sabato 22 settembre 2007

Regione : PACE (AN),CARO PRESIDENTE, PROMULGHI LA "OMNIBUS" !

(Nella foto, l'On. Giovanni Pace)

L’ex Presidente della Giunta Regionale, On. Giovanni Pace, ha trasmesso al Presidente della Giunta Regionale, On. Ottaviano Del Turco, la seguente lettera.

Onorevole Del Turco,
Il Presidente della Giunta Regionale deve promulgare le leggi approvate dal Consiglio Regionale entro 20 giorni da quando gli sono state trasmesse, appunto, per la promulgazione.Questa regola semplice semplice non è derogabile: è stabilita dallo statuto della nostra Regione.Lei, che è uomo politico esperto e persona sensibile, sa che la ratio della suddetta semplice regola è quella altrettanto semplice di impedire che il Presidente della Giunta Regionale diventi giudice unico e definitivo delle leggi e che perciò possa firmare quelle che gli piacciono e si rifiuti di promulgare quelle che non gli piacciono. Al Presidente, ovviamente, è dato di illustrare e far capire il suo pensiero sempre, e quindi di formare convincimenti nelle sedi in cui le leggi prendono consistenza e poi si votano. Presidente, se è così, Ella non può non promulgare la cosiddetta “legge omnibus” licenziata dal Consiglio Regionale la notte del 3 agosto scorso. Non può, e se si rifiutasse farebbe un atto illegittimo ed arrogante, gravido di conseguenze: costituirebbe un precedente capace di far deflagrare in ogni momento conflitti istituzionali tra il legislatore e l’esecutivo.La cosiddetta “legge omnibus” io l’ho avversata, il mio voto è stato contrario, con riguardo in particolare agli articoli dal 76 al 78 che, disponendo contributi, rinviavano per la individuazione degli enti assegnatari ad elenchi “allegati C, D e E” che allegati non erano. Sarei perciò felice se questa legge venisse abrogata o riformata. Abrogata, Presidente, o riformata con le urgenze che dovessero essere individuate. Si dice che nemmeno Lei abbia esultato per questo provvedimento legislativo, e allora la differenza tra la Sua contrarietà e la mia sta nel fatto che io ho davvero votato contro e Lei non ha nemmeno partecipato al Consiglio Regionale per difendere le Sue posizioni. Allora, Presidente, se le voci che circolano rispondono al vero, io La invito a procedere alla promulgazione di questa tormentante “omnibus” e di attivare ogni legalissimo comportamento per neutralizzarla nei tempi brevissimi. Come? Non glielo devo dire io, Lei non ha bisogno dei miei suggerimenti per i quali, comunque, sono a disposizione.
Voglia gradire molto Cordiali Saluti.
On. Giovanni Pace

LA VIGNETTA


Storace evita la Caporetto di Prodi. IL GOVERNO E' IN COMA . Mastella, infuriato, abbandona l'Aula : "Chiarimento o al voto"

