sabato 9 maggio 2009

Piano di recupero del centro storico, Sigismondi (Pdl): “Scaduti i termini ma il piano non c’è!”

La maggioranza di centrosinistra ha bocciato, in Consiglio comunale, la quasi totalità delle osservazioni presentate dai cittadini alle nuove Norme tecniche del P.R.G riguardanti il centro storico e in particolare le zone “A1”, con la motivazione che per tale area della città è in corso di redazione il Piano di recupero.
Da un’analisi attenta, però, di tutta la documentazione relativa al bando e all’affidamento dell’incarico professionale per la predisposizione di questo strumento urbanistico, ci accorgiamo che i termini per la redazione del piano sono abbondantemente scaduti.
Infatti, nel bando di gara, era previsto che la presentazione della proposta di Piano, completa di analisi storica dello stato di fatto e della riqualificazione urbanistica, nonché di tutti i documenti necessari, sarebbe dovuta avvenire entro massimo 300 giorni dalla comunicazione da parte dell’Amministrazione comunale dell’affidamento dell’incarico. Tenendo presente che la determina dirigenziale con la quale è stata aggiudicata la gara è stata ‘partorita’ in data 30.05.2008, i trecento giorni sono scaduti il giorno 30.03.2009. Il ritardo è ancora più evidente se si considera che il gruppo che si è aggiudicato l’incarico, nella risposta di partecipazione al bando, aveva proposto un termine di 240 giorni per la riconsegna del lavoro ultimato e che per questa riduzione dei termini aveva acquisito, come previsto dal Bando, un punteggio maggiore che, da solo, è stato sufficiente al fine di ottenere l’affidamento dell’incarico di gara;
Con molta attenzione deve essere inoltre analizzata la “Convenzione di affidamento” nella quale è previsto un termine per la riconsegna del progetto “preliminare” di 180 giorni dalla data di sottoscrizione della convenzione stessa, avvenuta il giorno 15.09.2008. Nel Bando di gara alcun riferimento veniva fatto ad un progetto “preliminare” e comunque, anche questo ultimo termine è scaduto in quanto i previsti 180 giorni hanno avuto termine il 15.03.2009.
È evidente, quindi, che fino ad oggi, tranne qualche “convegno spot” sul generico tema del recupero del Centro storico di Vasto, del relativo piano non se ne vedono neanche le tracce. Sul Piano di recupero ho ritenuto di dover presentare una interrogazione urgente al Sindaco di Vasto, al fine di chiarire i motivi di questi ritardi e i tempi entro i quali sarà possibile avere il Piano di recupero del centro storico.
Ricordo, infine, che su altri aspetti riguardanti l’affidamento dell’incarico per la redazione del piano di recupero, avevo già presentato, in data 30.05.2008, una interrogazione alla quale, però, non è stata data ancora risposta.

Etelwardo Sigismondi
Consigliere comunale - Il Popolo della Libertà

QUARTO STATO


BUCO DELLA SERRATURA

L'Italia che verrà

In questi giorni assistiamo ad una delle pagine più vergognose della cosiddetta dittatura dell’informazione in Italia. Un Presidente del Consiglio accusato di deriva fascista da una serie di nani politici quali Franceschini e Di Pietro, che possono parlare liberamente dicendo quello che a loro pare in video e su carta. I repressi e censurati, alla Gad Lernern e Santoro, possono fare trasmissioni in cui l’attacco al Presidente del Consiglio non è più sul piano politico ma essenzialmente su quello personale. Sempre per confermare la deriva fascista, autoritaria e censoria presente in Italia, si attacca il machismo di Berlusconi facendo a pezzi una ragazzina di 18 anni: complici in questi agguati personaggi alla Emma Bonino che deve la sua fortuna politica alla nomina europea fatta da quel macho di Berlusconi. Senza contare che in Parlamento siedono o hanno svernato personaggi come Ilona Staller, Luxuria, lo stesso Santoro in Europa, D’Elia, Caruso Agnoletto che non saranno delle veline ma non sono certo l’immagine della moderazione. E vogliamo dimenticare il D’Alema che lanciava le molotov prima di diventare deputato? E quanti altri in questa Italietta pruriginosa che, incapace di dare una risposta ai bisogni della gente non trova di meglio che attaccare sul piano personale, andando a scrutare in camera da letto, e, considerati i personaggi, forse anche in bagno. Tutto questo nel Paese in cui l’informazione, tutta, è in mano ad un despota. Cretini? Idioti? Non saprei quale epiteto attribuire ai censori di casa nostra, a questa prefiche della libertà e della moralità uccise: io non saprei, ma gli elettori hanno, evidentemente, già risposto.

