martedì 6 novembre 2007

FINANZIARIA,INIZIATO IL CAMMINO AL SENATO. E GIA' SI ODONO SQUILLI DI FIDUCIA. MATTEOLI (AN) : SAREBBE UNA VERGOGNA !

(Nella foto, il Presidente dei Senatori di AN, Altero Matteoli)

Respinte le pregiudiziali del centrodestra. Il relatore apre al dibattito e Chiti : " o 200 emendamenti o fiducia".


Come previsto,la maggioranza ha respinto le questioni pregiudiziali poste dal centrodestra. I NO sono stati 161 dato che all'Unione si sono aggiunti i voti dei Senatori a vita Colombo, Scalfaro e Levi Montalcini. Del resto nessuno dei Senatori 'dubbiosi' o critici nei confronti della Finanziaria aveva infatti annunciato un voto di dissenso sulle cinque pregiudiziali di costituzionalità, preferendo esprimersi sul contenuto della legge. Il Governo esulta mentre si prepara a mettere la fiducia, riducendo ulteriormente il tetto degli emendamenti che si possono votare in Aula. Il Ministro Chiti è arrivato a parlare di soli 200 emendamenti (in Aula ne sono stati presentati più di 600, di cui circa 150 da parte della maggioranza. "Se ci sarà il voto di fiducia - spiega il Presidente dei Senatori di AN Altero Matteoli - è perché ci sono problemi nella maggioranza. Quest'anno il numero di emendamenti alla Finanziaria ha toccato un minimo storico da 10 anni a questa parte. Negli anni passati sono stati votati due-tremila emendamenti. Nel 2005 il centrosinistra ne presentò 5 mila. Si eliminano così alibi per il Governo e la maggioranza di ricorrere al voto di fiducia".Intanto, il gruppo di Alleanza Nazionale, in una conferenza stampa, ha presentato i suoi emendamenti che, di fatto, costituiscono una vera e propria finanziaria alternativa in quanto evita i finanziamenti clientelari per stanziare più risorse per la sicurezza, per la famiglia, per le infrastrutture e per le imprese. E ovviamente diminuisce le tasse. "Proposte mirate e non a pioggia, risorse concentrate su settori per noi prioritari e non disperse in mille rivoli come ha fatto l'Unione",hanno spiegato i Senatori della Commissione Bilancio, Mario Baldassarri, Maurizio Saia e Andrea Augello assieme al Presidente del gruppo, Altero Matteoli. I Senatori di AN ,hanno dapprima ribadito le dure critiche al Governo per la mancata 'bollinatura' della Ragioneria dello Stato alla copertura dell'emendamento dell'esecutivo sull'abolizione del ticket per il 2008. Un precedente pericoloso quello dell'autocertificazione da parte di un Sottosegretario, tanto più, che assieme all'emendamento contestato, ne è stato presentato un altro che aveva però ottenuto il bollino della Ragioneria. Poi i Senatori hanno preferito far parlare i numeri, osservando che non si è in presenza di una manovra economica snella dato che ai 12.6 miliardi di euro della Finanziaria vanno aggiunto i decreti 'tesoretto' di Luglio e Ottobre per un totale complessivo di 27,7 miliardi. Una politica economica, quella adottata dal Governo che finora ha dato il risultato di più tasse, più spesa pubblica, e quindi meno crescita, meno risanamento e meno equità, mentre l'obiettivo di AN è quello di pagare meno tasse, spendere meno per la spesa pubblica, e dare più soldi soprattutto alle famiglie e alle imprese.Quindi Baldassarri e gli altri Senatori hanno illustrato come AN punta a destinare le risorse alla sicurezza, alle infrastrutture, alle famiglie e alle imprese. Per la sicurezza verrebbe stanziato un miliardo di euro in più per l'aumento dei mezzi, delle dotazioni e delle retribuzioni di Carabinieri e Polizia. Tre miliardi alle infrastrutture, prevedendo di stanziare 300 milioni di euro all'anno per 10 anni. Quindi le famiglie a cui verrebbero destinati 12.8 miliardi per raggiungere i seguenti obiettivi: Ici zero sulla prima casa per tutti; raddoppio delle detrazioni per i figli a carico; assegno agli incapienti con cadenza annuale e non " 'una tantum' "; aumento delle pensioni minime di 120 euro al mese "e non 81 centesimi al giorno". Infine per le imprese arriverebbero 11,6 miliardi di euro per l'esclusione del costo del lavoro dall'Irap e l'aumento di 15 mila euro della soglia di esenzione Irap per le piccole e medie imprese.

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