sabato 16 febbraio 2008

Regione, PDLR SUL COMMERCIO, DI STEFANO (AN) REPLICA ALL'ASSESSORE BIANCHI

“Non comprendiamo se l’Assessore Valentina Bianchi crede realmente a quello che dice o se sta pensando di prendere in giro gli abruzzesi; cioè, per dirla nel nostro idioma, “se ci fa o ci è” .E’ quanto ha dichiarato Fabrizio Di Stefano, Consigliere Regionale e Coordinatore Regionale di Alleanza Nazionale (nella foto).“ Certo a leggere le sue dichiarazioni- continua Di Stefano- non si può che ribadire che l’ipotesi di apertura in Abruzzo di oltre 20 tra outlet e factory outlet center è quanto mai reale. Se la stessa Bianchi avesse la bontà di leggere, non dico quello che diciamo noi dell’opposizione, ma quantomeno quello che asseriscono le associazioni di categoria e di confrontarsi con le stesse, eviterebbe di fare uscite che non trovano corrispondenza a quanto scritto nel disegno di legge in questione.”“Aspettiamo a questo punto- conclude l’esponente regionale di AN- che qualcuno in commissione, magari lo stesso Asssessore Bianchi, smentisca con dati reali quanto evidenziato dalle Associazioni Confesercenti e Confcommercio.”

venerdì 15 febbraio 2008

Provincia, COLETTI SMENTISCE I SONDAGGI MA NELLO STESSO TEMPO SI SMENTISCE LUI STESSO !!!

Ci sono politici di maggioranza, che in questo periodo di pre-campagna elettorale, si affannano a tentare di comunicare alla gente i risultati (?!) raggiunti nel loro periodo di Governo, o addirittura nell’ardua impresa di tentare di smentire i sondaggi scientifici. E’ il caso del Sig. Tommaso Coletti (Presidente della Provincia di Chieti, per chi non se ne fosse accorto) che con due mesi di ritardo tenta di coprire, con una pezza troppo corta, però, i sondaggi commissionati da “Il Sole 24 ore” alla prestigiosa agenzia Ipr Marketing ,che danno il Presidente della Provincia del PD, al 94° posto. Praticamente uno tra i peggiori Presidenti delle Province d’Italia !! Coletti, però, si difende e afferma: “Al di là di quanto riportato dalla società, ma anche da altri sondaggi effettuati in precedenza di un dato sono fortemente sicuro: di quel consenso che quotidianamente incontro attraversando il territorio provinciale e raggiungendo i 104 comuni, e che mi viene espresso dai miei concittadini. Una fiducia che percepisco dalle loro manifestazioni e dalle loro sollecitazioni ad interessarmi delle varie problematiche”.
Forse, caro Sig. Coletti, i Concittadini ti sollecitano ad interessarti delle varie problematiche, proprio perché se non te lo dice nessuno, non te ne accorgi nemmeno tu che questa nostra Provincia è piena di problemi e nessuno della tua Amministrazione ci mette mano!!
Ma si è accorto, Sig. Presidente, che con queste affermazioni si è smentito da solo?? Ah,ah,ah!!!

PdL,PRESENTATA LA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE DI ALLEANZA NAZIONALE: "PIU' SICURI.C'E' ALLEANZA"

Alleanza Nazionale "c'è e non si scioglie". Lo assicura ai giornalisti il portavoce del partito Andrea Ronchi in una conferenza stampa a Montecitorio, con Ignazio La Russa e Roberto Menia, per la presentazione dei manifesti sei per tre che animeranno la pre-campagna elettorale del partito. 'Più sicuri. C'è alleanza.' (nella foto) è lo slogan prescelto, con sotto il logo del Popolo della Libertà e la scritta 'Berlusconi Presidente'. "La nostra campagna - osserva il portavoce di AN, On. Andrea Ronchi - è l'ennesima dimostrazione che non ci sciogliamo, come del resto non si scioglie Forza Italia, ma siamo presenti ventre a terra insieme a Berlusconi per un progetto che non è solo una lista elettorale ma che ha una portata addirittura storica e che realizzerà il bipolarismo compiuto nel nostro paese. Tra noi e Fi ci sarà una gestione unitaria della campagna elettorale e realizzeremo di qui in avanti sinergie per ottimizzare le risorse. Ma per noi - aggiunge ancora Ronchi - è fondamentale spiegare che AN c'è. E lo vedrete a breve nel programma, dove la nostra identità è presente attraverso i nostri valori, progetti ed idee guida". Ronchi spiega comunque che "il simbolo di AN non sarà presente in campagna elettorale per non confondere l'elettorato".Riutilizzeremo i gazebo che si sono rivelati - spiega il responsabile del Dipartimento Propaganda di AN, Roberto Menia - strumento utilissimo, tanto che già da mesi abbiamo rifornito in tal senso tutte le federazioni locali del Partito. Con i nostri manifesti - sottolinea il capogruppo di AN alla Camera, Ignazio La Russa - vogliamo mettere in evidenza che con il PdL riannoderemo i fili di un'Italia sfilacciata a causa del Governo di centrosinistra.

