martedì 9 ottobre 2007

Il prof.dal Kazakhistan cambia disinvoltamente idea sul protocollo WELFARE:PRODI APRE ALLE MODIFICHE ! Matteoli (AN): fa le capriole ma non si salverà

(Altero Matteoli, Presidente dei Senatori di AN, in una recente foto)

Si avvicina la resa dei conti nell'Unione. Mentre nelle fabbriche i lavoratori sono chiamati a pronunciarsi sul protocollo sul welfare firmato nel luglio scorso dal Governo e dalle parti sociali, la sinistra radicale minaccia di non votare l'accordo se nel Consiglio dei Ministri di Venerdì 12 non verranno apportate cambiamenti sostanziali sulle pensioni e sul mercato del lavoro.
Una posizione contrastata fortemente dai riformisti, in particolar modo da Lamberto Dini, che ha più volte invitato il Premier a non cedere ai diktat della sinistra radicale "se vuole arrivare a mangiare il panettone". Stretto all'angolo dagli alleati, ma anche da Confindustria e dai sindacati, Romano Prodi tenta in tutti i modi di salvare la poltrona e dichiara dal Kazakhistan di aver "sempre pensato che si potesse e si dovesse trovare un'intesa dopo la firma del protocollo e lo continuo a pensare". E pensare che fino a pochi giorni fa lo stesso Prodi aveva assicurato in modo perentorio che il protocollo era immodificabile. Per Altero Matteoli siamo di fronte all'ennesima capriola del professore: "Prodi ha cambiato ancora una volta idea e posizione dopo aver sostenuto ai quattro venti che il protocollo era immodificabile. E chissà - osserva il Presidente dei Senatori di AN - quante volte ancora dovrà cambiarla stretto com'è tra Dini, Confindustria, alcuni sindacati e la sinistra massimalista che ha già dichiarato che non voterà l'attuale testo dell'accordo né in Consiglio dei Ministri né in Parlamento. Ma a Prodi - conclude Matteoli - non serviranno certo le capriole per uscirne indenne". Sconsolato invece Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi, che sottolinea, "siamo alle solite. La sinistra estrema e la sinistra riformista si scontrano sul lavoro e sulle pensioni. Prodi è in mezzo e non conta nulla. Chi ci rimette - conclude Bonaiuti - è il Paese".

Da: destrasenato.it

Nessun commento: