sabato 10 novembre 2007

IL "COMITATO CITTADINO PER LA SICUREZZA E LA LEGALITA' " RACCOGLIE LE FIRME PER CHIEDERE ALLE ISTITUZIONI MAGGIORI CONTROLLI


(Riceviamo e volentieri pubblichiamo)

Il "Comitato Cittadino per la Sicurezza e la Legalità" di Vasto e quelli di San Salvo, Scerni e Casalbordino, promuovono una campagna denominata: HO VOGLIA DI SICUREZZA. La campagna ha come oggetto una raccolta di firme, sotto forma di petizione popolare, da inviare alle Istituzioni competenti affinchè:

1. Nella finanziaria 2008 vengano garantite, alle Forze dell'Ordine, adeguate risorse economiche per poter svolgere al meglio il loro lavoro.

2. Un aumento dell'organico delle Forze dell'Ordine nell'area del vastese al fine di migliorare il presidio del territorio.

Le firme saranno raccolte pubblicamente attraverso l'istituzione di appositi banchetti nelle piazze di San Salvo (Piazza Papa Giovanni XXIII, dalle 9 alle 20 di Domenica 11 Novembre), Casalbordino (Largo Chiesa San Salvatore, dalle 10 alle 13 di Domenica 11 Novembre), Scerni (Piazza De Riseis, dalle ore 9.00 alle ore 12.00 di Mercoledì 14 Novembre 2007) e Vasto (Piazza Diomede, dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 21.00 di Domenica 18 Novembre 2007).

Il Consiglio Direttivo

venerdì 9 novembre 2007

9 NOVEMBRE: GIORNATA DELLA LIBERTA'. OLTRE IL MURO DEI DIRITTI NEGATI. LIBERTA' IN CINA, TIBET E BIRMANIA !

“OLTRE IL MURO DEI DIRITTI NEGATI. LIBERTA’ IN CINA, TIBET E BIRMANIA”: con questo slogan il 9 novembre Azione Giovani festeggerà i primi 18 anni dalla caduta del muro di Berlino, concentrando la sua attenzione sulla Cina, sul Tibet e sulla Birmania. Le tre questioni, peraltro strettamente correlate per via dell’occupazione cinese nella terra del Dalai Lama e del palese sostegno del regime comunista di Pechino alla giunta militare birmana, portano alla ribalta muri odiosi che non cadono e anzi si rafforzano grazie ai timori e alle connivenze dell’Occidente: violazione dei diritti umani, negazione della Libertà religiosa e delle identità culturali, sfruttamento del lavoro e dell’ambiente sono i paradigmi su cui si regge un sistema totalitario che incarna le abiezioni ideologiche e repressive del comunismo e le peggiori degenerazioni del turbo-capitalismo. Con buona pace dei tanti soloni che parlano della Cina come di una grande opportunità di sviluppo, noi riteniamo che la destra giovanile debba fare della battaglia contro il regime di Pechino, una battaglia epocale di civiltà proprio come anni fa i nostri fratelli maggiori fecero contro il comunismo sovietico. Non contro il popolo cinese, ma per il popolo cinese. Per la sua Libertà, per i suoi diritti. E al contempo per quelli dei popoli vicini e dei nostri popoli europei che appaiono indifesi di fronte alla competizione con un Paese in cui si viola qualsiasi regola del mercato del lavoro. Azione giovani costruirà, nelle piazze principali delle città i muri di cartone, riempiti con le parole d’ordine di quei regimi (censura, aborto obbligatorio, lavoro senza diritti e senza regole, ambiente violentato, negazione della libertà di culto, annientamento delle identità, concorrenza sleale) per poi abbatterli con la gioia e l’entusiasmo che caratterizzò i fratelli berlinesi quell’indimenticabile notte del 9 Novembre 1989.