Via S. Caterina da Siena : BUCHE KILLER. Paesaggio...lunare!

Veniamo ad occuparci, questa volta, di Via S. Caterina da Siena (nella foto) per capirci, dove c’è il nuovo ingresso dell’Istituto polifunzionale dei Salesiani.
Una strada, quella, che sbocca sulla trafficatissima Via del Porto. Ebbene, proprio quell’arteria, che tanto secondaria non è, è completamente abbandonata a se stessa. Se si chiudono gli occhi, quando con un’automobile od un motociclo si percorre quella strada, sembra di fare il safari.
Buche, fossi, tombini sprofondati, asfalto spaccato e quant’altro possa rendere difficile il passaggio, invade quella strada.
I Cittadini di quel quartiere hanno più volte manifestato le condizioni in cui sono costretti a passare, ma non solo loro.
Gli ammortizzatori delle centinaia di autovetture che giornalmente transitano lì,sono continuamente sollecitati da colpi e contraccolpi che rischiano di romperli. Per non parlare del pericolo che essa costituisce per i motorini che, soprattutto se transitano di notte quando la strada,peraltro poco illuminata, non è visibile,rischiano di cadere e,con il proprio conducente, farsi veramente male.
Insomma, quello che sollecitiamo, è la messa in sicurezza della suddetta arteria attraverso il rifacimento del manto stradale e contestualmente la sistemazione dei tombini che sprofondano sempre più giù…

Marco di Michele Marisi

giovedì 14 febbraio 2008

POVERA PATRIA !

Regione, DI STEFANO (AN) : ANCHE SUL PIANO SANITARIO LA SINISTRA STROZZA IL DIBATTITO

«Si parli di bilancio regionale, riforma del servizio idrico, commercio o sanità la posizione della maggioranza è sempre la stessa: contingentare i tempi che, in pratica, significa ridurre ai minimi termini la possibilità di dar vita ad un confronto costruttivo tra maggioranza ed opposizione». E' quanto dichiara il Consigliere Regionale di AN, Fabrizio Di Stefano (nella foto) .«Stavolta è toccato al disegno di legge sul nuovo Piano sanitario regionale, su cui è stato imposto, dal presidente del Consiglio, il termine di martedì prossimo per l’approvazione – prosegue Di Stefano – mentre la nostra proposta di avere altri giorni per la predisposizione degli emendamenti è stata respinta».«È impossibile, infatti – spiega il Consigliere di AN – fare contestualmente le due cose: prendere parte alle riunioni della commissione e redigere le modifiche al testo; ma ciò sembra non interessare alla sinistra che ha fretta di chiudere la partita prima delle elezioni politiche perché, probabilmente, sa che dopo sarà attraversata da scossoni tali da metterne in dubbio la tenuta».«A questo punto – conclude Di Stefano – non ci resta che svolgere il nostro ruolo di opposizione al momento della discussione in Aula: lì presenteremo i nostri emendamenti e faremo sentire con forza la nostra voce».

ALLEANZA NAZIONALE SFIDA DEL PRETE : "ABBIA IL CORAGGIO DI FARE UN COMIZIO ALTRIMENTI FA SOLO CHIACCHIERE !!"

Come mai il Vicesindaco, Assessore e Direttore de "La Voce" Nicola Del Prete non ha pubblicato il nostro comunicato stampa di replica agli attacchi che per due giorni ha fatto nei nostri confronti? Ve lo diciamo noi.Il Sig. Del Prete non ha avuto il coraggio di raccogliere la sfida che AN gli aveva fatto, e cioè quella di organizzare un comizio per Sabato prossimo, con le stesse condizioni climatiche in cui abbiamo avuto il coraggio di farlo noi la scorsa settimana. Come mai Assessore? Tanto orgoglioso e sicuro di se, ha paura di fare un comizio in piazza e di non riuscire a riempirla? Lei, proprio Lei! Lei che insieme alla Sua amministrazione sta lavorando così bene per questa Città, che ci voleva a far confluire 600-700 persone che la applaudivano? Se lavora bene, la gente viene eccome...e invece non ha avuto il coraggio di raccogliere la nostra sfida.Puah...la credevamo coraggioso...eppure con la sua Voce fa tanto l'arrogante e poi si spaventa per così poco.
Pensate, Concittadini, che questo "signore" non ha avuto nemmeno il coraggio di pubblicare la nostra proposta sul suo quotidiano, per evitare di fare una figuraccia!!
Ma dato che la speranza è l'ultima a morire...speriamo che Sabato vorrà replicare alle accuse di AN con un analogo comizio e scendendo in piazza.Sempre coraggio permettendo, altrimenti confermeremo che Del Prete, fa solo chiacchiere, anzi, chiàcchiar murt...

