Con 3,1 milioni di tonnellate di CO2, le emissioni delle aziende abruzzesi superano il limite fissato dal Piano Nazionale di Allocazione per il 3,11%.Industria della ceramica, produzione del vetro e attività energetiche, sono i settori in linea con gli obiettivi di Kyoto; il settore della produzione della carta e i cementifici fuori dai limiti del PNA per l'emissione di tonn. di CO2 (+10,8% e 17,85 rispetto al limite).Pescara è la provincia più virtuosa; Teramo è la più lontana dagli obiettivi di Kyoto.La performance relativa all'anno passato colloca la regione al 7° posto nel ranking tra tutte le regioni italiane nei confronti del Protocollo di Kyoto.Analizzando i settori che comprendono i 27 stabilimenti abruzzesi inseriti nel Piano Nazionale di Allocazione, il miglior risultato è quello delle industrie della ceramica, che registra una produzione di 68 mila tonnellate di anidride carbonica, seguito dalla produzione del vetro con 243 mila tonnellate di anidride carbonica.Il settore energetico (centrali termoelettriche, impianti di combustione e di teleriscaldamento) che rappresenta quasi il 70% delle imprese abruzzesi inserite nel PNA, registra una produzione di emissioni inquinanti in linea con la quota stabilita (-0,01%).Lontani dagli obiettivi di Kyoto, invece, gli impianti per la produzione della carta (+10,8%) e le industrie di produzione di cemento e calce (+17,8%).
SETTORI
Analizzando i dati delle emissioni relativi alle province, la provincia di Pescara risulta essere la più virtuosa del 2006, con una produzione di emissioni inquinanti pari a 972 mila tonnellate, inferiore al limite consentito del 6%.All'ultimo posto del ranking si collocano le aziende di Teramo che lo scorso anno hanno emesso anidride carbonica in quantità superiore al limite imposto dal PNA per oltre il 26,21%.Le 6 aziende dell'Aquila sottoposte al controllo da parte del Ministero dell'Ambiente hanno emesso anidride carbonica per 1mln di tonnellate, il 13,24% in più di quanto consentito, mentre la provincia di Chieti si colloca al secondo posto con un surplus di emissioni pari al 0,83%.
«ENORME DISPARITA' CON GLI OBIETTIVI PREFISSATI»
«I risultati della ricerca condotta sulle emissioni prodotte dalle industrie abruzzesi che sono state incluse nel Piano Nazione di Allocazione», spiega Guido Busato, presidente di Eco-Way, «sebbene in linea con il dato nazionale evidenziano una importante disparità nei confronti degli obiettivi che il nostro paese ha assunto per uniformarsi alle direttive del Protocollo di Kyoto e di quanto stabilito in materia di riscaldamento globale dall'Unione Europea».La strada per il raggiungimento degli obiettivi di Kyoto «passa necessariamente attraverso un dialogo fattivo tra governo e imprese», continua Busato, «ed un indispensabile ruolo delle nostre istituzioni in ambito Europeo per uniformare gli impegni da parte di tutti gli Stati, evitando di creare delle disparità tra aziende dello stesso settore ma nazionalità diversa, con preoccupanti riflessi sulla competitività del nostro Sistema Paese».Tra l'altro il nuovo PNA appena messo in consultazione è molto ambizioso e comporterà quindi dei costi per le aziende italiane, soprattutto nel settore termoelettrico, il quale dovrà ridurre di 9,5 milioni di Ton le proprie emissioni.Eco-Way è la prima società di consulenza in Italia che opera nel settore climate change.Attualmente conta primari clienti in tutto il territorio nazionale, per i quali svolge consulenze e servizi in linea con la direttiva europea "Emission Trading" che ha recepito il Protocollo di Kyoto e alle quali offre un servizio di analisi e ricerca sull'andamento dei mercati e le regolamentazione nazionali ed internazionali.
Da: PrimaDaNoi.it
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