PORTO DI VASTO, SIGISMONDI (AN) : CENTROSINISTRA SPACCATO E CHIUSO AL DIALOGO CON I CITTADINI, GLI OPERATORI ECONOMICI E LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA

(Nella foto, il Porto di Vasto visto dall'alto)

Durante i lavori dell’ultimo Consiglio Comunale, Lapenna e compagni hanno dimostrato che la “democrazia partecipata” tanto invocata dal centrosinistra, specialmente durante le primarie, è l’ennesima presa in giro per i cittadini.
Infatti, Martedì, scorso l’Assise Civica vastese si è riunita per esprimersi sulla proposta di ampliamento del porto di Punta Penna, un argomento di grande rilevo per la nostra Città, in quanto, la riqualificazione di questa infrastruttura rappresenta una indiscutibile occasione di crescita del nostro territorio sotto il profilo economico, turistico, lavorativo e urbanistico.
Da sempre il centrodestra ha ritenuto il porto di Vasto un elemento strategico per lo sviluppo della nostra Città e, più in generale, di tutto il comprensorio del vastese. Infatti in più di una occasione, negli ultimi anni, i rappresentanti della CdL, hanno duramente criticato le scelte della Regione Abruzzo, guidata dal centrosinistra, tese a “dirottare” la maggior parte dei fondi disponibili su altri porti abruzzesi penalizzando quello di Vasto. Il centrodestra, quindi, non poteva che essere d’accordo sull’ampliamento del porto, e lo ha dimostrato votando favorevolmente alla proposta di riqualificazione.
Purtroppo dobbiamo amaramente constatare che anche su questo argomento, che ha evidenziato ancora una volta le insanabili divisioni interne della maggioranza, così come accaduto per le nuove norme tecniche, è mancato il coinvolgimento dei cittadini. Il centrosinistra, infatti, ha bocciato la richiesta presentata dagli uomini del centrodestra, di rinviare il Consiglio Comunale di qualche giorno per dare la possibilità ai cittadini vastesi, agli operatori economici, alle associazioni di categoria e le organizzazioni sociali della Città, di esprimere il proprio parere in merito al futuro del porto di Punta Penna.
È importante ricordare che lo Statuto comunale, tra gli “Istituti di partecipazione popolare”, all’articolo 15 prevede, “al fine di assicurare all'istituzione comunale ed alla cittadinanza gli strumenti idonei per realizzare un rapporto costante, diretto ed articolato”, la possibilità di istituire forme di consultazione popolare anche tramite le assemblee pubbliche.
L’occasione, quindi, era propizia per costruire un confronto sereno tra forze politiche e i cittadini, in considerazione anche del fatto che, per l’approvazione del punto posto all’ordine del giorno, non vi era nessuna urgenza, né tanto meno vi era il rischio di perdere dei finanziamenti.
Purtroppo, tra i Consiglieri Comunali del centrosinistra, è prevalsa la solita arroganza politica che li contraddistingue dimostrando, con il loro atteggiamento, che del parere dei cittadini se ne infischiano altamente.
I Vastesi hanno dunque avuto la riprova che se hanno voglia di contribuire e partecipare alla vita amministrativa della Città, non possono, di certo, rivolgersi agli attuali amministratori del centrosinistra. Fortunatamente, però, il mandato elettorale passa in fretta e Vasto, archiviata definitivamente questa infelice esperienza amministrativa del centrosinistra, potrà tornare a navigare verso nuovi ambiti traguardi salpando, magari, dal porto di Punta Penna rinnovato.

Etelwardo Sigismondi

giovedì 8 novembre 2007

SICUREZZA, FINI: SE GOVERNO ACCOGLIE RICHIESTE PRC, NO A CONVERGENZE SU DECRETO

(Nella foto, il Presidente di Alleanza Nazionale, On. Gianfranco Fini)

"Attendiamo la presentazione degli emendamenti. Non c'è dubbio che se viene confermata la volontà del Governo di accogliere una delle richieste di Rifondazione Comunista, la possibilità di espulsione in tempi brevi e con efficacia si allontana, e si allontana anche la possibilità per il centrodestra di convergere su quel decreto". E' quanto ha dicharato Gianfranco Fini, Presidente di Alleanza Nazionale, a margine di un convegno dell'Mpa, sottolineando che se il Governo dovesse andare incontro alle richieste della sinistra radicale sul dl sicurezza, difficilmente il centrodestra potrebbe dare il proprio assenso al provvedimento."Nessuno - aggiunge il leader di AN - ha mai parlato di espulsioni di massa; noi abbiamo sempre parlato di espulsioni individuali in grande numero".

mercoledì 7 novembre 2007

LAMBERTO QUARTA...OTTAVIANO DEL TURCO...REGIONE ABRUZZO...ABRUZZO ENGINEERING...