VELTRONI HA GIA' GETTATO LA MASCHERA

Accordo con Di Pietro che presenterà proprie liste

Il Pd non correrà da solo il 13 e 14 aprile. Veltroni getta la maschera, annunciando l'apparentamento con Di Pietro. Imbarcando l'Italia dei Valori ed escludendo dall'intesa i socialisti e i radicali, il segretario del Pd smentisce se stesso e la sua 'vocazione maggioritaria'. Dimostra, inoltre, di non lavorare alla costruzione di un partito nuovo e moderno che abbia come riferimento gli ideali del socialismo europeo, ma il puro e semplice tornaconto elettorale.
Di Pietro si presenterà alle politiche con il proprio simbolo e proprie liste apparentate a quelle del Pd, quindi sottoscrivendone il programma e avendo come candidato premier quello del Pd, cioè Walter Veltroni. Subito dopo le elezioni, Pd e Idv daranno vita ad un unico gruppo parlamentare a Camera e Senato. Per Altero Matteoli, "Con l'accordo di apparentamento con l'Italia dei Valori, Veltroni getta la maschera in grande anticipo a quanto si potesse immaginare. Scacciando i socialisti di Boselli e i radicali e imbarcando Di Pietro, mostra come la sua e quella del Pd è una mera operazione di facciata. Nulla rispetto alle tanto strombazzate novità sullo spirito maggioritario del Pd, ma solo una finzione sconcertante tesa a ingannare i cittadini. Hanno ben ragione i socialisti ed i radicali - osserva il capogruppo di AN al Senato,Altero Matteoli - a dirsi increduli e delusi. Dispiace e sorprende solo che avessero fino all'ultimo creduto in un partito che non è socialdemocratico, non è popolare, non è liberale. Aver sposato ora un movimento senza storia né matrici politiche, tantomeno ancoraggi ideali è la riprova che il Pd è solo un ibrido italiano senza futuro". Il vicecoordinatore di FI, osserva che l'alleanza del Pd con Di Pietro e non con lo Sdi e i radicali, "dimostra che, dietro le belle frasi di Walter Veltroni, non c'è una bella politica, ma una politica assai spregiudicata che intende cavalcare anche i bassi istinti forcaioli che sempre albergano in una parte della sinistra".
Caustico il commento di Cesare Salvi di Sinistra democratica, "Non è vero che il Partito democratico corre da solo, e quello che Veltroni ha detto a Spello non è la verità. La critica - spiega Salvi - muove da due considerazioni: la prima è che il Pd è preoccupato dai numeri visto che rimane sul 30 per cento e forse capiscono che la scelta non è stata felice; la seconda è che la discriminazione non è solo con la sinistra, ma anche con i Radicali e i Socialisti. Quindi - conclude Salvi - è un partito che va sempre più verso destra. Quella tra il Pd e l'Idv, infatti, è un'aggregazione in cui è difficile trovare chiarezza".
Non risparmia parole dure nemmeno Maurizio Gasparri dell'ufficio politico di AN,che chiosa:"Veltroni 'cuor di leone' abbassa la criniera e si piega al giustiziere Di Pietro e domani magari ad Emma la pasionaria. Per correre da soli come diceva di voler fare ci vuole coraggio. E lui non ne ha".

mercoledì 13 febbraio 2008

UN “FORTE” SENSO DI DISGUSTO

E’ veramente penoso dover constatare come certi “piccoli” uomini della politica locale ritengono, senza merito e senza un briciolo di pudore , non solo di arrogarsi il diritto di giudicare i percorsi politici di altri,ma di poter indegnamente nominare e scomodare i morti altrui. Se dovessimo fare noi il conto di quanti morti della sua parte politica oggi si stanno rivoltando nella tomba per come lui amministra e fa politica, la lista sarebbe interminabile. A questo (si fa per dire) signore, consigliamo, ammesso che lui abbia un po’ di dignità e di coraggio, di liberare la poltrona che indecorosamente e impudentemente “okkupa” in Comune. Una cosa è certa: da quando lui, “compagni” e compari vari hanno messo le loro mani su questa città, sulla provincia e sulla regione, … anche i morti si stanno ribellando.

Vasto, AN REPLICA A "LA VOCE" : SE PARLATE DEL NOSTRO COMIZIO EVIDENTEMENTE "ROSICATE" !

