Va fatto, perchè lo chiede un Popolo a gran voce
Quella che è iniziata, è senza dubbio una delle edizioni dei Giochi Olimpici attorno alla quale il dibattito si è fatto più acceso, rispetto alla passate. Molteplici i motivi: religiosi, culturali, politici, economici.Ha risvegliato senz’altro molta indignazione, in tutto l’Occidente, la repressione che il Governo di Pechino ha attuato pochissimo tempo fa nella regione del Tibet, insorta contro il mai accettato cancro del regime comunista cinese, insediatosi nella regione nel 1959, e mai più andatosene. Intolleranza verso un regime che ha ucciso, distrutto, eliminato fisicamente monasteri, persone e opere d’arte;verso un regime che ha addirittura provato, per fortuna senza successo, ad eliminare la lingua del Popolo Tibetano oppresso.La mano insanguinata del regime di Pechino, però, non si ferma entro i confini del Celeste Impero. Si espande, arrivando persino nel Darfur africano e in Birmania (quella che oggi si chiama Myanmar).Ma probabilmente chi oggi nulla dice su queste olimpiadi e fa finta che tutto va bene,non saprà delle condizioni in cui vivono le donne in Cina, dove ancora in molti luoghi è rimasta una mentalità che fa si che queste vengano trattate come dei mostri, o meglio, dei fantasmi. Semplicemente, se nascono, non esistono. Pertanto c’è chi pensa che sia meglio non farle nascere, tanto per non condannarle ad una vita di stenti e di violenze.Ma, nonostante sia relativamente piccolo, esiste un blocco di Stati che ha deciso di intervenire, per non continuare a rimanere in silenzio di fronte a tanto male, di fronte a tanti insulti alla dignità umana. Così, con la Francia di Sarkozy, è stata avanzata la proposta di un boicottaggio di questa edizione dei Giochi Olimpici, che, per funzionare davvero dovrebbe trovare d’accordo i Comitati Olimpici di molti Paesi che parteciperanno ai Giochi. Parole dure sono state pronunciate anche dal Ministro italiano, Giorgia Meloni. Dure ma giuste. Non sappiamo se il boicottaggio dei Giochi sia una misura utile per risolvere il 'problema Tibet', ma è comunque un segnale forte di dissenso, che deve cominciare a far ragionare.Un segnale che avrebbe comunque grande risalto, se fosse compiuto da più nazioni. E, se questa è l’unica strada verso un riconoscimento dei diritti fondamentali dell’Uomo in un Paese come la Cina dove neppure la stampa ed Internet sono liberi, allora è giusto, è un dovere di ogni persona che crede nella Libertà, percorrerla. Anche se si sarebbe dovuta vietare proprio la Cina come location di queste Olimpiadi, se si fosse voluto dare un impulso veramente significativo.Il gesto di questa mattina del futurista Graziano Cecchini, ha avuto ampio risalto.Pensate se lo stesso fosse stato compiuto dagli sportivi che partecipano alle Olimpiadi. Avrebbe avuto maggiore importanza e forse sarebbe stato motivo di colloquio e di ragionamento intorno ad un problema a cui, se non si mette mano durante queste olimpiadi 2008, lo si deve fare appena dopo.Perchè è importante.Perchè siamo nel XXI secolo.Perchè lo chiede un intero Popolo a gran voce: Tibet libero!
M.d.M.M.
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