venerdì 25 gennaio 2008

ESENZIONE CANONE RAI : UNA GROSSA PRESA PER I FONDELLI

In questi giorni, con l’avvicinarsi della scadenza per il pagamento del canone RAI, è frequente incontrare più di un pensionato che fiducioso ti ferma per strada per chiedere lumi su una notizia girata in questi giorni su una vera o presunta esenzione del canone RAI a favore dei pensionati stabilita dalla Finanziaria 2008. Ammettendo la nostra mancata conoscenza della cosa, ci siamo attivati per cercare di informarci su una questione di così vitale importanza per i tanti pensionati che, vivendo con quattro soldi al mese di pensione, il non pagare uno dei balzelli più impopolari sarebbe, per loro, una manna dal cielo. E così con tanta pazienza siamo andati alla ricerca di notizie chiamando commercialisti, visitando siti internet, telefonando alla RAI, cercando di leggere l’attuale finanziaria. Risultato? Fatevi anche voi quattro risate! Se non altro perché siamo entrati nel periodo del carnevale, altrimenti, ci sarebbe da piangere per la disperazione e la rabbia.
EBBENE SI…! LA LEGGE L’HANNO FATTA! Inizialmente, con enorme stupore, ci siamo detti: vuoi vedere che il Governo Prodi con tutti i provvedimenti farsa messi in cantiere sino ad oggi forse, ne ha azzeccato almeno uno? Purtroppo, il nostro positivo stupore è durato poco. Infatti, dallo stupore per un provvedimento positivo,siamo precipitati nella delusione più profonda. E’ stato sufficiente entrare nel sito internet della RAI (http://www.rai.it-/ abbonamenti canone RAI) per cancellare ogni possibile dubbio. Nella pagina dedicata all’esonero del pagamento del canone leggiamo: “ESONERO CANONE TV 75ENNI”. Ebbene si! Se non hai 75 anni suonati non sei pensionato come gli altri. Ma proseguiamo. Il testo della norma (art. 1, comma 132, legge finanziaria 2008) recita: “Nel limite massimo di 500.000 euro annui, a decorrere dall’anno 2008, per i soggetti di età pari o superiore a 75 anni e con un reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente a euro 516,46 per tredici mensilità (praticamente devi vivere sotto i ponti!), senza conviventi, è abolito il pagamento del canone Rai esclusivamente per l’apparecchio televisivo ubicato nel luogo di residenza. Per l’abuso è comminata una sanzione amministrativa, in aggiunta al canone Rai dovuto ed agli interessi di mora, d’importo compreso tra euro 500 ed euro 2.000 per ciascuna annualità evasa. Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze sono indicate le modalità applicative delle disposizioni di cui al presente comma”. Il decreto è stato scritto? Macché!
Il Ministero che deve emanare il suddetto decreto, quello dell'Economia, presieduto dall'eminente prof. Padoa-Schioppa, interrogato tempo addietro in proposito, per bocca di un cortese quanto innocente funzionario dell'Urp (Ufficio per le relazioni col pubblico) fa sapere che l'ufficio "è in ristrutturazione" (Ma guarda un pò!). In poche parole la legge non vale un accidente perché manca il "decreto ministeriale applicativo di attuazione".Dunque, il classico "fatta la legge, gabbato il santo". Ma proseguiamo nel leggere la pagina internet RAI impostato con domande e risposte affinché non ci siano dubbi per nessuno:
“Quali sono i requisiti di legge per poter aver diritto all’esenzione? Età pari o superiore a 75 anni, con reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente ad euro 516,46 per tredici mensilità, senza conviventi, e possesso di apparecchi televisivi solo nel luogo di residenza. Le esenzioni saranno però concesse solo fino al limite massimo di 500.000 euro annui, per cui non è detto che tutti coloro i quali siano in possesso dei requisiti previsti dalla legge potranno poi effettivamente beneficiare dell’esenzione. I criteri per la scelta delle domande da accogliere -ripetiamo - saranno fissati dal decreto ministeriale di attuazione” (che non c’è). Intanto la Rai, Radiotelevisione italiana, azienda di Stato proprietà del Ministero di Padoa-Schioppa, continua beffeggiando gli interessati col suo vademecum .

