"Finezze da comare"
Quando il direttore di un giornaletto locale inizia il suo fondo aggettivando il sottoscritto con “patetico, insipido, vuoto …” significa intanto che qualcosa gli brucia; significa ancora che sta rispondendo ad una mia garbata replica del 15 febbraio scorso e cioè che per “comprendere” ciò che scrivo ha bisogno di un mese e mezzo almeno. Non voglio ricordargli ciò che gli dissi tanti anni fa perché evidentemente non lo ricorda o non lo ha capito: non posso però non complimentarmi con lui che esordisce con gli aggettivi su riportati e finisce, il fine dicitore, con un “amichevole pernacchione…..”, con ciò dando, evidentemente, il meglio di se.
Elio Bitritto
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