MAGGIORANZA IN CRISI sulla Rai che dovrà bloccare le nomine fino alla presentazione del piano industriale e la CdL che non riesce a completare il colpaccio per l'assenza dei senatori di Storace.
I leader dell'Unione avevano messo le mani avanti dicendo che il voto sulla questione Rai non avrebbe influito sul governo ed invece è finita con Mastella uscito dall'aula annunciando che non c'è più la maggioranza e l'Unione costretta a ritirare la propria mozione per evitarne la bocciatura. Unica nota amara di questa giornata a Palazzo Madama che molto probabilmente ha accorciato la durata del governo Prodi, la bocciatura della mozione presentata dalla CdL per soli due voti, rivelando determinante l'assenza di Storace e degli altri due senatori della Destra che non hanno partecipato né al dibattito né al voto.Alla fine è stata approvata solo una parte del dispositivo presentato da Bordon e Manzione che impegna il governo "ad adottare tutte le iniziative urgenti e necessarie per evitare che si possa comunque procedere a nuove nomine prima che sia stato definito ed approvato il piano industriale della RAI e i piani editoriali coerenti con questo, che sono gli strumenti fondamentali per ridefinire la strategia dell'azienda".Sin dalla mattinata si era capito che le difficoltà per la maggioranza c'erano ancora tutte, dati i distinguo di varie componenti minori all'interno dell'Ulivo: dai diniani che annunciavano voto contrario a Bordon e Manzione che aspettavano il comportamento dell'Unione sulla propria mozione e poi qualche sorpresa al momento del voto. E proprio il documento di Manzione e Bordon ha fatto esplodere tutte le contraddizioni all'interno della maggioranza, dopo la bocciatura sul filo del rasoio delle mozioni presentate dalla CdL e dal leghista Calderoli. Al momento del voto è stato chiesto di dividere il dispositivo in quattro parti separate. Il primo che chiedeva l'immediato azzeramento del CdA della Rai veniva bocciato nettamente (solo 15 i voti favorevoli), ma appoggiato dai senatori dell'Italia dei Valori, mandando in bestia Mastella che usciva polemicamente dall'aula annunciando che non avrebbe più votato e chiedendo un chiarimento politico. Bocciatura anche per il secondo, nonostante il parere favorevole del governo e dell'Unione. Solo 149 i favorevoli e 156 i contrari. Il terzo punto veniva approvato quasi all'unanimità, ma il quarto, anch'esso appoggiato da governo e Unione veniva respinto con 145 sì e 158 no. A questo punto la maggioranza vedendo che al fronte dei contrari si erano aggiungi altri senatori (Polito, Tonini, la Negri) capiva che non sarebbe riuscita in alcun modo a far approvare la propria mozione e preferiva ritirarla, cercandosi di giustificare col fatto che bloccare le nomine in attesa del piano industriale faceva parte anche del proprio documento.Un tentativo patetico di coprire i problemi politici aperti all'interno dell'Unione. ''Al di là della decisione di Storace di non partecipare al voto che è una scelta politica, il momento focale di questo dibattito -osserva Altero Matteoli, presidente dei senatori di AN- è stato quando la senatrice Finocchiaro si è alzata in piedi e ha annunciato il ritiro della risoluzione della maggioranza: è stata la resa della maggioranza di fronte all'impossibilità di andare avanti. Lì abbiamo visto in maniera palmare la fine del governo Prodi''.E' poi iniziata la resa dei conti con la sinistra ad accusare i centristi, mentre nel centrodestra Forza Italia, Lega e Alleanza Nazionale hanno criticato le assenze di Storace e degli altri due senatori del suo movimento. Una seduta lunga e movimentata aperta dall'intervento del ministro Padoa Schioppa che invano aveva cercato di giustificare la scelta di revocare Petroni, suscitando vivaci critiche laddove aveva dichiarato che la sua non era stata una mossa politica e che l'intento non era quello di occupare la Rai. "Padoa Schioppa è incommentabile, fa finta di non essere un ministro del governo ma un semplice funzionario" ha commentato Matteoli. "Vuol farci credere -ha aggiunto- che le sue inopinate decisioni sulla Rai siano state dettate da mere ragioni tecniche e non politiche. Con il suo comportamento, dettatogli da Prodi, il governo ha messo le mani sulla Rai, questa è la verita' acclarata dai fatti. Se l'avesse fatto Berlusconi, ci sarebbero in piazza i girotondi, manifestazioni urlanti l'avvento della dittatura. L'ha fatto Prodi e tutto dovrebbe passare liscio senza colpo ferire".Nel dibattito per AN sono intervenuti i senatori Marcello De Angelis e Alessio Butti. Il primo ha evidenziato che "nel suo deludente intervento il ministro Padoa-Schioppa ha denunciato le interferenze politiche nella gestione della RAI, criticando però l'inoppugnabile diritto del Parlamento e della Commissione di vigilanza a controllare l'operato dell'azienda pubblica e del Governo. È invece proprio la sostituzione del consigliere Petroni, avvenuta senza una preventiva consultazione della Commissione di vigilanza, a costituire una criticabile interferenza politica nella gestione dell'azienda". Inoltre per De Angelis "il Ministro non ha spiegato le reali mancanze del consigliere sostituito, che tra l'altro non ha mai ricevuto dal Ministero direttive o indicazioni concrete, e ha giustificato tale sostituzione con l'esigenza di sbloccare una situazione di stallo, su cui dovrebbe essere invece chiamato a rispondere il direttore generale, unico dotato di poteri di iniziativa. La sensazione -ha concluso- è che, finiti tutti i gradi di giudizio, i ricorsi, probabilmente Petroni ritornerà ad essere consigliere di amministrazione della RAI, mentre Padoa Schioppa tra qualche mese Ministro non lo sarà più".Butti ha invece sottolineato che "la presenza in video da parte di esponenti della sinistra è tale da mettere a disagio i ricercatori e gli analisti dell'osservatorio di Pavia. Sulle redazioni regionali i numeri a favore della sinistra sono addirittura paradossali. Senza contare le 240 apparizioni di Walter Veltroni in video RAI in circa due mesi". Il capogruppo di An in Commissione di Vigilanza ha anche lanciato una proposta provocatoria al centrosinistra: "Liberate la Rai da Veltroni e poi, insieme, penseremo a come liberarla anche dai partiti". Poi ricordando che l'Unione sulla Rai non ha ancora trovato una posizione unitaria, ha aggiunto: "Alleanza Nazionale sa cosa vuole: chiede l'esproprio politico della RAI. In attesa di TAR e Consiglio di Stato chiediamo due segnali per poter discutere serenamente: un presidente di garanzia che non si ricordi di essere tale solo nelle fasi di emergenza e la sospensione del piano scientifico di occupazione della RAI ordito dalla sinistra".Inoltre Butti ha chiesto provocatoriamente: "Non siamo riusciti a capire come mai il ministro, denunciando la situazione catastrofica dell'azienda ha revocato solo il consigliere Petroni e non anche il presidente del Consiglio di amministrazione, anch'esso di nomina ministeriale? Ciò dimostra l'inequivocabilità del fatto che si è trattato soltanto di una scelta politica. Il ministro Padoa Schioppa -ha concluso- sarà ricordato non solo per avere aumentato le tasse, ma anche, dopo le vicende di Petroni e del generale Speciale, come la maschera tecnocratica che ha coperto l'ingordigia della sua maggioranza".

