iniziano a stufarsi delle promesse fatte e mai realizzate: “Non ce la facciamo più ad essere presi in giro continuamente da questa Amministrazione Comunale” ha detto indignato uno di loro, che ci ha portato a visitare l’intera area. In effetti sembra proprio di stare nel far west. Ingresso strettissimo ove due automobili non passano,strade con dossi impressionanti, buche profonde divenute ormai laghi da scansare e strettoie; niente marciapiedi, niente parcheggi. “E non ci vengano ancora a raccontare la solita storia che l’errore non l’hanno fatto loro perché siamo stufi – prosegue – a noi avevano promesso che avrebbero sanato la situazione mediante la realizzazione di una nuova strada, di marciapiedi, di spazi verdi ed addirittura piste ciclabili, e questo stiamo aspettando.” Finora, però, nulla di ciò questo esiste. “Piuttosto – incalza lo stesso – potevano venire almeno a chiudere con dell’asfalto le buche e a fare una segnaletica provvisoria visto che qui non si capisce nulla!”.In effetti è veramente lasciata all’abbandono quell’area, e la maggior parte delle famiglie è indignata per questa situazione.Man mano che percorriamo quel tratto di strada, le auto che passano si fermano ognuna per lamentare un disservizio della zona.Certo, si sta ancora costruendo lì da quelle parti, e quindi la giustificazione potrebbe essere quella che non conviene realizzare la strada nuova se poi i mezzi pesanti continuano a passare per scaricare i materiali inerti; ma ciò non toglie almeno una sistemazione provvisoria o per lo meno l’inizio delle opere promesse quali aree verdi e parcheggi.“Insomma – concludono – una situazione che va avanti da troppo tempo. Noi avevamo sperato nel Sindaco Lapenna e nell’Assessore Suriani, ma nemmeno loro sono stati in grado di soddisfare le nostre richieste.”Chissà quando questi cittadini possono una sera andare a letto a riposare, avendo ottenuto una dovuta sistemazione del loro quartiere.

Marco di Michele Marisi

mercoledì 5 novembre 2008

Vasto, L’OPPOSIZIONE DI CENTRODESTRA CHIEDE IL CONSIGLIO COMUNALE SULLE NORME TECNICHE DEL PRG

“L’atteggiamento della maggioranza di centrosinistra è teso a non voler accogliere le nostre richieste!”

I Consiglieri comunali di minoranza Etelwardo Sigismondi, Dario Ciancaglini, Guido Giangiacomo, Michele Notarangelo, Manuele Marcovecchio, Luigi Marcello, Giuseppe Tagliente, Francescopaolo D’Adamo e Nicola Soria, hanno protocollato, nella mattinata di oggi, una richiesta di convocazione di Consiglio comunale, avente ad oggetto la discussione delle osservazioni alle nuove Norme Tecniche Attuative del Piano Regolatore Generale.
“Nella riunione dei capigruppo di lunedì scorso - dichiarano i Consiglieri d’opposizione - abbiamo chiesto al Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Forte, e all’Amministrazione Comunale, di non allungare ulteriormente i tempi per la valutazione delle osservazioni. In particolare abbiamo chiesto di organizzare i lavori in modo tale da ultimare l’esame da parte della Commissione assetto del territorio, entro il 15 di novembre, e, successivamente, di completare la discussione delle osservazioni in Consiglio Comunale entro fine novembre. Abbiamo purtroppo riscontrato - proseguono i Consiglieri del centrodestra – l’atteggiamento della maggioranza di centrosinistra teso a non voler accogliere le nostre richieste. Per questo, in base agli articoli 39/43 del D.L. 267/2000, abbiamo provveduto a richiedere la convocazione del Consiglio comunale e della Commissione competente, al fine di esaminare il prima possibile le osservazioni alle N.T.A, dando finalmente risposta ai cittadini e tentando di porre termine a questa interminabile telenovela, che dura da circa un anno.

lunedì 3 novembre 2008

Immigrazione, LA RUSSA: "NO ALLA SOSPENSIONE DELLA LEGGE BOSSI-FINI". MANTOVANO: "SAREMMO FUORI DALL'EUROPA"

"Non sono d'accordo anche se non ho ancora approfondito la questione, ma ripeto non sono d'accordo". Così il reggente di AN/Pdl e Ministro della Difesa Ignazio La Russa (nella foto), ha commentato la proposta del segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, di sospendere per due anni la legge Bossi-Fini sull'immigrazione."Io comprendo le ragioni di chi dice che chi lavora e rispetta la leggi e chi si inserisce nel nostro contesto e comprende il nostro modo di vivere deve essere integrato", ha spiegato La Russa. "Troviamo le forme. Ma - ha aggiunto - lo stop alla Bossi-Fini sarebbe un messaggio deleterio e ripartirebbe quel tam-tam che la sinistra ha creato per cui in tutto il mondo si direbbe: ragazzi andiamo in Italia perché lì non ci fa niente nessuno anche se siamo delinquenti anche se siamo clandestini, anche se non abbiamo voglia di lavorare".Per il sottosegretario agli Interni, Alfredo Mantovano, "la letterale applicazione della proposta formulata oggi dal leader della Cgil porterebbe l'Italia al di fuori delle norme-base sull'immigrazione in Europa. E' infatti quanto meno dal Consiglio dei ministri UE di Siviglia, del giugno 2003, che il collegamento fra permesso di soggiorno e contratto di lavoro rappresenta uno dei cardini della politica europea in materia". "Da un grande sindacato - ha aggiunto Mantovano - ci si attenderebbe un ruolo attivo e propositivo, per esempio sul piano del contributo alla denuncia e alla emersione dallo sfruttamento in nero di tanti extracomunitari; ovvero sul terreno dei corsi di formazione professionale nei Paesi di origine degli immigrati regolari che, in base alla Bossi-Fini, costituiscono titolo di preferenza per entrare in Italia e possono essere organizzati anche dai sindacati italiani".