In Politica c’è un termometro per verificare il successo di una manifestazione ed è rappresentato dalle reazioni che essa provoca nella Città e soprattutto negli schieramenti avversari. Vista la rapidità con la quale il “quotidiano” “La Voce” e il suo Direttore si sono affannati a denigrare il comizio di Sabato di AN , possiamo sicuramente affermare, senza paura di nessuna smentita, che la nostra iniziativa ha colpito nel segno e che le verità illustrate in piazza,hanno come sempre dato fastidio ai nostri Amministratori e a qualche “periodico” filo governativo. Perché Caro assessore Del Prete, se il comizio di AN è stato così fallimentare come Lei continua a sostenere, si è preoccupato di dedicarci ben due articoli diversi su due numeri distinti? Caro Assessore Del Prete, come sempre si smentisce nei fatti !!
Non è certo colpa di AN se i dirigenti e gli amministratori del centrosinistra “rosicano” per la loro incapacità di afferrare il coraggio a due mani e tornare tra la gente, sfidando l’ira dei Vastesi e anche le gelide temperature di Febbraio.
Purtroppo a differenza del centrosinistra, Alleanza Nazionale non ha mai perso l’abitudine di fare politica tra i Cittadini e nelle piazze e Sabato lo ha ampiamente dimostrato. L’incisività con la quale AN fa opposizione all’Amministrazione Lapenna, trova la piena condivisione e il sostegno quotidiano dei Cittadini vastesi che hanno ritrovato nella giovane classe dirigente di AN, dei nuovi punti di riferimento. A dire il vero, però, Sabato, dell’Amministrazione La penna- Del Prete-Forte, se ne è parlato molto poco anche perché, visto l’immobilismo che permane nel Palazzo di Città, c’è poco da raccontare.
Però di Vasto bisognerebbe parlare. “La Voce” potrebbe spingere il suo Direttore in qualità di Assessore del Comune di Vasto a organizzare un identico comizio in piazza per Sabato prossimo, per spiegare ai Cittadini come mai le strade di Vasto sono un colabrodo per le troppe buche presenti, potrebbe spiegare come mai il centrosinistra da quando amministra ha distrutto il turismo a Vasto facendo crollare il numero delle presenze, potrebbe spiegare con quale sfrontatezza hanno messo in difficoltà le famiglie vastesi aumentando il costo del servizio mensa e scuolabus, ma soprattutto potrebbe spiegare ai Cittadini con quale sfacciataggine lui e i suoi colleghi del centrosinistra rimangono saldi alle proprie poltrone nonostante la vera voce dei vastesi gli invochi di tornare a casa.
Siamo ansiosi di verificare se il Direttore de “La Voce” avrà il coraggio di organizzare Sabato prossimo16 Febbraio, alla presenza magari anche del presidente della Provincia Coletti, un analogo comizio come quello di AN nella stessa piazza allo stesso orario, casomai con condizioni climatiche più favorevoli rispetto a Sabato scorso. Siamo convinti che Del Prete e compagni troveranno Piazza Diomede piena di gente che non vede l’ora di potergli fischiare per il loro disastroso operato da Amministratori della nostra Città e della nostra provincia. L’appuntamento quindi è per Sabato prossimo, coraggio permettendo.

Alleanza Nazionale –Vasto

martedì 12 febbraio 2008

Regione, ALLEANZA NAZIONALE : “TORNA A SINISTRA IL DEBOLE PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE”

“La sinistra torna a mostrare un debole per la grande distribuzione – è quanto dichiarano i componenti del gruppo consiliare regionale di AN nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina a Pescara – segno che lo scivolone dell’autunno scorso sulla deregulation del settore non era frutto di una svista, bensì di un disegno molto preciso”.Ora come allora la maggioranza è sorda alle istanze delle associazioni di categoria e sta preparando, grazie ad una legge sibillina e capziosa, un’invasione in grande stile dell’Abruzzo da parte della mega-distribuzione.In particolare i commi 3 e 4 dell’articolo 22 del progetto di legge, sanciscono la possibilità per i comuni di autorizzare oltre venti outlet che, in alcuni casi, possono raggiungere una superficie di 100mila metri quadrati.Se da un lato si dice che in questa operazione non rientra la distribuzione alimentare, dall’altro – con il comma 5 dello stesso articolo 22 – si introduce la possibilità di 2mila metri quadri di “food” per ogni outlet.Un altro bel regalo alla grande distribuzione lo si fa con l’articolo 83 che stabilisce le disposizioni transitorie della legge, con il quale si dà l’opportunità alle strutture realizzate non a norma di regolarizzare la propria situazione attraverso una sanatoria che non prevede sanzioni. “In conclusione – ci tiene a precisare il gruppo di AN – vogliamo evidenziare che noi non siamo pregiudizialmente contro la grande distribuzione o gli outlet, ma pensiamo che in una Regione come la nostra non ci sia spazio per un numero così eccessivo di esercizi di tale dimensione; al contrario, riteniamo che siano da tutelare le piccole e medie strutture dedite al commercio, che rappresentano la spina dorsale dell’economia abruzzese e che reinvestono nel territorio i proventi delle loro attività economiche; inoltre preannunciamo che presenteremo emendamenti che possano concedere facoltà ai piccoli comuni di derogare per tutto l’anno alle chiusure dei giorni festivi e che stanzino somme per azioni di marketing e promozione dei centri commerciali naturali delle grandi città, iniziative per le quali appaiono veramente ridicoli i mille euro previsti dal progetto di legge”.