Da: destrasenato.it

venerdì 21 settembre 2007

Esecutivo Regionale di AN : ENTRA GIACINTO MARIOTTI. CONGRATULAZIONI DAL PRESIDENTE DEL CIRCOLO "FALVELLA", SIGISMONDI, E DAL DIRETTIVO TUTTO.

(Nella foto, Giacinto Mariotti, neo-componente dell'Esecutivo Regionale di AN)

Il Circolo “C. Falvella” di Alleanza Nazionale di Vasto, esprime le proprie congratulazioni a Giacinto Mariotti per l’ingresso nell’esecutivo regionale di AN. Il Presidente del locale Circolo, Etelwardo Sigismondi, afferma : “Credo che la professionalità, l’esperienza e le capacità politiche di Giacinto, possano veramente contribuire ad un rilancio di AN in Abruzzo”.

Regione : CASTIGLIONE (AN), TAGLIARE LA OMNIBUS? DEL TURCO E LA SUA GIUNTA DIANO L'ESEMPIO !

(Nella foto, Alfredo Castiglione, Capogruppo di AN in Regione)

“Solidarietà nei confronti del Presidente del Consiglio Regionale Marino Roselli, che si era affrettato, bruciando sul tempo tutti i Consiglieri, a scrivere una lettera personale a tutti i beneficiati della "Omnibus" per accapparrarsene i meriti e ora dovrà scrivere una lettera di rettifica per giustificarsi degli eventuali tagli richiesti dalla Giunta Regionale alla stessa legge”.E’ questo l’ironico commento di Alfredo Castiglione, capogruppo di AN in Consiglio Regionale, a fronte dell’ "ennesimo proclama di Del Turco, intenzionato a recuperare 18 milioni dalla "Omnibus "per ripianare almeno in parte la voragine sanitaria che hanno provocato con la loro dissennata gestione”“Del Turco dia un segnale di buona volontà e prima di saccheggiare i Comuni, che aspettano quei fondi per realizzare opere e infrastrutture spesso indispensabili per lo sviluppo del territorio, inizi a tagliare la sua ricca corte di cortigiani e compaesani assunti e assistiti a vario titolo dalla Regione, nonchè – i più fortunati - improvvisati come manager in enti strumentali”.“C’è da credere che la maggioranza di centrosinistra – Margherita in testa – respingerà ancora una volta a pernacchie la proposta di Del Turco, invitandolo a cercare altrove i fondi necessari, magari iniziando a tagliare le enormi contribuzioni clientelari di cui il suo stesso Governo Regionale si è reso protagonista in delibere di Giunta che gridano vendetta. Altrimenti non si capirebbe per quale motivo il Consiglio debba risparmiare a danno di Comuni e Associazioni mentre lo spreco è la prassi abituale di Del Turco e della sua Giunta sempre più arrogante e inaffidabile. Tanto da essere presa a bacchettate dal Governo nazionale come dalle agenzie di rating un giorno sì e l’altro pure.Prima di rubare risorse a Cittadini e Comuni perché Del Turco non pretende di portare in approvazione la legge sui piccoli Comuni? E cosa farà nel caso che il Consiglio, come da consolidata prassi, dica di no alla sue richiesta? Minaccerà una volta di più le dimissioni? Si faccia piuttosto un esame di coscienza e vada a far danni altrove!”.

giovedì 20 settembre 2007

POLITICA-MONDO GIOVANILE.Binomio distante. Bisogno di nuovi linguaggi.


