domenica 6 settembre 2009

LE PREFICHE DAI LUNGHI COLTELLI

Ovvero “lacrime di coccodrillo”

La vicenda Boffo Vs Feltri (quest'ultimo nella foto a sinistra) ha assunto una dimensione globale grazie a quel collaudato sistema di “soccorso rosso” proprio delle sinistre e di certa intellighenzia di casa nostra. Tanto per riassumere i termini di una vicenda come ne accadono forse tante ma che, proprio per questo non avrebbero suscitato tanta attenzione, uno dei principali moralizzatori dei supposti e privati comportamenti del premier, viene riconosciuto come reo di molestia nei confronti della moglie di un uomo con cui lui stesso aveva una relazione omosessuale: in conseguenza di ciò viene querelato dalla donna e condannato (la querela viene nel frattempo ritirata a fronte di una transazione). Boffo dice che le telefonate le ha fatte un giovane che però ora è deceduto: tutti gli atti processuali, per la prima volta in Italia, vengono segretati e sarebbe basata la lettura di quegli atti per dare a Feltri del bugiardo e querelarlo. Ciò non è avvenuto e non avviene. Travolto dal can can che Repubblica e kompagni fanno sulla immorale intromissione di Feltri nella vita di un collega giornalista, si dimette. Dove è lo scandalo? Nell’aver predicato bene e razzolato male? Certamente si. Invece i kompagni inquadrano lo scandalo nel tentativo di far tacere una voce di dissenso: in ciò “confortati” dalle querele a Repubblica, a El Pais ed all’Unità che indicano il premier come pedofilo e, contemporaneamente, come impotente: che finezza! Senza contare che i quotidiani di opposizione “non si querelano” come ben sanno D’Alema, Celentano, e quel grand’uomo di Di Pietro che dai giornali e da Feltri in particolare ha riscosso centinaia di milioni o se ne sono dimenticati?

Elio Bitritto