giovedì 8 maggio 2008

LE PRIME VOLTE DELLA DESTRA

15 anni. Tanto è durato il percorso della destra politica italiana verso la sua compiuta legittimazione politica iniziata in una lunga notte elettorale del 5 dicembre del 1993 quando Gianfranco Fini, all’epoca Segretario del Msi, perse, per un pugno di voti, con Rutelli la sfida a Sindaco di Roma.
Quella stessa notte il Msi perdeva con la Mussolini a Napoli, ma vinceva in realtà simbolo della sinistra, Cerignola su tutte, città di Divittorio, fondatore della CGIL, definita da Fini in quella splendida notte “la Stalingrado italiana”.
Il resto lo conosciamo ed appartiene alla nostra storia più recente: Berlusconi dichiara, se residente a Roma,di votare per Fini, la vittoria alle elezioni del 1994 del Polo della Libertà e del Buon Governo, la nascita nel 1995, a Fiuggi, di Alleanza Nazionale.
Non avremmo mai pesato a quindici anni di distanza di vivere una nuova e più forte emozione.
Una nuova fase politica è appena iniziata, esattamente dopo quella fase storica per l’Italia iniziata con Tangentopoli e caratterizzata dalla voglia di cambiare degli italiani manifestasi a quelle elezioni per il sindaco di Roma e alla successiva tornata per le politiche.
Ora come allora, con Berlusconi che vince nuovamente le elezioni politiche, ed è la terza volta, con l’avvicinarsi, proprio come dopo la vittoria alle politiche del ‘94, della nascita di un nuovo soggetto politico, il Popolo della Libertà, il grande partito unitario di centrodestra immaginato da Pinuccio Tatarella.
Un progetto in procinto di divenire realtà proprio grazie alla coraggiosa scelta di Fini e Berlusconi di presentarlo, al momento, come solo come intesa elettorale da sottoporre al vaglio ed al consenso degli elettori.
Scelta apprezzata ed operazione riuscita.
A differenza di quindici anni fa però, e a compimento di un lungo e travagliato percorso politico per la destra politica, il fatto nuovo è rappresentato da un esponente di An che conquista il Campidoglio.
Per la prima volta, quindi, un uomo di AN, dichiaratamente di destra, è sindaco di Roma.
Tra qualche ora sarà ancora una prima volta per un uomo di AN: Gianfranco Fini, dopo avere traghettato la destra dall’isolamento politico al governo del paese,conquistando margini di manovra ed agibilità politica, sarà il nuovo Presidente della Camera dei Deputati.
Sarà, anche qui, la prima volta di un postmissino, di un uomo di destra sullo scranno più alto di Montecitorio sul quale si sono alternati negli anni comunisti (Ingrao, Iotti, Bertinotti), postcomunisti (Napolitano,Violante) democristiani (Gronchi, Leone, Scalfaro) socialisti (Pertini), leghisti (Pivetti), ma mai un erede di quella che nella storia repubblicana è la tradizione della destra politica.
Tra le prime volte per rimanere in Puglia e in Capitanata, a quindici anni di distanza dalla vittoria di Salvatore Tatarella nella rossa Cerignola, da segnalare la prima volta di un uomo di AN, il notaio Antonio Pepe, alla guida della Provincia di Foggia da sempre guidata da coalizioni di centrosinistra.
Fini ed Alemanno in comune hanno un passato di leader del movimento giovanile della destra italiana, all’epoca Fronte della Gioventù, ma mai, rivestendo quel ruolo, avevano ricoperto alcun ruolo istituzionale.
E qui siamo anche ad un'altra prima volta che si è verificata qualche ora fa: quella di un capo dei giovani di destra,alla guida di un dicastero.
Dalla Giovane Italia, come struttura ufficiale dei giovani del Msi, ad un erede di quella straordinaria storia di militanza, sacrifici e passione a rappresentare tutti i giovani italiani, anche questo un risultato storico e un primato senza precedenti per qualsiasi organizzazione politica giovanile, non solo di destra.
Sarebbe bello, anche per concludere un percorso di pacificazione nazionale in un paese che ha visto per anni destra e sinistra odiarsi, che un Presidente della Repubblica comunista nominasse un senatore a vita di destra e che un domani possa sedere al Quirinale un uomo proveniente da questa area politica e culturale mai presente e rappresentata nel nostro Paese,così come in questo momento.

Fabrizio Tatarella

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