venerdì 17 ottobre 2008

AN, L'ASSEMBLEA APPROVA LA RELAZIONE DEL REGGENTE E INDICE IL CONGRESSO

La Russa: "Saremo nel Pdl con nostra storia, struttura, programma, identità"

L'Assemblea nazionale di AN, riunitasi a Roma, ha approvato all'unanimità la relazione del reggente del partito, Ignazio La Russa, e ha indetto il congresso del partito, la cui data sarà stabilita dalla direzione nazionale o in una prossima assemblea.Sul percorso di formazione del Pdl, durante il suo intervento, La Russa ha sottolineato che "dopo qualche distorsione di quest'estate, stiamo accelerando nella definizione delle regole comuni da adottare e da rispettare. In una prima fase, un anno o forse due - ha spiegato il reggente di AN - servirà un regime transitorio perché per un anno almeno non ci sarà una 'base' cui demandare l'elezione degli organi. E le regole transitorie saranno adottate nel solco delle intese prese in occasione della formazione delle liste elettorali per Camera e Senato"."Con le stesse regole - ha assicurato La Russa - prima delle elezioni europee, nascerà il nuovo soggetto politico: e noi ci saremo con tutta la nostra struttura, la nostra storia, la nostra militanza, i nostri programmi e progetti. Non ci sarà la necessità di rinunciare a nessuna delle nostre posizioni che oggi, sulla sicurezza, sull'economia sociale di mercato, sulla socialità, sono patrimonio di tutti e che, a ben vedere - ha concluso - erano già nelle tesi di Fiuggi".

LA SCUOLA DEGLI SLOGAN

Terroristi della parola

Alla mia età continuo ad avere l’illusione che qualcosa possa cambiare, naturalmente in meglio: invece continuo a sentire e vedere le stesse cose da anni: cose che viste una volta possono anche essere accolte con curiosità e, a volte, pure apprezzate; la seconda volta hanno un successo inferiore, la terza, inevitabilmente, scadono nel “deja vu”. Ebbene, sono ormai decenni, che le manifestazioni di piazza organizzate dalle sinistre e da alcuni studenti itineranti, sono autoreferenziali e sempre identiche, diventando sempre più demenziali (dato che vanno di pari passo con il livello di istruzione degli stessi). Avevo fatto una raccolta di questi slogan ma francamente mi sono parsi così elementari che ho temuto potessero essere usati contro di loro dai genitori. Tra l’altro mi sono imbattuto in un blog in cui uno studente, ancora più sprovveduto, chiedeva che qualcuno inventasse uno slogan contro la Gelmini. Ma i titoli e titoloni di alcuni giornali sono invece molto più significativi della barbarie con cui le sinistre esprimono il loro dissenso: l’Unità, con un salto culturale notevole, apre con un “Apartheid scolastico”; Liberazione si esibisce con un triplo salto mortale inventandosi un signorile “Deputati razzisti e fuorilegge”; molto più fine il Manifesto che si limita a “Razzismo in classe”. All’interno, poi, delle suddette pagine, si rincorrevano “discriminazione”, “riforma di squisita marca reazionaria”, “pesante tassello nella costruzione di un paese del razzismo reale”, “saldatura tra il razzismo di stato ed il razzismo popolare” per concludere con altre demenziali espressioni tipiche dei paesi del cosiddetto socialismo reale, che evito di riproporre per rispetto ai nostri lettori.

E.B.

mercoledì 15 ottobre 2008

Governo, Crisi dei mercati, MATTEOLI (AN/Pdl): "CON DECRETO LEGGE ITALIANI ANCORA PIU' SICURI"

"Gli Italiani si posssono tranquillizzare"

