Elio Bitritto
lunedì 26 maggio 2008
PETROLIO SI, PETROLIO NO
Si sta accendendo il dibattito sul petrolio e, come prevedibile, le posizioni sono estremamente diversificate e la Politica si appresta a dare una risposta perché non può non darla. Non vorremmo assumere posizioni aprioristiche che siano dettate dall’emozione del momento, come sembra aver fatto Salvatorelli dell’ARCI che non credo abbia avuto il tempo di consultare la sua base; e neppure vogliamo levare alto un “eureka” di gaudio,perché finalmente abbiamo l’oro nero. Tra l’altro è giunta la nota del sindaco Lapenna,che nega che la piattaforma Ombrina 2 sia al largo di Punta Penna, e sullo stesso comunicato della società Mediterranean Oil & Gas, non si fa cenno sulla localizzazione esatta della piattaforma di estrazione. Osservando gli sviluppi di questa cosiddetta “crisi” petrolifera in cui ogni giorno si registrano nuovi aumenti del costo del barile (vogliamo ricordare che un barile di greggio equivale a 159 litri circa), ci soffermiamo solo su questo che rappresenta l’aspetto più evidente ma forse non il più importante. Dimentichiamo, troppo spesso, che l’aumento del costo del petrolio significa anche altri aumenti: intanto, dopo un boom iniziale ed il suo ridimensionamento, si registra un altro aumento delle aree destinate a coltivazioni di essenze utili per il biodiesel, legato proprio alla necessità di trovare alternative al petrolio stesso: ma ciò ha comportato la riduzione di aree destinate alle colture cerealicole, quindi ad una minore produzione, quindi ad un maggior costo gravato, ovviamente. Dal maggior costo di stoccaggio e trasporto. In definitiva il costo delle materie prime, sia organiche che inorganiche, sia sintetiche, aumenta con una velocità che deve far pensare a possibili necessari interventi. Ed ecco quindi rispuntare la frase “sviluppo compatibile” che assume diversi significati a seconda non di come la si legge ma di come la si vuole leggere. Favorevoli o contrari senza motivazioni non ha senso: bisogna osservare il fenomeno da ogni punto di vista e bene ha fatto Bonacci ad evidenziare che non si sa ancora quale destinazione la società di ricerca ed estrazione vorrà dare alla scoperta, né si sa quali rapporti questa società ha con gli enti locali, a tutti i livelli. Ci aspettiamo un dibattito serio in cui non si faccia del “NO” o del “SI”, un problema ideologico.
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