Affrontare un simile discorso,cercando di rintracciare le reali cause dell’allontanamento dei giovani dalla politica,non è affatto semplice. Soprattutto per chi nel mondo della politica giovanile milita e potrebbe,preso dall’enfasi del momento,lasciarsi andare a qualche commento di troppo perdendo il reale significato e la reale conclusione a cui si vuol giungere. La chiusura della politica verso la società,la creazione di una casta chiusa a cui solo pochi eletti possono prendere parte,la difficoltà dei partiti e degli uomini di partito di uscire dalle sedi per confrontarsi con la comunità,sono solo alcune delle cause che hanno portato ad una rottura di quel legame che stringeva la politica ai giovani. Capro espiatorio dell’incapacità di attrazione della politica e la conseguente distanza dal mondo giovanile non può essere ricercato solo nella cosiddetta classe dirigente ma anche in tutti quei ragazzi che,oggi,di politica si interessano. La persistente paura,da parte dei giovani,di abbattere gli schemi fissi della politica,di uscire dall’ottica,permettetemi di dire,sessantottina e la difficoltà di confrontarsi con un panorama politico-sociale profondamente mutato ed in continua evoluzione ha negato la formazione di nuovi spazi,nuove identità,nuovi linguaggi,nuovi modi di concepire la politica e di rimanere troppe volte indietro costretti ad inseguire gli eventi quando invece gli eventi andrebbero preceduti. Il timore di far sentire e valere la propria voce con rispetto ma anche con un cenno di irriverenza nei confronti di chi “comanda” ha fortemente danneggiato i movimenti giovanili rendendoli impotenti nel gioco politico ed incapaci di consentire un ricambio generazionale.
V.T.

Regione: CASTIGLIONE (AN), NUOVE TASSE? DEL TURCO SI DIMETTA E FAVORISCA IL RICAMBIO ALLA GUIDA DELLA REGIONE !

(Nella foto, Alfredo Castiglione, Capogruppo di AN in Regione)

“A questo punto non so più se la Giunta Regionale è composta da avventurieri spregiudicati o da dilettanti allo sbaraglio, forse tutte e due le cose”. Così Alfredo Castiglione, capogruppo di AN in Consiglio Regionale, commenta “l’ultimatum” che la Giunta Regionale d’Abruzzo si è vista intimare dal Governo nazionale: o si ripiana immediatamente lo spaventoso disavanzo della spesa sanitaria del 2007 – quantificato in 57 milioni di euro – o l’Irap e l’Irpef, già portate al limite massimo, saranno nuovamente aumentate.
“Verrebbe da dire – continua Castiglione – che noi l’avevamo detto e che in nessun momento avevamo creduto alle pinocchiesche rassicurazioni di questo governo regionale e di questa maggioranza occupata solo a litigare ferocemente al proprio interno – prima ancora della nascita del Pd – per assicurarsi cariche e carichette, poltrone e strapuntini. Non soltanto le spese per la sanità non sono state ridotte, com’era stato promesso, ma il disavanzo ha superato ogni pessimistica previsione. Ecco cosa hanno prodotto i proclami roboanti quanto fumosi e inconsistenti di Del Turco: l’Abruzzo è la Regione più indebitata d’Italia, unico primato che il già liquidatore del Psi ha ottenuto con la sua Presidenza”.
“Visto che siamo avviati ormai a metà legislatura – conclude Castiglione – Del Turco e D’Amico non possono certo continuare a prendersela con il precedente governo di centrodestra, sarebbe come dire ‘piove, governo ladro’, confessino la loro evidente quanto imbarazzante incompetenza e facciano le valigie prima che l’Abruzzo sia costretta a dichiarare il dissesto finanziario. E il centrosinistra faccia la sua parte, nello sfavillante partito democratico venga trovata subito una autorevole e comunque dignitosa sistemazione per Del Turco e la sua ampia cortigianeria, così da favorire un veloce ricambio alla guida della Regione Abruzzo”.