CONTI PUBBLICI,MATTEOLI (AN) : CHE FINE HA FATTO IL TESORETTO? PRODI DICA LA VERITA'

"Il tesoretto c'è oppure si è smarrito nella spesa pubblica improduttiva?". Lo dichiara il Presidente dei Senatori di AN Altero Matteoli (nella foto)
"Dopo che gli analisti de Il Sole 24 ore - aggiunge Matteoli - hanno dimostrato l'inesistenza del tanto sbandierato extragettito, leggiamo oggi di ammissioni del ministro dell'Economia e di dure prese di posizione contro Padoa Schioppa del presidente della Camera, nonchè futuro candidato premier della 'Cosa Rossa' Fausto Bertinotti. Noi diamo credito alla tesi sostenuta dagli analisti de Il Sole 24 ore, fondata su dati credibili, ma chiediamo al governo, a Prodi e a Padoa Schioppa di dire la verità. Dopo aver tartassato gli stipendi dei lavoratori e aver promesso il giorno dopo la finanziaria di restituire il maltolto ora dicano se il maltolto ha ingrossato o meno la spesa pubblica improduttiva e clientelare. Sarebbe, come pensiamo, l'ultimo inganno di un governo disastroso che - conclude Matteoli - Veltroni ancora ha la pretesa di difendere".

VELTRONI IL FURBACCHIONE...

