venerdì 7 agosto 2009

La Meloni presenta "Giovane Italia", il movimento giovanile del Pdl

Un "movimento giovanile unitario" del Pdl, un direttivo nazionale di 8 persone e una direzione nazionale composta da 60; ma "senza quote di provenienza" in attesa del primo congresso nel 2010. Giorgia Meloni, ministro per le Politiche giovanili e per anni a capo dell'organizzazione dei giovani di An, presenta a Montecitorio "Giovane Italia", il movimento che "unisce" i giovani di Azione Giovani e di Forza Italia. "Giovane Italia" è una delle tappe del percorso di formazione del Popolo della Libertà e - dice il ministro - punta, tra le altre cose, "a formare e selezionare la classe dirigente" del partito nato dalle ceneri di Forza Italia e Alleanza Nazionale. La Meloni chiarisce subito che "non ci sono assolutamente quote, anche perché sarebbe assurdo per un movimento formato da giovani": "'Giovane Italia' - spiega il ministro - arriva al termine di un percorso condiviso da due movimenti, un percorso che procede a gonfie vele. Mi diverte il balletto della stampa che cerca sempre qualcuno che sta litigando". Sul territorio il movimento, "almeno all'inizio", farà riferimento al modello organizzativo del partito: ci sarà un presidente provinciale con un vicepresidente. Il nome dell'organizzazione "nasce dal basso" è stato scelto con un sondaggio su Internet, ottenendo "una larghissima maggioranza, il 78%". Il debutto di "Giovane Italia" avverrà in occasione di Atreju 2009, l'undicesima edizione della manifestazione dei giovani di centrodestra in programma dal 9 al 13 settembre al parco del Celio a Roma. "Il tema sarà 'Oltre ogni muro' per celebrare i 20 anni dalla caduta del muro di Berlino - annuncia il ministro Meloni -. Ad aprire la manifestazione sarà per la terza volta consecutiva Berlusconi. Ci sarà un confronto aperto senza filtri con domande dal pubblico. Poi toccherà a Massimo D'Alema confrontarsi, come ospite, con il ministro La Russa". Di "regole inclusive" parla il coordinatore Francesco Pasquali: "Andiamo - spiega - oltre gli steccati dei movimenti precedenti e siamo aperti anche anche ai partiti minori". C'è poi la questione del simbolo. "Anche questo sarà deciso dal basso - dice Pasquali - magari con un concorso e poi sarà scelto con un sondaggio. La 'Fiamma tricolore'? Se verrà scelta una fiaccola o un altro simbolo, ci adegueremo alla volontà della base".