mercoledì 19 settembre 2007

LA POLITICA DEVE TOGLIERSI I "GRILLI" DALLA TESTA

Il " grillismo " sembra aver sollevato un gran polverone. Ci voleva un comico come Beppe Grillo per svegliare dal torpore lo scenario politico italiano. Ed il problema non è solo la riuscita manifestazione di Bologna ma le tante firme raccolte in molte città italiane e le fila che la gente si è sottoposta a fare pur di poter aderire alle proposte del noto attore. Se a questo aggiungiamo il successo ottenuto dal libro " La Casta " , appare evidente che tutto ci pone di fronte ad una vera e propria ribellione contro la politica ed i politicanti. Rispetto a questo fenomeno non si può fare finta di niente , nè si può tentare di ricorrere alle solite menate che fanno riferimento alla demagogia ed al bieco qualunquismo. Siamo di fronte ad un moto spontaneo di sdegno e di protesta che mette a confronto privilegi e costi con inefficienza ed inefficacia della politica .
Il clima , infatti , che si avverte è molto simile a quello del 92' , quando scoppiò la grande rabbia contro i corrotti di tangentopoli . Oggi la rabbia è , invece , rivolta nei confronti di tutta la politica , e chi non riuscirà a cogliere questa occasione per determinare nei fatti un cambiamento , verrà travolto come allora lo furono i partiti della DC , dei socialisti , dei repubblicani e dei liberali.
E' necessario che il centro-destra rompa ogni indugio e si impegni a modificare una legge elettorale che ha tolto al popolo la possibilità di scegliere i propri rappresentanti, riconoscendo anche di aver sbagliato , nella passata legislatura , nell'averla voluta così .
E' necessario ridurre il numero dei parlamentari di almeno il 30 % , riformando il sistema bicamerale con la soppressione del Senato e la istituzione della Camera delle Regioni.
E' necessario chiedere subito la dimissione dei parlamentari che hanno avuto o hanno in corso procedimenti giudiziari sopratutto attinenti a reati come la concussione , la corruzione , la truffa , la banda armata ed il terrorismo.
Si deve chiedere la immediata interruzione dell'indicizzazione delle indennità dei deputati e dei senatori , essendo questo un privilegio unicamente condiviso con i magistrati. Così come devono essere nettamente distinte le indennità dai rimborsi spese da sottoporre ad attente verifiche inerenti l'effettiva finalità di funzione politica.
Insomma , è necessario ridurre tutti quelli che sono i privilegi della classe politica rivedendo il sistema dei finanziamenti, dei rimborsi elettorali e dando trasparenza ai bilanci dei partiti ed anche dei sindacati .
E' chiaro che non basta solo questo per restituire dignità alla politica , c'è bisogno anche di porre fine allo spettacolo desolante di una politica che non riesce più ad essere credibile nell'azione di goveno e di opposizione, perdendosi in una sterile e sempre più diffusa conflittualità permanente tra i partiti di una stessa coalizione e talora all'interno dei singoli partiti tra diverse correnti e diversi capi-bastone.
Beppe Grillo può essere anche considerato un becero provocatore , ma se riesce a sollecitare consensi sia da destra che da sinistra , vuol dire che tutto non può restare così come è , e che bisogna fare subito qualcosa per riformare la politica e le istituzioni.

Ci.Na

martedì 18 settembre 2007

REPLICA ALL'ASSESSORE ALL'ISTRUZIONE DEL COMUNE DI VASTO

Ci dispiace dirlo, ma l’unico a travisare la realtà, è proprio l’Assessore all’Istruzione perché alla riapertura delle scuole, i servizi di pre e post- scuola, di assistenza ai ragazzi portatori di handicap, e le mense non c’erano! Il primo giorno di scuola invece di limitarsi a diramare comunicati stampa di augurio a gli studenti vastesi, l’Assessore al ramo, avrebbe fatto meglio a recarsi, di persona, nelle scuole della nostra Città; avrebbe avuto modo di costatare il caos che regnava e soprattutto avrebbe potuto ascoltare l’ira dei genitori.
Non possiamo fare a meno di registrare come, l’Assessore, nella fretta di smentire il comunicato di Alleanza Nazionale, si è clamorosamente contraddetto ammettendo le lacune dell’Amministrazione Lapenna.
Infatti nel suo comunicato, lo stesso, oltre ad ammettere che il servizio mensa della scuola dell’infanzia, cosi come denunciato da AN, non è ancora attivo, si è anche lasciato scappare in maniera generica, e qui lo scivolone, che nelle scuole vastesi “altri servizi sono in fase di attivazione”, quindi non ancora disponibili! Caro Assessore, Le ricordiamo che un’Amministrazione degna di tale nome, dovrebbe mettere in essere tutti gli accorgimenti necessari, nei tempi utili, per garantire dal primo giorno di scuola tutti i servizi per gli studenti senza incomprensibili ritardi.
Prendiamo atto, in ogni modo, che l’Amministrazione Lapenna, dopo il nostro intervento, è corsa subito ai rimedi ma evidenziamo come, ancora una volta, il centrosinistra ha dato dimostrazione della propria incompetenza amministrativa. Aspettiamo comunque di sapere dall’Assessore all’Istruzione, come mai per l’affidamento del servizio di assistenza per gli alunni portatori di handicap e servizio pre e post scuola, come stabilito dalla delibera di Giunta n. 397 del 5 /9 /2007, l’Amministrazione Comunale ha scelto di procedere con una gara informale e non con un bando ad evidenza pubblica.
In conclusione, precisiamo allo stesso, che è vero che Alleanza Nazionale è all’opposizione, ma visto come il centrosinistra sta amministrando Vasto, è altrettanto certo che presto saranno loro a tornare sui banchi della minoranza!

