Da un’analisi attenta, però, di tutta la documentazione relativa al bando e all’affidamento dell’incarico professionale per la predisposizione di questo strumento urbanistico, ci accorgiamo che i termini per la redazione del piano sono abbondantemente scaduti.
Infatti, nel bando di gara, era previsto che la presentazione della proposta di Piano, completa di analisi storica dello stato di fatto e della riqualificazione urbanistica, nonché di tutti i documenti necessari, sarebbe dovuta avvenire entro massimo 300 giorni dalla comunicazione da parte dell’Amministrazione comunale dell’affidamento dell’incarico. Tenendo presente che la determina dirigenziale con la quale è stata aggiudicata la gara è stata ‘partorita’ in data 30.05.2008, i trecento giorni sono scaduti il giorno 30.03.2009. Il ritardo è ancora più evidente se si considera che il gruppo che si è aggiudicato l’incarico, nella risposta di partecipazione al bando, aveva proposto un termine di 240 giorni per la riconsegna del lavoro ultimato e che per questa riduzione dei termini aveva acquisito, come previsto dal Bando, un punteggio maggiore che, da solo, è stato sufficiente al fine di ottenere l’affidamento dell’incarico di gara;
Con molta attenzione deve essere inoltre analizzata la “Convenzione di affidamento” nella quale è previsto un termine per la riconsegna del progetto “preliminare” di 180 giorni dalla data di sottoscrizione della convenzione stessa, avvenuta il giorno 15.09.2008. Nel Bando di gara alcun riferimento veniva fatto ad un progetto “preliminare” e comunque, anche questo ultimo termine è scaduto in quanto i previsti 180 giorni hanno avuto termine il 15.03.2009.
È evidente, quindi, che fino ad oggi, tranne qualche “convegno spot” sul generico tema del recupero del Centro storico di Vasto, del relativo piano non se ne vedono neanche le tracce. Sul Piano di recupero ho ritenuto di dover presentare una interrogazione urgente al Sindaco di Vasto, al fine di chiarire i motivi di questi ritardi e i tempi entro i quali sarà possibile avere il Piano di recupero del centro storico.
Ricordo, infine, che su altri aspetti riguardanti l’affidamento dell’incarico per la redazione del piano di recupero, avevo già presentato, in data 30.05.2008, una interrogazione alla quale, però, non è stata data ancora risposta.
Etelwardo Sigismondi
Consigliere comunale - Il Popolo della Libertà

In questi giorni assistiamo ad una delle pagine più vergognose della cosiddetta dittatura dell’informazione in Italia. Un Presidente del Consiglio accusato di deriva fascista da una serie di nani politici quali Franceschini e Di Pietro, che possono parlare liberamente dicendo quello che a loro pare in video e su carta. I repressi e censurati, alla Gad Lernern e Santoro, possono fare trasmissioni in cui l’attacco al Presidente del Consiglio non è più sul piano politico ma essenzialmente su quello personale. Sempre per confermare la deriva fascista, autoritaria e censoria presente in Italia, si attacca il machismo di Berlusconi facendo a pezzi una ragazzina di 18 anni: complici in questi agguati personaggi alla Emma Bonino che deve la sua fortuna politica alla nomina europea fatta da quel macho di Berlusconi. Senza contare che in Parlamento siedono o hanno svernato personaggi come Ilona Staller, Luxuria, lo stesso Santoro in Europa, D’Elia, Caruso Agnoletto che non saranno delle veline ma non sono certo l’immagine della moderazione. E vogliamo dimenticare il D’Alema che lanciava le molotov prima di diventare deputato? E quanti altri in questa Italietta pruriginosa che, incapace di dare una risposta ai bisogni della gente non trova di meglio che attaccare sul piano personale, andando a scrutare in camera da letto, e, considerati i personaggi, forse anche in bagno. Tutto questo nel Paese in cui l’informazione, tutta, è in mano ad un despota. Cretini? Idioti? Non saprei quale epiteto attribuire ai censori di casa nostra, a questa prefiche della libertà e della moralità uccise: io non saprei, ma gli elettori hanno, evidentemente, già risposto.

