sabato 12 aprile 2008

Regione, DI STEFANO (AN/PDL) : PENOSE LE APPARIZIONI DELLA TURCO NELLE NOSTRE STRUTTURE SANITARIE

"E' comprensibile la disperazione di chi è costretto a inseguire l'avversario in luoghi e su temi che dimostra di non conoscere, ma il tour del Ministro della Salute Livia Turco (nella foto) negli ospedali abruzzesi è a dir poco patetico: un maldestro tentativo di raggranellare qualche voto". A manifestare la propria "indignazione per un opportunismo imbarazzante nella sua evidenza" è Fabrizio Di Stefano, Coordinatore Regionale di AN e candidato del Pdl al Senato della Repubblica: "Se a muovere la Turco fosse stato un sincero interesse e una attenzione per la sanità abruzzese per certi versi dovuta in virtù dell'incarico ricoperto, non avrebbe aspettato gli ultimi giorni della campagna elettorale per le sue acritiche quanto fugaci apparizioni nelle nostre strutture sanitarie. Perchè di apparizioni si tratta, visto che da buona paracadutata cuneese in Abruzzo, la vediamo in questi giorni ma non la vedremo più se non nel piccolo schermo già dal prossimo lunedì. Gli abruzzesi non hanno l'anello al naso e certamente non saranno queste passerelle strumentali - che, osserva Di Stefano, non producono altro effetto che aumentare la disaffezione della gente nei confronti della politica - a far cambiare loro il giudizio negativo su un governo nazionale lontano anni luce dai reali problemi dei cittadini. La conferma di tale distanza, peraltro, ce l'ha data la stessa Turco, che non ha speso neanche una parola sullo scempio della sanità abruzzese compiuto da questa giunta regionale attraverso l'adozione del piano sanitario regionale, dettagli evidentemente trascurabili di fronte all'imperativo veltroniano del presentarsi come il nuovo anche se si è ministri in carica".

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ha ragione Sen. Di Stefano; è vero, la Turco non è della nostra Regione e quindi era a caccia di voti,ma bisogna fare attenzione perché anche altri politici della zona senza titoli e senza occupazione stanno strumentalizzando (con raccolte firme ecc.)la questione per rimanere agganciati alle poltrone (sennò che altro fanno?)e non per reale interesse.
Buon lavoro a Lei.