Anche Fausto Bertinotti prende atto che il centrosinistra ha fallito nella sua azione di Governo. Il Presidente della Camera, in un'intervista a Repubblica, dice di non voler fare previsioni sulla durata dell'esecutivo, ma ammette che "in questi ultimi due mesi tutto è cambiato e una stagione si è chiusa". Bertinotti è molto duro nei confronti di Romano Prodi a cui imputa le cause della crisi politica che attanaglia tutto il centrosinistra e il forte disagio che si è manifestato tra la gente e in particolar modo negli ambienti della sinistra massimalista: "Il governo che sopravvive - osserva il presidente della Camera - ha alimentato le tensioni e accresciuto le distanze dal popolo e dalle forze della sinistra".Altero Matteoli giudica le parole di Bertinotti come una presa d'atto tardiva e incompleta, "Più che fallito - sottolinea il Presidente dei Senatori di AN - potrebbe dirsi a ragione che questo governo è nato morto, travolto in grembo dalle sue contraddizioni politiche d'origine. Lontano dalla gente, ha determinato condizioni di vita peggiori per chi lo ha votato e più in generale per tutti i cittadini. La presa d'atto tardiva di Bertinotti - aggiunge Matteoli - è anche incompleta ed offre una prospettiva utopistica: da un canto il Presidente della Camera - che interviene ancora una volta come se fosse il segretario di Rifondazione comunista - parla di fallimento di Prodi senza consigliare ai suoi compagni, come sarebbe coerente, di staccare la spina al Governo; dall'altro auspica per gennaio una virata più a sinistra dello stesso Governo. Una prospettiva - conclude il capogruppo di AN - che non sta in piedi politicamente e che non avrebbe neppure i numeri Parlamentari per affermarsi".Pierferdinando Casini ricorda a Bertinotti che "il Governo avesse fallito l'abbiamo detto da un pezzo. Sono d'accordo con lui, del resto lo dicono tutti gli italiani. Non c'è un governo - aggiunge il leader dell'Udc - così distante dai problemi della gente come questo che, per tenersi in piedi, tutti i giorni paga il prezzo di non governare". Gianfranco Rotondi, segretario della Democrazia cristiana per le Autonomie, parla di schiaffo alla maggioranza, "che suona come una severa bocciatura del centrosinistra alla guida del Paese".
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