mercoledì 12 settembre 2007

IL NUOVO ANNO SCOLASTICO

Dalla lettera di Luciano e Nicola ai discepoli: “Il lavoro di una Amministrazione Comunale non si esaurisce dentro il Municipio, è anche quello tra la gente, tra i cittadini e tra voi operatori e utenti della scuola. Attraverso gli interventi di manutenzione, lo stanziamento di fondi, provvedimenti come la organizzazione dei servizi, del trasporto, della mensa, della vigilanza davanti agli Istituti, l’Amministrazione ha cercato anche per questo anno scolastico di esservi vicina, di farsi interprete delle vostre esigenze e anche delle proteste e lamentele, se necessario.” Il brano appena letto potrebbe essere scambiato per una parabola o per una lettera di buone intenzioni, magari mutuata dall’Arcangelo Gabriele che, come è noto, è l’angelo della Annunciazione: non staremo certo a sottilizzare sulla retorica di certi auguri, soprattutto sull’enfasi buonista che pervade assessori, Sindaci e Presidenti e Paesi, Città, regioni fino al Presidente Napolitano: è una recita a soggetto fisso e non se ne può fare a meno; la vera difficoltà è trovare parole ed espressioni nuove nel senso che non siano state già dette lo scorso anno o da qualcun altro. In realtà a noi preme sottolineare un altro aspetto del ritorno a scuola, quello dei disabili: noi e voi sappiamo bene che le disabilità sono tante e si differenziano secondo diversi livelli di gravità: c’è chi ha bisogno di un’assistenza, per così dire, alla portata di tutti e chi, ha bisogno di una attenzione particolare, specialistica. Ebbene non sembra che questo problema sia stato preso in considerazione dall’Amministrazione Comunale se è vero, come ci hanno riferito (e ci auguriamo vivamente di no) che il problema dell’assistenza ai disabili è ancora in alto mare e, soprattutto, non ancora viene indetto il concorso che, presumiamo, sarà affidato ad una qualche cooperativa d’area che forse non ha ancora tutte le carte in regola per rispondere alla gara e … vincerla. Probabilmente in Amministrazione si ignora che oltre all’aspetto assistenza ai meno fortunati, ripetiamo assistenza speciale e specialistica, la presenza di questi operatori comporta anche una pausa nel “lavoro” che i genitori ed i parenti possono prendersi dall’essere “schiavi” dei loro congiunti. Ho una conoscenza personale del peso della “croce” che questi genitori quotidianamente portano e posso dire che giungere all’inizio dell’anno scolastico senza aver avuto il tempo di provvedere prioritariamente a questa esigenza è scandaloso: l’assistenza nei confronti dei diversamente abili è un atto dovuto verso chi ne ha bisogno direttamente e verso chi supplisce ad una carenza dello stato.

E.B.

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