"Questo nuovo provvedimento tranquillizza ulteriormente gli italiani che hanno conti bancari e che hanno a che fare con le banche". Così il Ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli (AN/Pdl), nella foto, commenta il decreto legge varato dal Cdm per contrastare la crisi finanziaria. Questo uno stralcio del comunicato diramato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri: "Il Consiglio dei Ministri, appositamente convocato in via straordinaria ed in simultanea con gli altri Governi dell'Eurozona, ha approvato su proposta del Ministro dell'economia e delle finanze, Giulio Tremonti, un decreto-legge che, in attuazione delle misure concordate ieri nel Vertice di Parigi, dispone interventi per garantire la stabilità del sistema bancario".Per Matteoli "nonostante sia confermato che la crisi mondiale c'è, è anche confermato che l'Italia in questa vicenda sta meglio di altri". Non solo, quanto accaduto nei giorni scorsi dimostra "l'autorevolezza della tesi portate in Europa prima con l'intervento di Tremonti", evidenzia il titolare delle Infrastrutture, e poi con "quello autorevole del Presidente Berlusconi".

Provincia,Chiusura della filiale della Banca d'Italia a Chieti, FEBBO (AN/Pdl): "LO DECISE L'EX MINISTRO DEL GOVERNO PRODI, PADOA SCHIOPPA"

"Coletti fa finta di interessarsi, ma lo doveva fare prima! Ora è una farsa!"

"Ho appreso con piacere dagli organi di informazione che il presidente della Provincia Coletti ha indirizzato una lettera al Presidente del Consiglio Berlusconi per scongiurare la chiusura della filiale di Chieti della Banca d’Italia prevista per il 27 febbraio del 2009." Così comincia una nota sarcastica del Capogruppo di Alleanza Nazionale per il Popolo della Libertà all'interno del Consiglio Provinciale di Chieti, Mauro Febbo (nella foto). "Una lettera - prosegue Febbo - che arriva, però, con notevole ritardo, ben 20 mesi dopo l’approvazione all’unanimità, da parte del Consiglio provinciale, di una mozione che 'sostiene il Presidente della Provincia Tommaso Coletti nel suo impegno per la permanenza della filiale della Banca d’Italia in questa città'." "Era il 29 gennaio del 2007 - spiega l'esponente di AN/Pdl - una data che spiega il ritardo di venti mesi della lettera di Coletti: in quel periodo, infatti, era in carica il Governo Prodi e soprattutto il Ministro dell’Economia era Tommaso Padoa Schioppa, al quale si deve il progetto di chiusura della Filiale, un progetto che l’ex Ministro porta avanti sin da quando era vice direttore generale della Banca d’Italia. Ecco, allora - prosegue il Capogruppo d'opposizione - spiegato il ritardo: Coletti non avrebbe mai potuto protestare nei confronti di un Governo ''amico''. Non si spiega, invece, il silenzio assordante del sindaco di Chieti Ricci, che è anche Consigliere provinciale, al quale forse non sono note le gravi conseguenze della chiusura della Filiale." "Tra queste il fatto che tutti i 104 Comuni, i Consorzi, le Comunità montane, le Asl, le Istituzioni e la stessa Amministrazione Provinciale relativamente alla gestione del servizio di Tesoreria unica - conclude Febbo - non potranno più interfacciarsi con la Filiale di Chieti ma molto probabilmente dovranno farlo con quella di L’Aquila."

Chieti, DI PRIMIO (AN/Pdl): "LA MAGGIORANZA NON ESISTE PIU'.IL CENTROSINISTRA E' ALLO SBANDO"

La maggioranza di centrosinistra al Comune di Chieti non esiste più. Nonostante i toni trionfalistici usati dal Sindaco, la verità è che il Bilancio è passato grazie ai due voti “acquistati” dall’opposizione.I proclami di questi giorni, sono solo il canto del cigno di un centrosinistra che a Chieti, così come in regione Abruzzo, non solo dal punto amministrativo, ha fallito ogni obiettivo. Basti in tale senso pensare a problemi cerati dal sentrosinistra come: chiusura del Teatro, crisi idrica, indebitamento del Comune, caos nei lavori pubblici, etc..
Ormai siamo all’ultima fase di una amministrazione fatta con pressapochismo, superficialità ed incapacità da persone come inadeguate ed arroganti. Anche i Consiglieri che fino a ieri hanno votato a favore del Sindaco , prima o poi non ne sosterranno più le capriole contabili e presenteranno il conto.

