lunedì 17 settembre 2007

LETTERA APERTA AL MINISTRO FERRERO

(Nella foto, il Ministro Ferrero)

Caro Ministro,
ho letto le sue esternazioni sugli immigrati e, soprattutto, ho letto del suo invito a manifestare contro il Governo di cui Lei è parte integrante. La libertà di pensiero è un fatto acquisito,così come la libertà di mangiare quel che ci pare (e pure quando e come), ma, a volte, si fa indigestione e gli effetti possono essere diversi da quelli previsti. Sarei curioso di sapere cosa Lei si aspetta da una manifestazione contro il Governo: da una manifestazione fatta da uomini disperati, attratti da promesse televisive e da gente come Lei: si rende conto che sono atteggiamenti come il suo che fanno balenare sogni irrealizzabili in persone senza alcuna qualifica, giunti in Italia senza alcuna prospettiva di alloggio o di lavoro: riesce a comprendere che far credere che la protesta possa dar loro una casa o un lavoro è demenziale come prospettiva ed è un insulto per quegli Italiani che, a loro volta, non hanno casa né lavoro? Se Lei fosse in buona fede, potrebbe assumere un certo numero di “derelitti” pagando di tasca sua, fino alla concorrenza di 1.500,00 euri in modo tale che anche lei campi con 1.500,00 euri tanto con la sua carica i privilegi le avanzano. Se non le è chiaro il concetto mi spiego meglio: supponendo che Lei guadagni 15.000,00 € al mese, Lei assume 9 extracomunitari a 1.500,00 €, a Lei ne restano 1.500,00 (quanto ne guadagna un professore dopo 20 anni) e con questi campa: sarebbe quello che i francesi definiscono “beau geste” tanto romantico, quanto coerente con la redistribuzione di ricchezze che in mano ai troppi parlamentari sono parassitarie. O magari, visto che gli extracomunitari si accontentano di poco e che ci sono anche gli italiani, assume 5 connazionali a 1.500 euri e 8 extracomunitari a 750 euri dando così dignità a 13 persone più Lei stesso. E con Lei i quasi 1000 parlamentari che potrebbero così soddisfare le esigenze di circa 13.000 persone oltre loro stessi.

E.B.

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