sabato 27 ottobre 2007

Governo, RONCHI (AN) : "PER PRODI SUONATA CAMPANELLA ULTIMO GIRO"


(Nella foto, l'On. Andrea Ronchi, portavoce di Alleanza Nazionale)
Il Presidente della Repubblica insiste: è indispensabile un'intesa sulle riforme. Voi di AN, On. Andrea Ronchi, che cosa gli rispondete?

"Il Capo dello Stato sa perfettamente che AN può dialogare sulle riforme solo con una maggioranza che sia tale. Non come adesso, che siamo in uno stato di pre-crisi".

Anche dal centrosinistra gli appelli si moltiplicano...

"Nel Governo sono in molti che vorrebbero dialogare sulle riforme con l'opposizione, ma solo ed esclusivamente per mantenere in vita l'esecutivo. E questo, sinceramente, non e' accettabile".

Cosa c'è di sbagliato?

"Discutere di riforme non può essere un modo per allungare l'agonia del Governo. E' già suonata la campanella dell'ultimo giro e abbiamo il dovere di non prestarci a nessuna stampella. Ce lo chiedono gli Italiani, compresi quelli che hanno votato a sinistra. Prodi può sopravvivere solo con compromessi sempre più bassi e dannosi per il Paese".

Proprio nessuna tentazione di battere la via delle riforme?

"Certamente sì, ma nella prossima legislatura. Ora è tardi".

Però qualche giorno fa alla Camera vi siete astenuti sul pacchetto di rifoerme istituzionali. Quell'astensione come va intesa?

"Come un segno di responsabilità dell'intero centrodestra, che ha sempre voluto le riforme. E che nei momenti importanti sa sempre trovare la coesione al suo interno. ' accaduto sulle riforme, ma vale anche per i prossimi passaggi..."

Conferma che, se cadrà il Governo, pure voi chiederete a Napolitano di andare subito alle urne?

"Nessuno di noi si permette di tirare la giacca al Presidente della Repubblica, del quale abbiamo assoluto rispetto e stima. Ma quando cade il Governo c'è una sola strada: elezioni anticipate".

E se dopo Prodi vi proponessero un governo istituzionale?

"Con il dovuto rispetto per tutte le opinioni l'Italia non ha bisogno in questo momento né di Governi tecnici né di altre formule istituzionali. La parola deve tornare ai Cittadini".

Senza neppure cambiare la legge elettorale?
"Concordo con il Presidente del Senato Marini quando dice che si può votare con questa legge. Basta correggere il premio di maggioranza al Senato, in modo che da regionale diventi nazionale".

Quanto tempo occorre?

"Pochissimo. Da riscrivere c'é solo una riga...".

E se vi proponessero una riforma elettorale più ambiziosa?

"L'onere di fare proposte spetta a loro, che sono maggioranza. Ma sulla riforma elettorale, come su tutto il resto, parlano 3-4 lingue diverse, non sono in grado di mettersi d'accordo. Rutelli e Fassino vorrebbero il sistema tedesco. Veltroni sappiamo tutti che è contrario. Parisi è addirittura referendario... Noi del centrodestra tutto possiamo fare, tranne che togliere loro le castagne dal fuoco".

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