Il Presidente ed il Direttivo di Alleanza Nazionale – Vasto

FINI (AN) : QUESTO GOVERNO E' IL PIU' IMPOPOLARE DEGLI ULTIMI 30 ANNI ! Il 13 Ottobre, a Roma, manifestazione sulla sicurezza e contro le tasse !

(Nella foto, il Presidente di AN, On. Gianfranco Fini)

"Il mio auspicio è che il governo entri in crisi e che si vada a votare perchè questo è veramente il governo più impopolare degli ultimi trent'anni: governo con troppe tasse, con poca sicurezza. Il 13 ottobre a Roma, Alleanza Nazionale darà vita ad una grande manifestazione contro il governo proprio perché vogliamo meno tasse e più sicurezza”. E' quanto ha detto ieri sera intervistato dal Tg5 il presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini. "Temo però - ha aggiunto il leader di AN - che la loro paura di perdere il potere, li porti ad un compromesso, magari ad un compromesso al ribasso come è già accaduto".Su un eventuale accordo sulla riforma elettorale, Fini ha precisato che "in questo momento no" non è una strada praticabile "perchè come è stato detto da me, da Berlusconi, dall'Udc e dalla Lega, quindi piena unità del centrodestra, non si può da parte del Governo auspicare il dialogo sulla legge elettorale e poi contemporaneamente calpestare la legge e il bon ton istituzionale occupando la Rai", ha concluso.

Fonte : Ufficio Stampa AN

Dopo l'annunciuo trionfale di Agosto, il Premier a Porta a Porta. PROD I: NON DIMINUISCO LE TASSE. MATTEOLI (AN) : E' REO CONFESSO, VADA VIA !

(Nella foto, il dormiente Premier Romano Prodi)

Romano Prodi reo confesso a Porta a Porta ammette che nella Finanziaria le tasse non diminuiranno. "Non ci sono le risorse - sottolinea il premier - per modificare le aliquote Irpef". Parole che smentiscono i trionfalismi dei giorni scorsi, quando il professore celebrava il buon andamento dei conti pubblici e prometteva concrete riduzioni delle tasse.
Resta, inoltre, da capire se il governo taglierà l'Ici sulla casa, come più volte promesso da alcuni suoi ministri. "Ne devo parlare prima con i miei alleati e le parti sociali - taglia corto Romano Prodi che rinvia ogni annuncio al 30 settembre, giorno del varo della Finanziaria. Ma i cittadini, come certificano tutti i sondaggi d'opinione, non sono più disposti ad ascoltare le bugie del professore e sperano che se ne vada a casa al più presto.L'opposizione attacca il premier sulla mancata riduzione delle tasse e lo invita a gettare la spugna: "Come un reo confesso - osserva Altero Matteoli - Prodi ha candidamente ammesso che nella prossima finanziaria non abbasserà le tasse agli italiani. Ma ad agosto non era lui che aveva trionfalmente annunciato il contrario? - chiede il presidente dei senatori di An. Non avevamo dubbi - aggiunge - sulle reali intenzioni di Prodi sulle tasse ma è ora che getti la spugna o che qualcuno lo faccia per lui. L'Italia non può essere ulteriormente guidata da uno come Prodi che per tirare a campare cambia idea continuamente, denunciando peraltro una cattiva conoscenza dell'andamento dei conti dello Stato che, a suo dire, ieri andavano a gonfie vele fino a consentire una riduzione delle tasse ed oggi - conclude Matteoli - improvvisamente arrancano tanto da impedirlo".Sui costi e gli sprechi della politica, un tema in questi giorni fortemente cavalcato da Beppe Grillo, il premier Romano Prodi non ritiene che "la società civile sia meglio della sua classe politica". E invita il comico genovese a non limitarsi al ruolo del fustigatore della politica e a passare alle proposte, dicendo "cosa vuole fare con i lavavetri, come affrontare i problemi e risolverli". Per Gianfranco Fini quella di Grillo sulle liste civiche è "francamente un'idea un pò presuntuosa perchè metterebbe - aggiunge il leader di AN - un bollino di garanzia o un certificato di qualità sulle liste civiche. A meno che quello di Grillo non sia un tentativo di nascondere la volontà di far sorgere un movimento elettorale senza però rivendicarne una diretta paternità".Pungolato da Bruno Vespa e dai suoi ospiti, Prodi riconosce infine la fragilità della sua maggioranza, "potrei cadere per un incidente parlamentare perchè la maggioranza è risicata", ma esclude la necessità di un rimpasto di governo come auspicato nei giorni scorsi dal segretario Ds Fassino. E a chi gli chiede se la marcia del 20 ottobre organizzata dalla sinistra radicale potrebbe indebolirlo, il premier si mostra ottimista: "nessuna rottura nel governo sul protocollo di riforma sul welfare, anche dopo la bocciatura della Fiom-Cgil". Peccato che la sinistra radicale non la pensi allo stesso modo e intenda scendere in piazza contro il governo, non ascoltando i moniti dell'ala riformista della maggioranza che ha minacciato più volte la crisi di governo qualora ministri e segretari di partito decidessero di protestare contro un esecutivo di cui fanno parte e sostengono nelle aule parlamentari.

