Come sono stati spesi i soldi? Quanti lavoratori sono stati assunti e pagati? Quali le diverse voci dell’organizzazione?
Queste sono le domande che il Capogruppo di AN in Consiglio Provinciale,Mauro Febbo, pone all’Amministrazione Coletti.
Dei conti, infatti, non vi è traccia e ad esigere trasparenza sono appunto i Consiglieri del centrodestra, ma anche tanti cittadini che con attenzione hanno seguito la vicenda.
Il senso di responsabilità ha indotto la stampa locale e i Consiglieri d’opposizione a non intervenire sulla gestione dei campionati europei di pallacanestro femminile, mentre l’evento era in corso. Ne sarebbe andata di mezzo l’immagine della manifestazione e delle città ospitanti. Oggi,però, a circa due mesi dalla conclusione degli europei, non è possibile tacere sul modo in cui la Provincia di Chieti ha gestito sia la parte finanziaria, che quella amministrativa, al punto che viene di nuovo da chiedersi: dove sono finiti i soldi? Dov’è finita la trasparenza?
Più volte il gruppo di AN in Consiglio provinciale ha chiesto al Vicepresidente della Giunta, Umberto Aimola, di avere copia del libro matricola dal quale risultano tutti i lavoratori assunti nell’ambito della manifestazione;più volte gli stessi hanno chiesto documenti sul consuntivo chiuso al 31 Dicembre del 2006 e sul preventivo del 2007; hanno chiesto notizie sul modo in cui sono state condotte le gare d’appalto ma, non solo non hanno ottenuto nessun documento e nessuna risposta, ma l’Assessore Aimola continua a procrastinare la sua partecipazione alle riunioni della Commissione di Vigilanza.
La cosa più grave, però, e che preoccupa anche per via degli onerosi contenziosi che potrebbero abbattersi sulla Provincia, è sapere che a tutt’oggi non sono stati pagati né albergatori, né ristoratori, non solo per ciò che spettava loro a Novembre, ma ancora per quello che gli doveva essere corrisposto a Luglio, quando hanno ospitato le squadre che parteciparono ai campionati di pallacanestro Under 18; inoltre, ad oggi, non sono state liquidate le spettanze dovute alle ditte che hanno curato il trasporto degli atleti e delle delegazioni; da Luglio in poi,ancora, non sono stati pagati i circa duecento (dagli iniziali ottanta) giovani impiegati nell’ambito della macchina organizzativa e le cui modalità di assunzione, rimangono tutt’ora oscure.
Per non parare, poi, dei Palazzetti dello sport che, inaugurati in pompa magna, sono stati messi in funzione benché privi dei certificati di agibilità.
Tutto questo è stato oggetto di un esposto sia alla procura della Repubblica, sia alla Corte dei Conti.
Non è da sottovalutare il fatto che, nelle ultime settimane, in alcune missive, si adombra il sospetto che alcuni dei servizi di Eurobasket 2007, siano stati affidati a ditte e società collegabili a politici e dirigenti sportivi.
A questo punto non resta che augurarsi che la mancanza di trasparenza registrata sugli Europei di basket femminile,non finisca con il contagiare i Giochi del Mediterraneo nel 2009.
In conclusione , una brutta pagina per lo sport, che colpisce il nostro territorio.
Noi ci chiediamo:è mai possibile che una volta che in Abruzzo si organizza qualcosa che comunque dà risalto a livello nazionale e che movimenta a livello sportivo i nostri dintorni, c’è sempre il furbo di turno che deve ricavarci qualcosa, infangando, di conseguenza, lo sport?
Noi vogliamo uno sport pulito in cui non girino soldi ma in cui cresca lo spirito di competizione; in cui non si faccia di tutto per vincere, ma si giochi per divertirsi e per partecipare. Noi vogliamo uno sport che non sia inquinato dagli affari sporchi di gente che vuole lucrare su queste manifestazioni.
Marco di Michele Marisi
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