martedì 13 maggio 2008

Regione, DI STEFANO (AN/PDL) : "SUL DISAVANZO SANITARIO, DA DEL TURCO SOLO BUGIE E GIUSTIFICAZIONI RIDICOLE"

"Il Presidente della Regione non inventi frottole.Parlano i numeri! "

Torna sull’argomento tasse e disavanzo sanitario,il Consigliere Regionale di AN/Pdl e Senatore del PdL Fabrizio Di Stefano, anche alla luce delle dichiarazioni diramate l'altra mattina dal Governatore della Regione: «Il presidente Del Turco continua a mentire agli abruzzesi, avanzando a difesa sua e del suo operato,giustificazioni ridicole che non trovano alcun riscontro nella realtà dei fatti».A conferma di quanto sostiene, Di Stefano porta i numeri: «I contratti sottoscritti dalla Giunta di centrodestra,prevedevano un budget annuale per la sanità privata,pari a 134 milioni di euro, mentre l’attuale programmazione,fissa il tetto massimo a 101 milioni di euro, con possibilità di uno sforamento del plafond assegnato del 7%: cifre che stanno a significare che il disavanzo spaventoso che ci troviamo ad affrontare proviene, in larga parte, da altri centri di spesa, quelli sì fuori controllo».«Ma anche se, per assurdo, fosse vero che sono stati gli accordi del 2005 ad aver fatto saltare il banco – sottolinea Di Stefano – Del Turco non ci spiega perché non li abbia rinegoziati quando ne ha avuto l'opportunità, come all'indomani dell'approvazione della legge regionale 20 del luglio 2006, che contemplava questa opzione, oppure alla scadenza naturale del 31 dicembre 2007».«Per ultimo – conclude il Senatore – il Presidente della Giunta,non può far finta di non sapere che, dalle nostre parti, è stata eletta, in qualità di capolista del suo partito, l’ex ministro della sanità Livia Turco, la quale ben conosceva lo stato di salute dei nostri conti,ma ha evitato di segnalarlo per non causare danni elettorali alla sua coalizione: tutto ciò, però, non è servito né al Pd, che è stato sonoramente sconfitto dagli Abruzzesi, né a Del Turco che si è visto recapitare a domicilio, dal Premier di un Governo che gli era amico, la certificazione ufficiale della sua incapacità e del suo malgoverno».

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