Caro prezzi, bollette che scottano, affitti insostenibili. Mentre gli stipendi languono il costo della vita aumenta. “C’è un evidente problema salariale e sociale che va affrontato – sostiene il segretario generale dell’Ugl, Renata Polverini – per questo ci auguriamo che il governo voglia ascoltarci per definire insieme linee di azione che vadano verso la riduzione della pressione fiscale sul lavoro dipendente, troppo alta, e una politica di recupero del potere d’acquisto degli stipendi che frenano oggi i consumi e mettono in difficoltà gran parte delle famiglie italiane”. “Chiusa la partita sul Welfare, - conclude - che speriamo non debba incontrare altri ostacoli verso il traguardo dell’approvazione entro la fine dell’anno, l’attenzione del governo deve essere orientata a queste emergenze che richiedono misure serie sul fronte dei prezzi ma anche sul fronte salariale, questione che si lega anche all’altro annoso problema dei rinnovi dei contratti per i quali sono in attesa circa 6 milioni di lavoratori”. Priorità a cui neanche la finanziaria 2008 ha saputo dare risposte, se si eccettua l’emendamento che promette, e dubitarne è lecito, che il prossimo anno l’eventuale tesoretto (ma non tutto) sarà destinato a diminuire la pressione fiscale. L’Ugl continua a chiedere più aiuti per le famiglie, anche attraverso nuove leve fiscali, investimenti più sostanziosi per l’edilizia residenziale pubblica, più trasparenza sul fronte delle liberalizzazioni che, se nelle intenzioni dovevano agevolare il lavoratori, famiglie e cittadini, di fatto, rischiano di fallire i propri obiettivi.
Ufficio stampa UGL
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