Regione: IDV COMMISSARIO LIQUIDATORE DEL GOVERNO DEL TURCO

(Nella foto, la sede della Regione Abruzzo)

«Con la presa di posizione sancita nel congresso regionale di Domenica, l’Italia dei Valori si candida al ruolo di Commissario liquidatore dell’inconcludente e rissosa stagione di governo del centro-sinistra abruzzese» è quanto dichiarato dal gruppo consiliare di AN alla Regione Abruzzo.«Riconosciamo alla compagine dipietrista il merito ed il coraggio di aver voluto rompere con una politica fatta di consulenti d’oro, promozioni eccellenti, sprechi e incapacità amministrativa e di averla fatta finita con i parolai che vanno chiacchierando, da trenta mesi a questa parte, di riforme e risanamenti strutturali di cui non si ha traccia».«Con l’uscita dell’Idv dalla maggioranza – conclude il gruppo di AN – si mette il sigillo su una foto di famiglia che vede diellini contro diellini, consiglio contro giunta, Ds contro Margherita, sinistra radicale contro Del Turco, Del Turco contro Marini, Alleanza riformista contro D’Alfonso: scene che il regista Mario Monicelli avrebbe potuto benissimo utilizzare per il suo “Parenti serpenti”, compreso il finale con la casa che salta per aria».
A questo punto noi ci chiediamo: di fronte alla disastrosa situazione amministrativa vastese, gemella e catastrofica come quella regionale, riusciranno gli esponenti dell’Idv locale a prendere esempio dai loro colleghi regionali e a fare altrettanto a Vasto?

lunedì 17 settembre 2007

LETTERA APERTA AL MINISTRO PECORARO

(Nella foto, Pecoraro Scanio, Ministro dell'ambiente)

Caro Ministro,
io non so quali studi abbia Lei compiuto, ma devo dubitare molto che sia andato più in là di un diploma; dico questo non per il gusto di offendere o di rimarcare la sua ignoranza sic e simpliciter (significa “così, semplicemente"). Lei, come Ministro dell’ambiente, è un fallimento totale perché dell’ambiente conosce solo gli slogan che, se restassero tali, non farebbero gravi danni: purtroppo questi slogan lei ritraduce in atti di Governo e questo significa che vengono imposti a tutti noi con gravi conseguenze. Le faccio un semplice calcolo: supponendo che i gas serra, di cui lei discetta come si trattasse di panini, pesino dieci milioni di tonnellate, sapendo (perché questo si sa, non è inventato) che la parte antropogenica (cioè prodotta dalle attività umane) rappresenti il 10% del totale, saremmo “responsabili” dell’immissione di un milione di tonnellate di gas serra: fin qui è facile; aderendo al trattato di Kioto e volendo ridurre le emissioni antropogeniche del 25% ne produrremmo 750.000 tonnellate:e Lei pensa che 250.000 t non immesse in atmosfera siano significative rispetto al totale di 9.750.000 dato che rappresentano il 2,56% di risparmio? Le 750.000 t immesse antropogeneticamente rappresentano il 7,69 % dei gas serra totali. In politica il 7,69 % può essere determinante ma in fisica e in generale, in natura, così non è. Quindi si faccia consigliare da chi non è ambientalista per partito preso e da chi non ha interessi a sviluppare energie alternative che ora come ora sono ancora in fase di studio e di sviluppo dato che non sono energie “costanti” ,vale a dire energie sulle quali fare affidamento.
E.B.

