giovedì 30 aprile 2009

MAIALE:QUESTO SCONOSCIUTO

Un po’ di raziocinio

Non poteva mancare, a proposito dell’influenza suina, l’intervento di alcuni islamici che, come è noto, non mangiano carne di maiale: esattamente come gli ebrei da cui hanno ereditato (che gli piaccia o no) la regola. Mi sono documentato su internet e credo di aver colto gli aspetti essenziali dell’origine di tale norma che si associa a quella del divieto di bere alcolici( più esattamente bevande fermentate). Il motivo è duplice e da una parte si lega alla difficile conservazione della carne di maiale nei climi caldi e dall’altra al rituale della macellazione halal che prevede la morte dell’animale per dissanguamento attraverso un’incisione della giugulare, facilmente individuata negli animali con il collo ma non altrettanto facile nel maiale privo di collo appunto. Al di là della difficoltà di conservazione della carne di maiale evidente soprattutto nel mondo islamico sia per motivi climatici ( zone desertiche calde), che per mancanza di “frigoriferi” (all’epoca sconosciuti in tutto il mondo), si deve sottolineare che già Aristofane, Aristotele ed Ippocrate avevano individuato nella carne di maiale il “cisticerco” (da cui la tenia solium o verme solitario) che pur non creando problemi al maiale, si sviluppa, portando gravi conseguenze, nel corpo umano. Individuare in Allah l’origine della punizione di chi non segue i dettami islamici è quanto meno fuori da ogni tipo di razionalità: soprattutto in relazione al fattto che la malattia non si trasmette dal maiale all’uomo ma da uomo ad uomo per via aerobica, per cui siamo tutti potenzialmente esposti al contagio cattolici, protestanti, buddisti e, naturalmente, islamici con buona pace di quanti vedono nel maiale la vendetta di Allah (come se ad Allah non mancassero i mezzi per distruggere gli “infedeli” – secondo loro - senza doversi servire proprio del maiale).

E. B.

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