“Da quando si può inviare la domanda di esenzione? La data sarà fissata dal decreto ministeriale di attuazione.

Quando verrà emanato il decreto ministeriale di attuazione? Non è possibile al momento fare alcuna previsione.

In attesa del decreto ministeriale di attuazione, si può inviare la domanda? Inviare la domanda non è vietato (quanto suono buoni!), ma sarà il decreto ministeriale di attuazione a stabilire quali saranno i tempi e le modalità per la presentazione delle domande stesse, per cui c’è il rischio che la sua domanda presentata prima del decreto, anche se inviata con posta raccomandata, non possa venire presa in considerazione (sic!).

A chi indirizzo la domanda di esenzione? Sarà il decreto ministeriale di attuazione a stabilire a chi la domanda di esenzione dovrà essere indirizzata.

Quale documentazione si deve allegare alla domanda di esenzione? La documentazione necessaria verrà indicata nel decreto ministeriale di attuazione.

Il reddito che si deve considerare è solo quello da pensione? No, secondo la legge per poter aver diritto all’esenzione e’ necessario che tutti i redditi, propri e del coniuge, cumulati insieme (e quindi ad esempio anche redditi da proprietà immobiliari o da rendite finanziarie etc.) non superino nel complesso la somma di 516,46 euro per tredici mensilità (praticamente la fame).

Se si hanno 75 anni o più, ma c'è un convivente diverso dal coniuge, si può aver diritto all’esenzione? Secondo la legge no, neanche se il convivente non avesse alcun reddito proprio (roba da matti!).

Se si ha un televisore nella residenza ed uno in un'altra abitazione, si possono aver diritto all’esenzione? Secondo la legge no, neanche se la seconda abitazione non fosse di proprietà.

Se si è in possesso di tutti i requisiti previsti per poter ottenere l’esenzione, si è sicuri di averne diritto? No, perché la legge prevede che le esenzioni possano essere concesse solo fino al valore massimo complessivo di 500.000 euro annui (questa e veramente bella!). I criteri di scelta delle domande da accogliere saranno fissati dal decreto ministeriale di attuazione.

In attesa del decreto ministeriale di attuazione, l’invio della domanda di esenzione esenta dal pagamento del canone per l’anno 2008? No, neanche se in effetti si è in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge, perché le domande potranno essere accolte solo fino ad un valore massimo complessivo di 500.000 euro annui.


Quindi - conclude ineffabilmente la Rai - in attesa del decreto ministeriale, è comunque necessario pagare il canone di abbonamento per l’anno 2008”.
Capito, signori pensionati ultra 75enni? Il canone bisogna pagarlo!
Di fronte a tutto questo, oltre allo sconforto e alla rabbia, ciò che ci dà da pensare, è il fatto che la persona che ha congeniato e presentato questa legge,è andato a scuola, ha preso una laurea, ha fatto il professionista,e come se non bastasse è diventato professore universitario. Di fronte a tanta magnificenza, qualcuno non contento ha pensato bene di farlo diventare addirittura Ministro di questo paese. Una Repubblica ormai ridotta alla più miserevole deriva.Per fortuna che questo, qualche minuto fa, è tutto fonito.Prodi si è dimesso ed il Paese è finalmente libero!

M. S.

3 commenti:

NuAnDa ha detto...

PAROLE SANTE!!

exmilanesina ha detto...

ora al governo ci siete voi, governo Berlusconi. ponete rimedio alla buffonata del governo precdente. per reddito ed età ci rientravano solo i pensionati che, probabilmente, se gli si rompe il tv non possono permettersi neppure di sostituirlo, ho una zia del 1932, pensione di ben 560 euro, sola, impossibilitata ad uscire per motivi di salute, sola compagnia tv per poco tempo e il più delle volte canali non rai, difficoltà ad arrivare alla fine del mese, si era illusa di risparmiare la spesa del canone, niente anche questo anno. provvedete voi visto che vi siete accorti della buffonata. noi italiani restiamo in attesa e giudicheremo il vostro operato, dato che vi abbiamo votato.

vesuvio ha detto...

15/01/2010 siete al governo da 2 anni e ancora non avete risolto la faccenda.credo sia inutile ogni commento.