(Nella foto, Lamberto Quarta, presidente e amministratore delegato di Abruzzo Engineering e ...........)

"L'Abruzzo che vi presentiamo oggi è l'Abruzzo in grado di fornire servizi, viaggiare sulla banda larga e puntare dritto allo sviluppo economico del territorio". Così il presidente della Regione, Ottaviano Del Turco è intervenuto oggi alla presentazione del nuovo piano industriale di Abruzzo Engineering alle autorità regionali e provinciali, alla presenza degli altri rappresentanti degli azionisti aziendali: il presidente di Finmeccanica, Pierfrancesco Guarguaglini e il presidente della Provincia dell'Aquila, Stefania Pezzopane. Era presente anche Sabatino Stornelli, amministratore delegato di Selex Se-ma, la società di Finmeccanica che si occupa del progetto per lo sviluppo tecnologico della regione. Entro l'anno, la fine dei lavori per la banda larga. Sarà, quindi, ultimato l'anello telematico che, congiungendo sei aree urbane abruzzesi, consentirà il trasporto della banda larga anche verso i comuni dell'entroterra abruzzese. A darne l'annuncio è stato il presidente e amministratore delegato di Abruzzo Engineering, Lamberto Quarta nell'illustrare il nuovo piano industriale. I primi mesi del 2008 saranno determinanti per la messa a regime del sistema. Si stanno individuando, intanto, i cosiddetti POP (Point of Presents): strutture cardine dell'anello da cui partirà il segnale (sistema wireless) verso le zone montane. I POP saranno localizzati all'Aquila, Pescara, Teramo, Chieti, Sulmona e Avezzano. "E' un risultato straordinario - ha aggiunto Del Turco - anche impensabile un anno fa. Un pezzo di storia dell'Abruzzo che guarda al futuro mentre, dall'altra parte sopravvivono gli echi e le contraddizioni del passato. Per fortuna noi siamo dalla parte giusta. Stiamo investendo sullo sviluppo armonico di questa regione e attraverso soluzioni altamente innovative intendiamo aumentarne la competitività". Concluso l'anello, infatti, Abruzzo Engineering sarà in grado di offrire servizi che, viaggiando sulla banda larga, renderanno più agevole il rapporto tra Pubblica amministrazione, cittadino e imprese. Si viaggia su due binari correlati tra loro; l'uno, l'adeguamento delle infrastrutture tecnologiche e l'altro, lo sviluppo di servizi innovativi per la Pubblica amministrazione. L'obiettivo, in linea con i dettami del Programma operativo regionale 2007/2013, è quello di incrementare la qualità della vita, la sicurezza e garantire lo sviluppo coeso e omogeneo del territorio regionale. "Contiamo di raggiungere risultati tali ha detto Quarta da contribuire concretamente alla valorizzazione del territorio, al miglioramento della qualità della vita e all'aumento della competitività della regione Abruzzo. Oggi abbiamo voluto illustrare il nuovo piano industriale alle principali istituzioni territoriali che verranno supportate e diventeranno protagoniste dello sviluppo regionale".
Questo è un articolo apparso su un sito internet di informazione vastese alle ore 23:24 del 23 Ottobre 2007. Leggendolo , mi è venuto un dubbio: Ma Lamberto Quarta, Presidente e Amministratore delegato di Abruzzo Engineering, non è pure sottosegretario alla presidenza della Giunta Regionale?