Umberto Di Primio
(Capogruppo AN/Pdl - Comune di Chieti)

lunedì 13 ottobre 2008

Vasto,ZONE FRANCHE URBANE, IL CENTROSINISTRA TENTA DI DIFENDERSI

Il centrodestra “Gravi bugie. L’Amministrazione ammetta gli errori commessi!”

Continua la querelle tra maggioranza e opposizione, riguardo il ritardo da parte dell’Amministrazione Comunale, nella presentazione di una domanda che sarebbe andata a bando, per finanziamenti e defiscalizzazione per medie e micro imprese a Vasto. A scoprire la ‘dimenticanza’ del centrosinistra, sono stati il Consigliere regionale del gruppo misto, Massimo Desiati, il Consigliere comunale di FI/Pdl Giudo Giangiacomo e il Capogruppo di AN/Pdl, Etelwardo Sigismondi.
“La polemica delle opposizioni è inopportuna e fuori luogo dal momento che in Italia sono state solo 18 le zone franche urbane individuate. Pensate che in Abruzzo è stato accettato solo il progetto di Pescara, che ha un tasso di disoccupazione del 9,8% ed un numero di residenti sicuramente superiore a quello delle altre città in lizza e cioè Chieti, Sulmona, Lanciano, Montesilvano e Vasto”, tenta di difendersi l’Assessore alle Finanze del Comune di Vasto, Domenico Molino (Pd).
Ma i Consiglieri del centrodestra ribattono: “E' triste verificare come un'Amministrazione comunale, per difendere se stessa da un errore, ricorra a gravi bugie. Oltretutto su fatti ben circostanziati e databili. Altro che polemica sterile!”
“Per la nostra città - ribatte l’Assessore alle Finanze” - il progetto riguardava la zona antica, il centro storico, e non è assolutamente vero, come ha detto la minoranza, che lo abbiamo presentato in ritardo in Regione. Noi i tempi di presentazione li abbiamo rispettati. Se poi da parte della Regione – conclude Molino - ci sono stati dei ritardi, ce ne rammarichiamo ma non abbiamo alcuna responsabilità.”
Ma ecco la secca replica del consigliere regionale Desiati e degli omologhi comunali, Giangiacomo (FI/Pdl) e Sigismondi (AN/Pdl): ”In ordine alla mancata partecipazione al finanziamento delle Zone Franche Urbane – si legge in una nota – infatti,il Comune di Vasto, non ha rispettato la scadenza perentoria del 21 Luglio;il progetto del Comune di Vasto è stato presentato il 5 Agosto e, quindi, non è stato inserito nella delibera di Giunta regionale del 1° Agosto contenente le indispensabili relazioni tecniche regionali ed i progetti correttamente relazionati degli altri Comuni;il termine ultimo di spedizione al Ministero dell'Economia era previsto per il 5 Agosto e non per l'8 Agosto, ed il plico ufficiale inviato (appunto il giorno 5) non conteneva il progetto di Vasto;la Regione ha svolto nei giusti termini tutti i suoi adempimenti, e addossare la responsabilità della mancata partecipazione ad essa, è quanto mai scorretto, falso, e pusillanime!” “L'Amministrazione comunale abbia il coraggio delle proprie azioni, ed anche delle proprie inefficienze”, chiosa il centrodestra. “Si è in possesso dei documenti attraverso i quali ricostruire tutti i passaggi che evidenziano il grave errore commesso. Ci sono casi – conclude la nota dell’opposizione - in cui è opportuno ammettere e basta. Questo è uno di quelli.”
Sembrerebbe chiudersi qui la polemica. Resta dunque grave, l’errore dell’Amministrazione Lapenna, che ha fatto scappare a Vasto una grande occasione.

domenica 12 ottobre 2008

Chieti, IL SINDACO RICCI MEMBRO DEL C.D’A DI PESCARA 2009

AN/Pdl: “Vogliamo chiarezza su questo. Qual’e’ la sua remunerazione?”