lunedì 11 febbraio 2008

CHI SI FERMA E' PERDUTO

(Riceviamo e pubblichiamo) Dedicato a tutti coloro che, non più in AN, si ergono a "Salvatori della Patria". Com'era prevedibile ricevo da ieri una telefonata ogni dieci minuti di amici che si dicono sorpresi, avviliti, sconcertati o anche solo stupiti della decisione di Fini di unire le forze con Berlusconi. Tutti dicono "la decisione di Fini", a sottolineare che loro, quella decisione, non l'hanno presa, anche perché nessuno gli ha chiesto il parere. E sono, come in passato, disorientati, per la sempre presente paura di perdere se stessi. Frequento giornalisti che scrivono di politica da anni e so come lavorano. Li conosco di persona. Sono quasi tutti antifascisti, più o meno consapevoli, più o meno viscerali. C'è quello che ricordo dal collettivo del Tasso, l'altro del collettivo del Giulio Cesare. Un altro era del Pdup o di autonomia operaia, molti sono troppo giovani per aver preso parte alla stagione dell'odio e rimpiangono l'occasione persa e il fatto di non aver mai avuto una chiave inglese sulla quale mettere le tacche dei fascisti sprangati. Ci odiano e si fanno beffe di noi. Giocano con noi. Li sento chiacchierare e ridere, raccontandosi l'un l'altro cosa scriveranno, annunciando l'ennesimo strappo, la nuova svolta, usando parole come "abbandono", "tradimento", oppure le fanno dire al testimonial di loro scelta, il più anziano possibile, il più accorato, oppure una donna che ricorda i bei tempi che non torneranno, o qualcuno che vuol solo farsi pubblicità. Si dicono "vedrai domani che succede!" e ridono alle nostre spalle, perché giocano con noi come i bambini che mettono il fuoco ai formicai per guardare le povere bestioline che corrono su e giù prese dal panico. Alcuni non hanno fatto altro per dieci anni e ne godono con vero sadismo. Non scrivono sul Manifesto, ma sul Messaggero, sulla Stampa, sul Corriere della sera, su Repubblica, sull'Espresso, ma anche sul Giornale e su Panorama. Altri sono in Rai, molti lavorano a Mediaset e così ci sparano alle spalle, mentre i loro compagni ci sparano in faccia. A ben vedere scrivono sempre la stessa cosa, ci annunciano la Fine che si approssima, la nostra apocalisse dei significati, attraverso la scomparsa dei simboli, ci annunciano l'oblio. Ci annunciano ciò che auspicano da sempre e che auspicavano, frustrati e delusi, i loro fratelli maggiori, i loro genitori e in alcuni casi persino i loro nonni. La nostra estinzione sulla terra, con qualsiasi mezzo, e la cancellazione del nostro ricordo. Ma dinanzi alla nostra sopravvivenza, durata mezzo secolo malgrado tutto e malgrado tutti, all'odio s'è aggiunta l'invidia, il risentimento, perché chi ha tutte le armi per piegare alla propria volontà la verità ufficiale e la memoria collettiva, trema di terrore dinanzi a chi sopravvive solo grazie all'ostinato ricordo. E pensa: "cosa accadrebbe di me e del mio mondo, se questi cocciuti "memori di sé" avessero un giorno anche i mezzi che abbiamo noi? Cosa resterebbe di noi, dei loro nemici di sempre, se un giorno anche loro potessero avere il diritto di insegnare a scuola la loro storia, di farci dei film, di "socializzare" il loro ricordo?" E tremano e vogliono che non accada. Io non penso che un partito sia la mia storia. Penso che un partito sia un mezzo di trasporto, che si usa per fare il percorso necessario. Non potrei mai pensare che il mio sangue, i miei valori, i sogni di tutte le generazioni che mi hanno preceduto e le loro sofferenze, possano essere imprigionate in una cosa piccola e meschina come un partito. La mia casa è l'Italia e a volte nemmeno mi basta, voglio anche l'Europa e da lì voglio segnare il mondo. I miei martiri non sono morti per un partito - o per un simbolo di partito - né per una percentuale di voto, per un certo numero di seggi in più o per permettere ad uno - o a me! - di sedere su una poltrona. Chi fa appello al sangue, ai valori, alla "nostra storia" per farsene uno sgabello che lo avvicini al seggio è un miserabile infame. E purtroppo sono moltissimi, nascosti dietro parole d'ordine e simboli eterni. Basta ipocrisie, basta schizofrenie. Quando ero ragazzino c'erano quelli che per fare i nazisti giravano con la croce di ferro che avevano comprato su una bancarella a Portobello Road. Qualcuno aveva affrontato l'inferno del fronte russo per guadagnarsi quella medaglia e loro pensavano che bastassero le due sterline che avevano dato a un mercante armeno per ostentare la stessa gloria. Indossare la pelle del leone o del lupo può fare impressione ai paesani ignoranti, un lupo o un leone non ti scambia per uno dei suoi, anzi, ti riconosce e ti odia per lo scempio che fai ogni giorno della pelle di suo fratello. E ti vorrebbe uccidere. I miei morti stanno nel mio cuore e nella mia vita di tutti i giorni, non stanno seppelliti in una sede di partito. Il mio dovere non è "commemorarli", perché le commemorazioni ti mettono in pace con te stesso e ti permettono di ricordare il tuo dovere solo una volta l'anno e fare nel resto dei giorni tutto lo schifo che ti pare. Io volevo morire per la Patria, ma non sono ancora morto. Vuol dire che la Patria da me pretende ancora qualcosa. La Patria, che è sopra ogni cosa e oggi sta morendo. La Patria che sta sopra ogni parte di essa: partiti, famiglie e individui. Sopra la Patria c'è solo Dio. Bisogna combattere per creare un mondo migliore per i propri figli o per preservare il mondo dei propri antenati? Tutt'e due. Ma bisogna capire che esistono solo il passato - che è andato via e non torna - e il futuro, che non è ancora arrivato. Il presente è un'illusione. Chi vive il passato nel presente è malato e si nega il futuro. Chi si ferma è perduto. Se avanzo seguitemi, se indietreggio sparatemi. Il fascismo non è mai ieri è sempre domani. Onorare i morti non è portare per sempre i loro corpi sulle spalle, ma dargli degna sepoltura perché siano liberi di andare oltre, nella loro corsa verso il cielo. Onorare i martiri significa arrivare lì dove loro erano diretti, non erigere una torre dove sono caduti e restarci in eterno. E per andare, più lontano e più veloce, si scende dalla diligenza per prendere il treno e giù dal treno per prendere l'aereo: i mezzi non sono sacri, lo è solo il fine. E il fine è salvare la Nazione e sconfiggere i suoi nemici. L'Italia è ancora da fare e soprattutto gli italiani. Io ho nostalgia di tutto, mi è difficile staccarmi da qualsiasi cosa. Ma le cose si muovono malgrado me e se resto fermo non servo a nulla. E una volta che mi sono preso delle responsabilità nei confronti di altro e di altri, che diritto ho a restare seduto a piangere sul passato che si allontana insieme alla gioventù e tutte le persone care che a poco a poco sono sempre di meno? Il dovere del soldato è vincere, non è morire nella battaglia disperata. Anche se a volte questo sembra più desiderabile. Il soldato deve battere il nemico, perché se invece cade, lascerà senza protezione la sua terra, la sua donna e i suoi figli e - peggio ancora - i figli degli altri - e avrà così guadagnato la gloria ma perso l'onore, perché il dovere del soldato è combattere per la Patria, non per acquisire una medaglia e l'ammirazione delle signorine. Io non posso stare un giorno senza combattere: per la Patria, per la sua salvezza e per il suo onore, che sono anche la salvezza dei miei figli e l'onore dei miei padri. Se il nemico usa i missili, io voglio i missili. Se hanno il nucleare, userò il nucleare. Chi va in giro vestito da cavaliere antico, o coperto di alamari, farà sicuramente più bella figura, ma in battaglia non serve a niente. Per sorprendere il nemico bisogna mimetizzarsi e coprirsi la faccia di fango. La vittoria, se non è solo per goderne in privato, è un dovere. Se è in gioco la sopravvivenza della Patria, la sconfitta non è un opzione accettabile. Se le cose cambiano e il mondo continua a girare e facciamo fatica a stargli dietro, possiamo e dobbiamo provare rabbia, ma non possiamo frignare e dire "basta, non gioco più". Chi diserta perché il suo esercito ha modificato l'uniforme, non può poi andare a dire a quelli che continuano a combattere che il vero eroe è lui.

