martedì 12 febbraio 2008

Regione, ALLEANZA NAZIONALE : “TORNA A SINISTRA IL DEBOLE PER LA GRANDE DISTRIBUZIONE”

“La sinistra torna a mostrare un debole per la grande distribuzione – è quanto dichiarano i componenti del gruppo consiliare regionale di AN nel corso di una conferenza stampa tenuta questa mattina a Pescara – segno che lo scivolone dell’autunno scorso sulla deregulation del settore non era frutto di una svista, bensì di un disegno molto preciso”.Ora come allora la maggioranza è sorda alle istanze delle associazioni di categoria e sta preparando, grazie ad una legge sibillina e capziosa, un’invasione in grande stile dell’Abruzzo da parte della mega-distribuzione.In particolare i commi 3 e 4 dell’articolo 22 del progetto di legge, sanciscono la possibilità per i comuni di autorizzare oltre venti outlet che, in alcuni casi, possono raggiungere una superficie di 100mila metri quadrati.Se da un lato si dice che in questa operazione non rientra la distribuzione alimentare, dall’altro – con il comma 5 dello stesso articolo 22 – si introduce la possibilità di 2mila metri quadri di “food” per ogni outlet.Un altro bel regalo alla grande distribuzione lo si fa con l’articolo 83 che stabilisce le disposizioni transitorie della legge, con il quale si dà l’opportunità alle strutture realizzate non a norma di regolarizzare la propria situazione attraverso una sanatoria che non prevede sanzioni. “In conclusione – ci tiene a precisare il gruppo di AN – vogliamo evidenziare che noi non siamo pregiudizialmente contro la grande distribuzione o gli outlet, ma pensiamo che in una Regione come la nostra non ci sia spazio per un numero così eccessivo di esercizi di tale dimensione; al contrario, riteniamo che siano da tutelare le piccole e medie strutture dedite al commercio, che rappresentano la spina dorsale dell’economia abruzzese e che reinvestono nel territorio i proventi delle loro attività economiche; inoltre preannunciamo che presenteremo emendamenti che possano concedere facoltà ai piccoli comuni di derogare per tutto l’anno alle chiusure dei giorni festivi e che stanzino somme per azioni di marketing e promozione dei centri commerciali naturali delle grandi città, iniziative per le quali appaiono veramente ridicoli i mille euro previsti dal progetto di legge”.

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