Marco di Michele Marisi

martedì 6 novembre 2007

I CONSIGLIERI PROVINCIALI DI ALLEANZA NAZIONALE CRITICANO LA NUOVA LEGGE REGIONALE SUI CENTRI COMMERCIALI: "PENALIZZA I PICCOLI IMPRENDITORI ! "

Antonio Tavani ,Mauro Febbo, Filippo Andreacola, Mario Ciarrapico ,Consiglieri Provinciali di Alleanza Nazionale, hanno presentato una richiesta ufficiale perché anche la Provincia, come hanno già fatto le associazioni di categoria, faccia sentire la propria voce in merito al nuovo piano commerciale che, se fosse attuato, metterebbe in ginocchio le piccole attività grazie alle quali molti paesi ancora riescono a restare vivi.
"Anche a nome dei colleghi di AN – ha dichiarato Antonio Tavani - intendo presentare un ordine del giorno urgente sul Commercio nella nostra Regione perché venga inserito e discusso nel primo Consiglio utile a venire. Questo perchè si giunga ad impegno del Presidente della Giunta Provinciale affinchè invii una nota ufficiale con la quale si motivi la formale richiesta di abrogazione immediata degli emendamenti modificativi della legge regionale 25 sul commercio”.
“Vorremmo che il Presidente del Consiglio Provinciale si impegni a trasmettere la presente delibera al Presidente del Consiglio Regionale, al Governatore della Regione Abruzzo, all’Assessore al ramo, ai Capigruppo in Consiglio Regionale – aggiungono i Consiglieri di AN -.Recentemente, la Regione Abruzzo ha legiferato in materia di commercio, dando il via alla totale liberalizzazione dei Centri Commerciali, sulla nuova apertura dei quali si potranno esprimere solo i Sindaci dei Comuni interessati; l’iniziativa, adottata a seguito di una votazione avvenuta in piena notte (un vero e proprio blitz politico/amministrativo) ha prodotto due modifiche alla legge regionale n. 25 sul commercio. Contrariamente a quanto la Giunta Regionale Del Turco comunica, tale decisione ha escluso, nei fatti e nella sostanza, il benché minimo sforzo di concertazione, avendo la maggioranza della Regione Abruzzo portato a casa una modifica sostanziale senza la condivisione ( e nemmeno la partecipazione al tavolo) da parte delle associazioni di categoria, dei sindacati, insomma, di tutte le parti sociali interessate dal provvedimento; tutte le associazioni di categoria ,in primis Confcommercio e Confesercenti , hanno pesantemente protestato contro il blitz. Ancora una volta la politica regionale abruzzese si dimostra debole ai richiami della grande distribuzione e penalizzante verso i piccoli centri interni e i piccoli imprenditori del commercio. Non devono essere infine sottovalutati due aspetti sociali assai rilevanti e sempre meno all’attenzione della politica dl Governo Del Turco :

1) spesso la proprietà delle grandi catene non è nazionale, anzi difficilmente è riconducibile a imprenditori italiani, per questo, ma soprattutto per la natura dei contratti che tali catene stipulano con il personale, lo stesso non ha garanzie di stabilità, andando sovente incontro a contratti a tempo, part-time, difficilmente rinnovabili, ed anche numericamente fluttuanti, da un inizialmente alto ad uno via via sempre più ridotto;

2) che quindi tali riforme non possono produrre alcun valore aggiunto dal punto di vista dell’occupazione stabile, dello sviluppo sociale e economico della nostra Regione e della nostra Provincia.
Infine la nascita di nuovi iper e mega centri commerciali, e la loro diffusione sul territorio, soprattutto in quello più interno, non farebbe altro che consegnare quel che resta di un commercio piegato sulle ginocchia dalla crisi e dall’esasperato inasprimento fiscale alla grande speculazione edilizia e finanziaria.
Il ruolo della Provincia – concludono Antonio Tavani, Mauro Febbo, Filippo Andreacola, Mario Ciarrapico – deve essere anche teso al riequilibrio delle opportunità tra le aree interne e i grandi centri, raggiungibile attraverso la valorizzazione delle vere risorse dell’Abruzzo interno (turismo, tipicità, emergenze culturali, tradizioni e folclore, centri storici intatti) oltre che delle sue intelligenze e della loro capacità di innovazione; per questo è doveroso assumere una posizione istituzionale di ferma condanna all’operato della Regione Abruzzo sulla questione della Legge sul commercio, nella sostanza delle modifiche apportate e nella forma discutibile con la quale sono state votate”.

Tratto da: Il Giornale della Frentania

FINANZIARIA,INIZIATO IL CAMMINO AL SENATO. E GIA' SI ODONO SQUILLI DI FIDUCIA. MATTEOLI (AN) : SAREBBE UNA VERGOGNA !