Marcello De Angelis, nella foto
(giornalista e Senatore di AN)

SICUREZZA : L'ALLARME RESTA ALTO

Sicurezza. Probabilmente è stato questo l’argomento che più ha occupato le cronache vastesi del 2007, ma anche di questo inizio 2008.L’argomento è molto ampio e quindi,naturalmente, prima di trarre delle conclusioni e di fare delle proposte,dobbiamo riepilogare, fare un piccolo excursus su ciò che è accaduto.
Molteplici a Vasto sono stati gli episodi di scippi, furti,rapine e sparatorie, ma anche di malavita legati, quasi tutti, al racket dell’estorsione.
Per quanto riguarda i primi, ricorderemo sicuramente tutti i piccoli scippi nel centro storico,ultimo dei quali, qualche giorno fa, la rapina nella gioielleria di Piazza Caprioli, quella nell’oreficeria di C.so Mazzini e il furto con sfondamento al fotografo di C.so Garibaldi ; particolarmente toccante,inoltre, è stata la rapina nella casa di due anziani in località Pagliarelli.Nessuno si è dimenticato della sparatoria avvenuta nel negozio di acquari sempre in Corso Mazzini in cui due persone sono rimaste ferite e per cui uno dei due esecutori è stato già arrestato.
La fine del 2007 è stata invece caratterizzata dal secondo fenomeno che abbiamo citato sopra. Gli incendi delle autovetture o di mezzi da lavoro, seguiti, alcuni, da telefonate ricattatorie;altri, no.
Il rogo appiccato all’autovettura dell’imprenditore Michele Iacobucci, due anni fa, “inaugurò le danze”. Poi ancora ai danni dello stesso, quest’anno, la sua nuova automobile è andata a fuoco sotto l’abitazione.
Non dimentichiamoci dell’incendio ad un mezzo della ditta Molino&Molino di qualche settimana fa, dietro cui, questo è accertato, c’era il racket dell’estorsione.
Ma ancora la Fiat Punto incendiata in località Selvotta, nei pressi della stazione ferroviaria Vasto-San Salvo e via via furti d’auto, nelle ville, negli appartamenti estivi, nei negozi, e persino di giorno, nei supermercati.Insomma un fenomeno molto radicato nella nostra Città, quello della delinquenza. Tanti sono stati gli arresti e le operazioni dei Carabinieri e della Polizia ma l’allarme resta alto.
E’ un arduo compito quello di fermare quantomeno questi fenomeni per poi, pian piano, arrivare a sradicarli. Qualcuno sostiene che molti siano legati a giri di malavita provenienti dalla Puglia e dalla Campania, (non dimentichiamoci il famoso arresto del boss mafioso in un appartamento della Marina) e che questo è stato a causa delle nuove costruzioni per lo più realizzate da ditte della zona del Gargano.
Quello che i Cittadini chiedono, ed alcuni lo hanno fatto tramite l’apposita costituzione di un sodalizio denominato “Comitato Cittadino per la Sicurezza e la Legalità” è “più sicurezza”. Vasto non può diventare capitale dell’insicurezza. Per anni è stato un gioiello in cui addirittura molti italiani del sud, dopo la pensione, si venivano a stabilire qui per vivere un po’ di pace e di tranquillità. Occorrono maggiori controlli e questo lo si può ottenere solamente se vengono aumentati gli stanziamenti a Carabinieri e Polizia. Questo lo si può ottenere anche con l’aiuto di ognuno di noi che deve essere pronto e coraggioso a denunciare qualora avesse delle informazioni utili ad ogni tipo di indagine. L’omertà, infatti, è nemica della sicurezza.

Insomma, la tranquillità la costruiamo in parte noi, in parte le Forze dell’Ordine. I Carabinieri, a Vasto, aspettano ancora la nuova Caserma.Vedrete che se verrà realizzata, ne guadagneremo tutti.

Marco di Michele Marisi

domenica 10 febbraio 2008

RONCHI (AN) : ALLEANZA NAZIONALE NON SI SCIOGLIE E NON PERDERA' SUA IDENTITA' !

Cosa è cambiato da quando Fini, solo un mese fa, dopo l'annuncio di Berlusconi a Milano, definiva il Pdl una cosa da ‘comica finale', onorevole Ronchi? (nella foto)
"Il fatto che i valori di AN trovano piena cittadinanza nel Popolo delle Libertà, un progetto assolutamente nuovo, che ci vede coinvolti come cofondatori con i punti del nostro programma, che saranno pienamente recepiti come base del programma elettorale".

