mercoledì 12 settembre 2007

RAI: RIMOSSO PETRONI.ORA PRODI HA IL PIENO CONTROLLO DELL'AZIENDA

(Nella foto, Angelo Maria Petroni, il Consigliere del CdA della RAI, rimosso da Prodi dal suo incarico)

L'Unione in crisi di consensi si impossessa della Rai, revocando il consigliere Angelo Maria Petroni e sostituendolo con il fidato Fabiano Fabiani, presidente dell'Acea già giornalista e dirigente Rai, un manager vicino a Prodi. Una decisione, quella imposta all'Assemblea degli azionisti della Rai dal ministero dell'Economia, che di fatto consegna alla maggioranza il controllo del Cda di Viale Mazzini e dell'intera azienda (anche il presidente Petruccioli e il dg Cappon sono dell'Unione) che provoca la dura protesta del centrodestra e dello stesso Petroni che annuncia ricorsi in ogni sede."E' un gesto di inusitata arroganza politica e di consolidamento del potere" commenta il presidente dei senatori di AN, Altero Matteoli. "Con un'azione proditoria, anche la Rai, come tutte le altre istituzioni pubbliche, passa sotto il controllo di Prodi. Quella del consigliere Petroni è una rimozione probabilmente illegittima e lo verificheremo nelle prossime settimane, ma sicuramente tesa a piegare l'informazione pubblica in favore di un governo con l'acqua alla gola e con la popolarità ai minimi storici".Ripercussioni su un eventuale dialogo sulle riforme tra maggioranza e opposizione vengono evocate sia dal coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi che dal portavoce di AN, Andrea Ronchi. Per Bondi "siamo di fronte all'occupazione selvaggia anche della Rai, dopo la spartizione delle istituzioni. Attenzione -avverte- perché se si va avanti così e nessuno interviene ci scordiamo il dialogo e c'è da aspettarsi prima o poi qualche forma di rivolta della gente". Più secco Ronchi: "Dopo il colpo di mano del governo, che ha rimosso il consigliere di amministrazione della Rai, Angelo Maria Petroni, il dialogo col centrosinistra, riforme in testa, è da considerarsi chiuso". Quindi Ronchi prosegue ricordando che ben diverso fu il comportamento del centrodestra al governo: "All'epoca la Cdl si preoccupò di garantire l'equilibrio del Consiglio di amministrazione, nominando presidente di viale Mazzini Lucia Annunziata, mentre oggi presidente, direttore generale e Cda della Rai appartengono alla sinistra. Con la sostituzione di Petroni, ci troviamo di fronte a un inusuale attacco alle normali regole democratiche".Anche l'Udeur con il vicesegretario vicario del partito Antonio Satta critica la decisione del governo "Abbiamo sempre detto, e lo ripetiamo, che va sostituito l'intero cda, perchè il presidente spetterebbe all'opposizione e la maggioranza del consiglio ai partiti che sono al governo. Ora serve subito il rinnovo del CdA - conclude l'esponente dell'Udeur - anticipando di qualche mese la sua scadenza". Di grave atto di arroganza istituzionale parla Egidio Pedrini dell'Italia dei valori: "Padoa Schioppa ha compiuto un atto di arroganza istituzionale verso il Parlamento che va difeso, non sono accettabili - aggiunge Pedrini - tali comportamenti da parte di un Ministro della Repubblica", mentre il segretario dello Sdi Enrico Boselli giudica "un grave errore sostituire Petroni. La strada maestra era - continua Boselli - quella di aspettare pochi mesi che l'attuale CdA giungesse a scadenza naturale, trasformare in legge la proposta Gentiloni sulla riforma della Rai, e a quel punto si sarebbero rispettate anche le regole non scritte di equilibrio tra maggioranza e opposizione".

Da: destrasenato.it

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