(Nella foto, il Presidente dei Senatori di AN, Altero Matteoli)

Respinte le pregiudiziali del centrodestra. Il relatore apre al dibattito e Chiti : " o 200 emendamenti o fiducia".


Come previsto,la maggioranza ha respinto le questioni pregiudiziali poste dal centrodestra. I NO sono stati 161 dato che all'Unione si sono aggiunti i voti dei Senatori a vita Colombo, Scalfaro e Levi Montalcini. Del resto nessuno dei Senatori 'dubbiosi' o critici nei confronti della Finanziaria aveva infatti annunciato un voto di dissenso sulle cinque pregiudiziali di costituzionalità, preferendo esprimersi sul contenuto della legge. Il Governo esulta mentre si prepara a mettere la fiducia, riducendo ulteriormente il tetto degli emendamenti che si possono votare in Aula. Il Ministro Chiti è arrivato a parlare di soli 200 emendamenti (in Aula ne sono stati presentati più di 600, di cui circa 150 da parte della maggioranza. "Se ci sarà il voto di fiducia - spiega il Presidente dei Senatori di AN Altero Matteoli - è perché ci sono problemi nella maggioranza. Quest'anno il numero di emendamenti alla Finanziaria ha toccato un minimo storico da 10 anni a questa parte. Negli anni passati sono stati votati due-tremila emendamenti. Nel 2005 il centrosinistra ne presentò 5 mila. Si eliminano così alibi per il Governo e la maggioranza di ricorrere al voto di fiducia".Intanto, il gruppo di Alleanza Nazionale, in una conferenza stampa, ha presentato i suoi emendamenti che, di fatto, costituiscono una vera e propria finanziaria alternativa in quanto evita i finanziamenti clientelari per stanziare più risorse per la sicurezza, per la famiglia, per le infrastrutture e per le imprese. E ovviamente diminuisce le tasse. "Proposte mirate e non a pioggia, risorse concentrate su settori per noi prioritari e non disperse in mille rivoli come ha fatto l'Unione",hanno spiegato i Senatori della Commissione Bilancio, Mario Baldassarri, Maurizio Saia e Andrea Augello assieme al Presidente del gruppo, Altero Matteoli. I Senatori di AN ,hanno dapprima ribadito le dure critiche al Governo per la mancata 'bollinatura' della Ragioneria dello Stato alla copertura dell'emendamento dell'esecutivo sull'abolizione del ticket per il 2008. Un precedente pericoloso quello dell'autocertificazione da parte di un Sottosegretario, tanto più, che assieme all'emendamento contestato, ne è stato presentato un altro che aveva però ottenuto il bollino della Ragioneria. Poi i Senatori hanno preferito far parlare i numeri, osservando che non si è in presenza di una manovra economica snella dato che ai 12.6 miliardi di euro della Finanziaria vanno aggiunto i decreti 'tesoretto' di Luglio e Ottobre per un totale complessivo di 27,7 miliardi. Una politica economica, quella adottata dal Governo che finora ha dato il risultato di più tasse, più spesa pubblica, e quindi meno crescita, meno risanamento e meno equità, mentre l'obiettivo di AN è quello di pagare meno tasse, spendere meno per la spesa pubblica, e dare più soldi soprattutto alle famiglie e alle imprese.Quindi Baldassarri e gli altri Senatori hanno illustrato come AN punta a destinare le risorse alla sicurezza, alle infrastrutture, alle famiglie e alle imprese. Per la sicurezza verrebbe stanziato un miliardo di euro in più per l'aumento dei mezzi, delle dotazioni e delle retribuzioni di Carabinieri e Polizia. Tre miliardi alle infrastrutture, prevedendo di stanziare 300 milioni di euro all'anno per 10 anni. Quindi le famiglie a cui verrebbero destinati 12.8 miliardi per raggiungere i seguenti obiettivi: Ici zero sulla prima casa per tutti; raddoppio delle detrazioni per i figli a carico; assegno agli incapienti con cadenza annuale e non " 'una tantum' "; aumento delle pensioni minime di 120 euro al mese "e non 81 centesimi al giorno". Infine per le imprese arriverebbero 11,6 miliardi di euro per l'esclusione del costo del lavoro dall'Irap e l'aumento di 15 mila euro della soglia di esenzione Irap per le piccole e medie imprese.

lunedì 5 novembre 2007

VERGOGNA, VIGLIACCO !