Ma se nella scheda elettorale scompare il simbolo di An, i vostri elettori non saranno disorientati?
"Al contrario, i nostri militanti ci incoraggiano perchè il nostro popolo, che spesso è più avanti della classe dirigente dei partiti, ha sempre investito sull'unità del centrodestra. In fondo, non facciamo altro che riproporre la stessa convergenza che proponemmo nei collegi uninominali, fin dal '94, quando si votava con il maggioritario e non comparivano i simboli dei partiti. E AN comunque non scompare, tanto che Fini mantiene i suoi impegni e la vita del nostro partito continua".

L'Udc e Casini però la pensano diversamente e vogliono mantenere il simbolo con il nome del leader. Come riuscirete a coinvolgerli?"
Credo che il dialogo sia già avviato e mi auguro che vada in porto perchè Casini e l'Udc sono stati parte della nostra alleanza fin dal debutto del centrodestra unito. Non possono mancare questo appuntamento che da' corpo al sogno che portammo in piazza, a Roma, il 2 dicembre del 2006".
Appunto, a quella manifestazione Casini non c'era..
"Si ma le nostre battaglie sono le stesse, così come i valori in cui crediamo. Per questo credo che faremo ancora un bel po' di strada insieme in nome di un progetto che rafforza il bipolarismo e semplifica la politica, proprio come chiedono tutti gli italiani".
I centristi potrebbero federarsi con il PdL, come la Lega..
"Per la Lega il discorso e' diverso, perchè è un partito a base regionale. L'Udc invece può aderire a pieno titolo, primus inter pares".

Secondo Veltroni la lista unitaria del Popolo delle libertà è solo un maquillage per la vecchia CdL...
"Sbaglia di grosso, perché la nostra è una semplificazione vera, che parte dal basso e ci condurrà tutti insieme verso il Ppe, che è ormai la casa di tutti i moderati. Invece, il Pd, con un'operazione di vertice, si è limitato a sciogliere gli organigrammi di partito".

Il vertice di AN, dunque, non si scioglie?
"Tutto il partito resta in piedi, sarebbe delittuoso scioglierlo in una riunione. Il percorso seguirà i tempi della politica, sarà il congresso a decidere".

Veltroni, FINI (AN) : PATETICO TENTATIVO DI PASSARE PER "NUOVO"

Veltroni soffre di profonde amnesie. Nel patetico tentativo di dimostrare che un suo ipotetico governo rappresenterebbe una novità, dimentica che sono iscritti al Pd il premier Romano Prodi, i vice presidenti del Consiglio in carica, il ministro degli Esteri, Massimo D'Alema e il ministro dei Beni culturali, Francesco Rutelli, il ministro delle Finanze, Tommaso Padoa Schioppa, il ministro della Salute, Livia Turco, il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, il ministro della Difesa Arturo Parisi, il vice ministro delle Finanze Vincenzo Visco, per non parlare dei governatori Antonio Bassolino e Agazio Loiero.E poi Veltroni ha il coraggio di voler rappresentare il nuovo...E' quanto dichiara il Presidente di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini (nella foto).

Vasto, L' "ASSOCIAZIONE CULTURALE SOFIA" ESPRIME SODDISFAZIONE PER LA RIUSCITA DEL CONVEGNO SULLE FOIBE : PARTECIPAZIONE OLTRE LE ASPETTATIVE

Oltre le aspettative, la riuscita del convegno sulle foibe e sull’esodo istriano, fiumano e dalmata organizzato dall’ “Associazione Culturale Sofia” in occasione della “Giornata del Ricordo” (nella foto, la sala gremita). Un Centinaio e più le persone che hanno partecipato alla presentazione del libro di Illias Tsivillidis “Il Rumore del silenzio” e alla proiezione del film-documentario “Foibe:la morte indegna”di Andrea Parisi.
Erano presenti le scolaresche degli Istituti Superiori e tanta gente che è venuta per curiosità o per documentarsi su una vicenda che per troppi anni è stata sottaciuta. Preziosa è stata la testimonianza della signora Magda Rover, che ha vissuto personalmente quella tragedia ed è stata testimone oculare del rinvenimento di alcuni cadaveri tirati fuori dalle cavità carsiche chiamate appunto foibe.
Soddisfazione è stata espressa dal Presidente dell'Associazione e moderatore del convegno, Antonio Monteodorisio , dalla Vicepresidente Valentina Molino, da Marco di Michele Marisi e dagli altri componenti del Direttivo,Sandro Desiati, Francescopaolo Canci e Marco Scarpone.
L'associazione ringrazia tutti coloro che hanno partecipato contribuendo con la loro presenza alla formazione di una coscienza critica e consapevole affinché tali tragedie non vengano dimenticate e soprattutto non abbiano più a verificarsi .

Associazione Culturale Sofia
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