E.B.

ANNOZERO


lunedì 4 maggio 2009

Carta della Cittadinanza, Sigismondi (Pdl): “Giace ancora in qualche stanza del Comune. Spesi 17.725 euro!”

È stata presentata questa mattina dal Consigliere comunale de Il Popolo della Libertà, Etelwardo Sigismondi, una interrogazione urgente al Sindaco di Vasto per conoscere le intenzioni dell’Amministrazione comunale riguardo la Carta della Cittadinanza.
La carta infatti, prevista anche dal Piano Sociale Regionale 2007-2009, rappresenta un importante strumento per promuovere la partecipazione dei cittadini alla programmazione e gestione dei Servizi Sociali.
“Sono assurde le cose che accadono all’interno del Comune di Vasto da quando questa è amministrata dal centrosinistra - ha dichiarato il consigliere Sigismondi – infatti la Carta della Cittadinanza è stata già predisposta e stampata in 15.000 copie, con una spesa per l’ente di € 17.725,00. L’Opuscolo di circa 50 pagine è già pronto dal mese di gennaio per essere spedito in tutte le case dei vastesi – aggiunge il Consigliere d’opposizione - ma le copie continuano a giacere nelle stanze del Comune. Infatti, i dissapori nati all’interno della maggioranza nel mese di dicembre, subito dopo le elezioni regionali, hanno portato alla censura dell’opuscolo in quanto contenete, in apertura, il saluto dell’Assessore ai servizi sociali Eliana Menna, successivamente sostituita in seno all’Amministrazione comunale. Mi preme sottolineare, inoltre – ha proseguito Etelwardo Sigismondi - che la Giunta regionale ha più volte sollecitato il Comune di Vasto ad inviare agli uffici regionali preposti, la Carta della Cittadinanza redatta per la sua pubblicazione sul sito ufficiale dell’Osservatorio Sociale Regionale, così come previsto.
L’episodio – ha chiosato il Consigliere del Pdl - rappresenta l’ennesima prova di come la litigiosità della maggioranza si stia ripercuotendo anche su settori importantissimi come i Servizi Sociali. Mi auguro che non sia intenzione, a seguito del nuovo assetto della Giunta, stampare nuovamente l’opuscolo in quanto rappresenterebbe un incomprensibile e irresponsabile spreco di denaro per l’Ente. Spero invece – ha concluso Sigismondi - che il Comune si decida a dare immediatamente diffusione alla Carta della Cittadinanza in modo tale che i cittadini possano da subito usufruire di questo importante strumento.”