Alla celebrazione del 4 novembre in onore dei caduti della prima Guerra Mondiale, il silenzio del corteo giunto dinanzi al monumento dei caduti del mare, è stato rotto dall’inno francese proveniente dalle finestre di un palazzo vicino; poi, un’altra canzone delirante,sempre ad alto volume, ha disturbato tutti i presenti: Forze dell’Ordine e semplici cittadini.
L’atteggiamento di qualcuno, oltre ad essere anti-patriottico, è soprattutto sciocco e vergognoso. Il tale che ha compiuto questo gesto, non creda di essere stato simpatico o di aver stupito qualcuno. Anzi, di certe persone nessuno più si stupisce…
Costui ha solamente dimostrato di non aver affatto rispetto per le vittime della prima Guerra Mondiale fregandosene, tra l’altro, della Patria e del Tricolore.
Il vigliacco del secondo piano, perché solamente così si può definire un soggetto che si nasconde dietro una finestra boicottando in maniera infantile una manifestazione che invece dovrebbe unire tutti, ha cominciato a colpire, provocando l’ira, la rabbia ed il disprezzo dei presenti.
Si vergogni vigliacco! Si vergogni!

Marco di Michele Marisi

LETTERA APERTA A PEPPINO FORTE IL TURPILOQUENTE

Riceviamo e pubblichiamo

Nell’omelia del 28 ottobre, si è parlato dei farisei e dei pubblicani. Aristocrazia del pensiero i primi, nulla gli altri: l'ambiente fariseo comprendeva gli scribi, ma questi non erano necessariamente farisei: tu forse appartieni alla categoria degli scribi e basta. Io, invece, non appartengo alla categoria degli scribi,né ho la pretesa di appartenere a quella dei farisei: soprattutto non ho la pretesa di fare il moralista: magari riesco ad esprimere qualche pensiero ma non dei “pensierini” più o meno di giornata.Tu sei noto per essere stato la voce critica degli ultimi 13 anni della vita cittadina arrogandoti di poter indossare una sorta di divisa da Catone il censore; noto per essere stato dipendente regionale, un po’ qua ed un po’ la, noto per essere un modesto Presidente del Consiglio Comunale di Vasto, soprattutto noto (a tuo dire) per essere dotato di particolari “attributi” la cui presenza ti induce ad esprimerti con estrema volgarità e turpiloquio da Guiness dei primati. Sul tuo sito si può leggere la piccata reazione ad un mio articolo che evidenziava un passaggio del discorso di Stefano Pallotta, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo. In questo mio intervento aggiungevo che non sempre le notizie venivano date con correttezza ma, soprattutto da parte tua, accompagnate da una sorta di compiacimento per le “disgrazie altrui”. Non sapendo come attaccarmi, non hai trovato di meglio che evocare fatti relativi ad un mio stretto familiare, mio figlio, accusandomi di fare del facile moralismo. Se è vero, come è vero, che non si è colpevoli sino a definitiva sentenza, è anche vero che, secondo i giustizialisti alla Peppino Forte, basta il sospetto per rendere qualcuno colpevole. Alla stregua di tale premessa ,ed adottando il tuo sillogismo per cui “sospetto” = “colpevolezza”, mi sono interrogato: quali i sospetti e quindi quali le colpe a mio personale carico? Nessuna ….! E quali i sospetti relativi alla tua specchiata persona? Cose di poco conto quali qualche querela, il processo cui sei sottoposto a Bari, qualcosa legato alla visita di Pallotta a Vasto: c’è altro? Io non lo so ma penso che questo sia sufficiente per assegnare il giusto credito al censore che fa di professione il moralista! Citare erbe, droghe, pallottole e sparatorie riferiti al sottoscritto, indica la tua statura (?) morale. Forse in nome di quella che sembrava una forte amicizia, a ruoli invertiti, sarei stato vicino a te ed alla tua famiglia in alcune dolorose circostanze. Invece hai mostrato tutta la tua vera natura fatta di inspiegabile livore. L’ultimo maldestro tentativo di insinuare che io voglio denigrare i giornalisti vastesi ,giunge fuori tempo massimo perchè ho già dato atto della loro correttezza in questa circostanza, così come me ne sono lamentato in altre; in quest’ultima vicenda un solo giornalista, non vastese, Roberto Raschiatore, ha tutta la mia disapprovazione. In ultimo: per te l’insinuazione è assurta ad una dimensione non più metafisica ma esclusivamente fisica, un “bisogno fisiologico” che deve essere espletato, anziché negli appositi locali, su un giornale, su un sito! Cos’è ? bulimia da cattiveria? Concludo rivolgendoti una domanda cui non so se potrai rispondere: se scoprissi che un tuo stretto familiare facesse, supponiamo, e si fa per dire, la prostituta, tu, come genitore, cosa faresti?

