domenica 25 novembre 2007

LE MANI DELLA CRIMINALITA' SULL'ABRUZZO. L'analisi spietata e inquietante di Codici. Forse l'isola felice non è mai esistita...

“La Regione Abruzzo, terra di collegamento tra nord e sud, appare adatta a sviluppare attività criminali come i traffici di droga, prostituzione, rifiuti, usura e racket, spesso diretti da vere e proprie organizzazioni criminali di stampo mafioso che si avvalgono di clan locali per la gestione dei traffici illeciti”. L'allarme criminalità in Abruzzo è stato lanciato da Codici, associazione di consumatori regionale durante la presentazione del dossier: “ Le mani della criminalità sull’Abruzzo”. L’indagine, spiegano i vertici di Codici Abruzzo, “si è sviluppata prendendo in esame solo fonti giudiziarie e delle forze dell’ordine. Non e' stato necessario affidarsi a fonti confidenziali”- commenta il segretario nazionale del Codici, Ivano Giacomelli,- “essendo manifesta, già dai dati ufficiali, la presenza della criminalità di tipo organizzato. Sono molteplici le operazioni delle forze dell’ordine, le indagini della magistratura, gli episodi (apparentemente isolati), che segnalano la presenza di cosche malavitose operanti all’interno del nostro territorio”. Codici ha redatto una mappa della criminalità della nostra regione e l'osservatorio non mostra nulla di tranquillizzante: “Le cosche sono radicate, e talvolta sovrapposte, praticamente in tutta la superficie abruzzese, praticando qualunque tipo di attività illecita con risvolti altamente redditizi. Particolare rilevanza assume in Abruzzo il settore dell’ecomafia che la vede ormai coinvolta da diversi anni nella nuova rotta, la cosiddetta “rotta adriatica”, che viene utilizzata da organizzazioni criminali quali camorra, ‘ndrangheta, mafia siciliana e Sacra Corona Unita, per lo smaltimento illegale dei rifiuti. Gli enormi proventi di questi affari, ossia le ingenti quantità di denaro, avviano una seconda fase dell’organizzazione, infatti ripuliti con attività legali, (ristoranti, club, bar, autosaloni, negozi di abbigliamento, finanziarie, grandi magazzini, ecc.), molte delle quali hanno la funzione di fare da trait d’union tra i gruppi criminali e la classe politica e dirigente della zona. Rientra nel “malcostume” malavitoso, tra l’altro, la prassi di stringere legami con gli amministratori pubblici al fine di veicolare l’assegnazione di appalti pubblici”. Pertanto, il Codici invita gli utenti a visitare il sito www.codici.org dove e' possibile scaricare l’intero dossier: “Le mani della criminalità sull’Abruzzo”. Ci hanno detto per anni che l'Abruzzo è un'isola felice. Il dossier di Codici è allarmante e inquietante. L'isola felice non esiste più. E forse non è mai esistita.

autore: Marco D'Amato su www.abruzzoreport.com

2 commenti:

Anonimo ha detto...

molto intiresno, grazie

Anonimo ha detto...

La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu