giovedì 14 febbraio 2008

VELTRONI HA GIA' GETTATO LA MASCHERA

Accordo con Di Pietro che presenterà proprie liste

Il Pd non correrà da solo il 13 e 14 aprile. Veltroni getta la maschera, annunciando l'apparentamento con Di Pietro. Imbarcando l'Italia dei Valori ed escludendo dall'intesa i socialisti e i radicali, il segretario del Pd smentisce se stesso e la sua 'vocazione maggioritaria'. Dimostra, inoltre, di non lavorare alla costruzione di un partito nuovo e moderno che abbia come riferimento gli ideali del socialismo europeo, ma il puro e semplice tornaconto elettorale.
Di Pietro si presenterà alle politiche con il proprio simbolo e proprie liste apparentate a quelle del Pd, quindi sottoscrivendone il programma e avendo come candidato premier quello del Pd, cioè Walter Veltroni. Subito dopo le elezioni, Pd e Idv daranno vita ad un unico gruppo parlamentare a Camera e Senato. Per Altero Matteoli, "Con l'accordo di apparentamento con l'Italia dei Valori, Veltroni getta la maschera in grande anticipo a quanto si potesse immaginare. Scacciando i socialisti di Boselli e i radicali e imbarcando Di Pietro, mostra come la sua e quella del Pd è una mera operazione di facciata. Nulla rispetto alle tanto strombazzate novità sullo spirito maggioritario del Pd, ma solo una finzione sconcertante tesa a ingannare i cittadini. Hanno ben ragione i socialisti ed i radicali - osserva il capogruppo di AN al Senato,Altero Matteoli - a dirsi increduli e delusi. Dispiace e sorprende solo che avessero fino all'ultimo creduto in un partito che non è socialdemocratico, non è popolare, non è liberale. Aver sposato ora un movimento senza storia né matrici politiche, tantomeno ancoraggi ideali è la riprova che il Pd è solo un ibrido italiano senza futuro". Il vicecoordinatore di FI, osserva che l'alleanza del Pd con Di Pietro e non con lo Sdi e i radicali, "dimostra che, dietro le belle frasi di Walter Veltroni, non c'è una bella politica, ma una politica assai spregiudicata che intende cavalcare anche i bassi istinti forcaioli che sempre albergano in una parte della sinistra".
Caustico il commento di Cesare Salvi di Sinistra democratica, "Non è vero che il Partito democratico corre da solo, e quello che Veltroni ha detto a Spello non è la verità. La critica - spiega Salvi - muove da due considerazioni: la prima è che il Pd è preoccupato dai numeri visto che rimane sul 30 per cento e forse capiscono che la scelta non è stata felice; la seconda è che la discriminazione non è solo con la sinistra, ma anche con i Radicali e i Socialisti. Quindi - conclude Salvi - è un partito che va sempre più verso destra. Quella tra il Pd e l'Idv, infatti, è un'aggregazione in cui è difficile trovare chiarezza".
Non risparmia parole dure nemmeno Maurizio Gasparri dell'ufficio politico di AN,che chiosa:"Veltroni 'cuor di leone' abbassa la criniera e si piega al giustiziere Di Pietro e domani magari ad Emma la pasionaria. Per correre da soli come diceva di voler fare ci vuole coraggio. E lui non ne ha".

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