LETTERA APERTA AL MINISTRO FERRERO

(Nella foto, il Ministro Ferrero)

Caro Ministro,
ho letto le sue esternazioni sugli immigrati e, soprattutto, ho letto del suo invito a manifestare contro il Governo di cui Lei è parte integrante. La libertà di pensiero è un fatto acquisito,così come la libertà di mangiare quel che ci pare (e pure quando e come), ma, a volte, si fa indigestione e gli effetti possono essere diversi da quelli previsti. Sarei curioso di sapere cosa Lei si aspetta da una manifestazione contro il Governo: da una manifestazione fatta da uomini disperati, attratti da promesse televisive e da gente come Lei: si rende conto che sono atteggiamenti come il suo che fanno balenare sogni irrealizzabili in persone senza alcuna qualifica, giunti in Italia senza alcuna prospettiva di alloggio o di lavoro: riesce a comprendere che far credere che la protesta possa dar loro una casa o un lavoro è demenziale come prospettiva ed è un insulto per quegli Italiani che, a loro volta, non hanno casa né lavoro? Se Lei fosse in buona fede, potrebbe assumere un certo numero di “derelitti” pagando di tasca sua, fino alla concorrenza di 1.500,00 euri in modo tale che anche lei campi con 1.500,00 euri tanto con la sua carica i privilegi le avanzano. Se non le è chiaro il concetto mi spiego meglio: supponendo che Lei guadagni 15.000,00 € al mese, Lei assume 9 extracomunitari a 1.500,00 €, a Lei ne restano 1.500,00 (quanto ne guadagna un professore dopo 20 anni) e con questi campa: sarebbe quello che i francesi definiscono “beau geste” tanto romantico, quanto coerente con la redistribuzione di ricchezze che in mano ai troppi parlamentari sono parassitarie. O magari, visto che gli extracomunitari si accontentano di poco e che ci sono anche gli italiani, assume 5 connazionali a 1.500 euri e 8 extracomunitari a 750 euri dando così dignità a 13 persone più Lei stesso. E con Lei i quasi 1000 parlamentari che potrebbero così soddisfare le esigenze di circa 13.000 persone oltre loro stessi.

E.B.

domenica 16 settembre 2007

Regione: CASTIGLIONE (AN), IL CENTROSINISTRA SI FACCIA UN ESAME DI COSCIENZA !

(Alfredo Castiglione Capogruppo di AN in Regione in una foto recente)

“Era necessaria la visita del Presidente della Camera Bertinotti perché il Presidente del Consiglio Regionale Marino Roselli si accorgesse dell’insofferenza della società nei confronti della politica? Ne prendiamo atto con soddisfazione. E’ un risultato. Adesso però lui e Del Turco si facciano un esame di coscienza: meno sprechi in spese di rappresentanza, clientelismo diffuso, consulenze esterne e cortigianeria varia e si facciano garanti, una volta per tutte, di un maggiore rispetto del ruolo dei Consiglieri Regionali – oggi singolarmente accreditati come “ospiti” in “casa propria” - e dell’Assemblea che è stata inaugurata, l’espressione più alta della democrazia abruzzese. Certi atteggiamenti “bulleschi”, come la minaccia delle dimissioni da Presidente della Regione per alimentare risse da condominio interne al proprio schieramento, rappresentano, invece, il sintomo più evidentemente del disprezzo per le istituzioni e dell’uso spregiudicato delle stesse per fini di parte e personali di potere. L’assenza di molti Sindaci all’inaugurazione è il segno di come la credibilità della Regione governata dal centrosinistra sia ai minimi storici. E’ chiaro a tutti – infatti – che l’Abruzzo è ostaggio del set cinematografico del nascente Partito Democratico, un film un po’ trash e un po’ volgare, sicuramente vietato ai minori e poco apprezzato dal pubblico. Spenti i riflettori e salutato il compagno Presidente, si inizi a pensare ai veri problemi dell’Abruzzo: occupazione e crescita economica, sanità e infrastrutture, ricerca e sviluppo. Tutto il resto è la costosa rappresentazione del nulla”.

Governo : GASPARRI, SIAMO ALLA GUERRA DI TUTTI CONTRO TUTTI

(Nella foto, l'On. Maurizio Gasparri, Deputato di Alleanza Nazionale)

''La cosiddetta Unione e' sempre piu' in frantumi. Sul welfare, sulla Finanziaria, sulla legge Biagi ,e' ormai guerra di tutti contro tutti. Bertinotti e settori di Rifondazione balbettano divisi tra una contestazione al Governo ed il timore delle elezioni. Altri, come Cremaschi e Rizzo, partono a testa bassa, ma dovrebbero a questo punto chiedere ai Ministri del loro schieramento, come Bianchi e Ferrero, di uscire dal Governo''.
Lo afferma Maurizio Gasparri, dell'esecutivo di AN.
''C'e', insomma - dice Gasparri - una battaglia continua, spaccature all'interno della Cgil, tra sindacati e partiti della sinistra. Uno spettacolo indecoroso che l'Italia non merita e che registra la bocciatura dell'Unione europea, preoccupata per l'andamento dei conti pubblici. Un Governo che non piace a tre quarti degli Italiani e che - conclude Gasparri - viene attaccato da pezzi sempre piu' significativi del proprio schieramento deve andare a casa al piu' presto''.

Ufficio Stampa, AN,Camera