Elio Bitritto

CAMPIONATI EUROPEI DI BASKET FEMMINILE: CALA IL SIPARIO, CRESCONO I SOSPETTI

(Nella foto, il Capogruppo di AN in Consiglio Provinciale, Mauro Febbo)


Come sono stati spesi i soldi, quanti lavoratori sono stati assunti e pagati, quali le diverse voci della organizzazione?
Domande finora senza risposta e che riguardano il “grande evento” dei mondiali di basket femminili tenutisi ormai già oltre un mese fa a Chieti. Dei conti non vi è traccia e ad esigere trasparenza è ora il Capogruppo di AN alla Provincia di Chieti, Mauro Febbo.
«Il senso di responsabilità ha indotto Alleanza Nazionale a non intervenire sulla gestione dei Campionati europei di pallacanestro femminile mentre l'evento era in corso. Ne sarebbe andato dell'immagine della manifestazione e di quella delle città ospitanti. Ma oggi, quasi un mese dopo la conclusione degli Europei» dice il capogruppo alla Provincia Mauro Febbo - «non è più possibile tacere sul modo in cui la Provincia ha gestito sia la parte finanziaria che quella amministrativa al punto che viene di nuovo da chiedersi: dove sono finiti i soldi? Dove è finita la trasparenza?» «Abbiamo ripetutamente chiesto al Vicepresidente della Giunta Provinciale Umberto Aimola di avere copia del libro matricola dal quale risultano tutti i i lavoratori assunti nell'ambito della manifestazione; abbiamo chiesto i documenti sul Consuntivo chiuso al 31 Dicembre del 2006 e sul Preventivo del 2007; abbiamo chiesto notizie sul modo in cui sono state condotte le gare d'appalto. Non solo non abbiamo ottenuto alcun documento e nessuna risposta, ma l'Assessore Aimola continua a procrastinare la sua partecipazione alle riunioni della Commissione di Vigilanza. La cosa più grave, e che preoccupa anche per via degli onerosi contenziosi che potrebbero abbattersi sulla Provincia», continua Febbo, «è sapere che a tutt'oggi non sono stati pagati i fornitori, tra i quali albergatori e ristoratori che non a Ottobre, ma già a Luglio, hanno ospitato le squadre che parteciparono ai Campionati di Pallacanestro Under 18; che a tutt'oggi non sono state liquidate le spettanze dovute alle ditte che hanno curato il trasporto degli atleti e delle delegazioni; che da Luglio in poi non sono stati pagati i circa 200 (dagli 80 iniziali) giovani impiegati nell'ambito della macchina organizzativa e le cui modalità di assunzioni rimangono tutt'ora oscure; che i Palazzetti dello Sport sono stati inaugurati in pompa magna ma sono stati messi in funzione benchè privi dei certificati di agibilità e ne sono ancora privi».«Una situazione vergognosa - dice ancora Febbo - che sarà oggetto di un ulteriore esposto sia alla Procura della Repubblica che alla Corte dei Conti. Alla Procura, in particolare, consegnerò alcune missive che mi sono pervenute nelle ultime settimane nelle quali si adombra il sospetto che alcuni dei servizi di Eurobasket 2007, siano stati affidati a ditte e società collegabili a politici e dirigenti sportivi. A questo punto c'è da augurarsi che la mancanza di trasparenza registrata sugli Europei di basket femminile, non finisca con il contagiare i Giochi del Mediterraneo 2009».