Divampano le polemiche a Chieti sull'incarico dato al Sindaco della stessa città, Ricci, nell'ambito dei Giochi del Mediterraneo in programma a Pescara nel 2009.
A voler fare luce su questa questione, sono i Consiglieri di Alleanza Nazionale per il Popolo della Libertà all'interno dell'Asise civica della città teatina, Umberto Di Primio, Mario Colantonio,Marco D'Ingiullo e Gianfranca Mancini.
Per questo gli esponenti del centrodestra, hanno voluto presentare, nei giorni scorsi, un'interrogazione comunale.
"Visto che - si lege nell'interrogazione - il sig. Sindaco è membro del Consiglio d’Amministrazione del Comitato Organizzatore dei 'Giochi del Mediterraneo Pescara 2009'; il sig. Sindaco è anche membro del più ristretto Comitato di Supervisione del Comitato Organizzatore dei 'Giochi del Mediterraneo Pescara 2009';in questi giorni, per iniziativa di Mauro Febbo, capogruppo di AN/Pdl alla Provincia di Chieti, si è avuta notizia del novero di incarichi elargiti nell’ambito “pescara 2009” e delle laute ricompense riconosciute ai consulenti;non è comprensibile, dalle notizie apprese, quale siano le attività effettivamente svolte dai numerosi consulenti;da informazioni assunte, alcuni dei collaboratori sarebbero direttamente coinvolti nella organizzazione del PD ed altri possono vantare colleganze con membri dello stesso partito" Di Primio, Colantonio, D'Ingiullo e Mancini, interrogano il Sindaco per sapere :

1) se era a conoscenza delle nomine effettuate dal Comitato Organizzatore;
2) se ha partecipato alla individuazione dei soggetti da nominare quali consulenti del detto Comitato;
3) se è vero e se ha conoscenza del fatto che alcuni dei consulenti hanno incarichi all’interno del PD e/o collaborazioni con esponenti del PD;
4) quali sono i criteri di scelta dei consulenti e quali sono i criteri di determinazione del compenso degli stessi;
5) quali attività sono state svolte dai consulenti di cui all’elenco apparso sulla stampa;
6) quale attività ha svolto il sig. Sindaco nell’ambito del C.d.A. e del Comitato dei Supervisori fino ad oggi e quale è, se vi è, quale è la remunerazione, anche in termini di rimborso spese, di cui può godere per tali incarichi.

Si attendono, dunque, riposte da parte del Sindaco di Chieti, Ricci, coinvolto in questa vicenda da cui, per ora, non si sa come ne uscirà.


(In alto a sinistra, il Sindaco di Chieti, Francesco Ricci, in una caricatura di Giò)

Governo, L'EDUCAZIONE CIVICA DIVENTA OBBLIGATORIA NELLE SCUOLE

Il Governo recepisce l'odg dell'on. Marcello De Angelis (AN/Pdl)

E' sato recepito durante la seduta di Giovedì 9 Ottobre, in Parlamento, un ordine del giorno presentato dall'on. Marcello de Angelis, eletto in Abruzzo nelle fila de Il Popolo della Libertà, che impegna il Governo a garantire che l'educazione civica sia obbligatoria in tutte le scuole italiane, per almeno un'ora al giorno.
L'ordine del giorno prevede anche che vengano specificati i contenuti della materia, per evitare che insegnanti e presidi possano eluderla.
"Con questo ordine del giorno – ha dichiarato l’on. De Angelis- si vuole colmare un divario rispetto ad altri paesi europei come il Regno Unito, la Germania, la Spagna, il Portogallo, la Romania e l’Estonia, dove l’educazione civica è una materia obbligatoria che si studia sin dalle elementari. In Spagna in particolare, si studiano non solo le norme e i principi della convivenza sociale ma anche il significato di parole quali rispetto, tolleranza e giustizia sociale».«Rendere obbligatoria l’educazione civica per almeno un’ora la settimana – conclude il parlamentare del Pdl - non significa soltanto consentire agli scolari di appassionarsi allo studio della Costituzione: permette altresì di entrare nel merito delle grandi questioni civiche che caratterizzano il processo formativo e di crescita di uno scolaro, e dare risposte ai grandi mali della scuola che si concretizzano nella mancanza di rispetto dell’autorità, nel bullismo, e nella distanza che separa i giovani dai grandi problemi socio-politici».