lunedì 29 ottobre 2007

Regione, CASTIGLIONE (AN) CHIEDE LE DIMISSIONI DI DEL TURCO

(Nella foto, il Palazzo dell'Emiciclo abruzzese)

"Sono bastati i primi freddi stagionali per congelare la già timida produzione legislativa del centrosinistra". Alfredo Castiglione, Capogruppo di AN in Consiglio Regionale commenta così "l'ennesima sceneggiata dell'ex maggioranza che avrebbe dovuto governare l'Abruzzo". "Sconcertante l'ennesima assenza di Del Turco e D'Amico durante la discussione sul loro progetto di legge. L'unico che ha mostrato un minimo di dignità è stato il collega Angelo Orlando, dimettendosi da Presidente della prima Commissione, clamorosamente esautorata dal leader maximo. Più coraggio di chi sarebbe chiamato a rappresentare i cittadini, invece, è stato mostrato dalle sedici associazioni di categoria che hanno preso posizione contro una politica dei tagli che metterà in ginocchio il sistema economico abruzzese e i piccoli Comuni che già avevano impegnato le somme ottenute e iniziato i lavori. La vecchia falce socialista ha spazzato via 14 milioni per il fondo del lavoro, 2 milioni per le famiglie monoreddito, 5 milioni dal fondo sociale, azzerato la legge per la prima casa e quella antiusura, ma i sindacati non sembrano allarmati. Poco importa che tutto sia stato fatto al di fuori di ogni concertazione, lavoro e tempo risparmiato a tutti. A Del Turco, se ci avesse fatto l'onore della sua presenza - continua Castiglione - avrei chiesto: cosa significa sospensione sino a nuova previsione dei 133 milioni di investimenti coperti da mutuo? sono stati avvertiti ufficialmente i Comuni che le somme loro destinate non sono più disponibili? e da chi? Siamo ormai a due mesi da Natale e qui si continua a giocare, la sanità è allo sfascio, i conti pubblici altrettanto e non si riesce a fare niente di meglio che aumentare le tasse agli abruzzesi quale prezzo per avere avuto la fortuna di avere un Del Turco presidente di Regione. Si dimetta, piuttosto, e liberi l'Abruzzo e gli Abruzzesi dalla peggiore delle calamità che potevano toccarci: averlo Presidente!".

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