domenica 3 maggio 2009

LA VASTO DEL FUTURO BISOGNA PENSARLA FIN D'ORA

Senza dimenticarsi la Vasto del presente con i piccoli disagi e la manutenzione


VASTO. Le Amministrazioni comunali succedutesi alla guida di Vasto, a parte qualcuna, hanno pensato per lo più all’ordinaria manutenzione ed alle piccole opere pubbliche di valorizzazione. Qualcuna, addirittura, né alla manutenzione, né alle opere pubbliche. Ma c’è una politica diversa per Vasto ed il territorio, a cui nessuno, o quasi, ha messo mano. Quella dello sviluppo del Vastese, partendo, appunto, dalla città ‘capofila’, se così la si può chiamare, ovvero Vasto. Questioni riguardanti le industrie, l’artigianato, lo sviluppo della pesca, delle tradizioni e la stessa espansione di Vasto, non sono mai nella testa dei nostri amministratori. L’ampliamento del porto, un piano regolatore per la costa, l’individuazione di un’area industriale unica da sviluppare. Il turismo tutto l’anno. La costruzione, e riguarda quest’ultimo tema, di un Pala congressi, di un’area congressi, addirittura di una fiera, non è mai passata per la testa di quelli che oggi stanno amministrando Vasto? Città come Lanciano, seppure in piccolo, l’hanno fatto! Seppur con un territorio ‘sfigato’, per dirla volgarmente, e molto ristretto. Se vogliamo ravvivare la nostra città, e con questa l’economia della nostra Vasto, occorre essere lungimiranti e progettare una città che possa essere d’attrattiva e che possa catalizzare l’attenzione di turisti nel periodo estivo, e di altri soggetti economici durante tutto l’arco dell’anno. E l’Università? Un’ottima soluzione per far girare l’economia della città, con studenti che frequentano locali e che affittano appartamenti. Insomma, andando punto per punto, ci vuole una scossa tra la classe dirigente politica della nostra città. Ci vogliono persone competenti e lungimiranti. Bisogna pensare ad un’area industriale che comprenda Vasto e gli altri paesi del comprensorio ove ‘piazzare’ le industrie del Vastese. Bisogna pensare a sfruttare le risorse quali il mare per incrementare la pesca ed essere ‘leader’ della costa adriatica. Bisogna preservare le tradizioni della nostra città e del territorio circostante, come prodotti tipici, usi, costumi e rievocazioni storiche che possano catalizzare a sé i turisti. Bisogna pensare all’ampliamento della nostra città, nel territorio in cui è possibile. C’è un porto, il nostro, con grosse potenzialità ma sfruttato al minimo sia dal punto di vista commerciale, che turistico. E perché lasciare la costa all’abbandono o nelle mani di pochi costruttori-speculatori? Non sarebbe indispensabile forse stilare un piano regolatore costiero che permetta lo sviluppo di Vasto anche nella zona del porto e di tutto il tratto di mare con costruzioni basse, che rispettino la natura e che possano essere il volano dello sviluppo turistico vastese? Con un porto che non sia alla periferia ma al centro della città? E poi Vasto non può vivere solo tre mesi all’anno. Occorre qualcosa che la faccia diventare la città attorno alla quale far girare l’economia se non abruzzese, almeno del Vastese. Vasto ha un territorio ampio, e qualcosa che possa farci venire gente tutto l’anno può essere un centro termale, ma meglio ancora un’area fiera e congressi con strutture coperte e scoperte nelle quali dar vita a fiere, manifestazioni politiche e non , concerti, mostre, etc. L’università, poi, può essere un’attrattiva per i giovani che sceglierebbero Vasto come città studi e come città di vacanze d’estate. E tutto questo non è impossibile. Altri paesi, altre città, l’hanno fatto. Pensate a realtà come Pescara, magari più grandi, e realtà piccole come Castiglione Messer Marino che con un piccolo Palaghiaccio sono riuscite a cambiare l’economia del Paese. Tanto per rimanere nel nostro territorio. Possibile che noi non siamo capaci? Non ci credo! Se solo Vasto avesse una classe politica lungimirante…

Marco di Michele Marisi

(foto Daccò)

BUCHE: COMUNE LADRO!

Buche, pozzanghere e schizzi

Circonvallazione Istoniense, all’altezza del Bar “Non solo caffè”: le auto sfrecciano veloci nonostante la pioggia battente, non provano né a rallentare né ad evitare le pozzanghere numerose e ampie: il malcapitato che volesse attraversare lo stradone si deve riparare dietro le auto parcheggiate per evitare docce poco e nulla gradite: e ciò perché in questa strada brillano per la loro presenza le buche e gli avvallamenti ed ugualmente brillano, per la loro assenza, le 'bocche di lupo'! Sul lato est queste ci sono in direzione nord fino al Palazzetto dello Sport: poi scompaiono misteriosamente. Si può conoscere per quale motivo non sono state realizzate? Con l’occasione si segnalano anche alcuni tombini “tappati” evidentemente per i detriti.

E.B.

(nella foto, una delle tante buche di Vasto)

IL G8 IN ABRUZZO