lunedì 14 luglio 2008

Ci vuole una politica lungimirante. VASTO: TURISMO O INDUSTRIE?

Tutti e due, non è possibile

E’ quasi impossibile conciliare il turismo con le industrie, o meglio l’economia a base turistica, con quella a base industriale.E il nodo che devono obbligatoriamente scogliere i nostri Amministratori abruzzesi, è uno : di Vasto, vogliamo farne una località turistica,o una zona industriale?Perché se da una parte il Tar rigetta la richiesta di una industria di ampliare il proprio stabilimento, tentando di preservare l’area della riserva naturale di Punta D’erce, dall’altra, si accetta, di fatto, che proprio a due passi dalla stessa riserva, si vada a perforare il fondale marino, per cercare giacimenti di petrolio e, dopo che se ne trovano, di fatto non si provvede ad impedirne l’estrazione.E allora i provvedimenti, invece di andare nella stessa direzione, vanno nella direzione contraria, mettendo confusione, ma soprattutto impedendo che si sviluppino sia le industrie, sia il turismo,con una ricaduta negativa sul nostro territorio.Il nodo da sciogliere, è uno solo: che vogliamo fare del territorio. Ma la nostra, non è l’unica Città ad avere una politica assolutamente non lungimirante. Basta fare qualche chilometro, ed arrivare a Cupello, dove, da una parte si esalta il carciofo, dedicandogli addirittura una kermesse, dall’altra, il Sindaco candida il proprio paese, ad ospitare un termovalorizzatore; se da una parte, quindi, si decantano le caratteristiche del terreno e dell’aria pura, rispettivamente padre e madre della bontà del carciofo nostrano, dall’altra parte, l’installazione di un termovalorizzatore, non andrebbe certamente a migliorare il sapore dei carciofi cupellesi. Ma con questo, non vogliamo dire ’no’ alla costruzione del termovalorizzatore, quanto avviare una politica che vada nello stesso verso, onde evitare che l’una scelta, vada a penalizzare l’altra, e, di conseguenza, l’intero territorio.Lo stesso vale appunto per la questione dei termovalorizzatori. Se da un parte, infatti, in Comuni come Vasto si aumenta la TARSU con la motivazione di avviare un importante ciclo di raccolta differenziata (di cui si attende ancora la partenza), dall’altra non può, la Giunta Regionale, programmare la costruzione di tre inceneritori; se si decide di smaltire l’immondizia principalmente tramite la raccolta differenziata, di termovalorizzatori, in tutto l’Abruzzo, ce ne vorrà uno, e non tre: anche perché, una volta costruito, deve ‘macinare’, altrimenti i costi saranno altissimi.Questo, per l’appunto, non è ambientalismo sfrenato, che per anni, in un certo senso, ha paralizzato parte dell’economia italiana (vedi TAV), ma programmazione.Lo stesso vale per Vasto: bisogna decidere cosa fare di questo territorio, dopo di che, programmare gli interventi ed avviare, quindi, una politica lungimirante, e che possa veramente far riscattare l’Abruzzo, la Provincia di Chieti, ed il Vastese, che di risorse, ne hanno veramente tante.

Marco di Michele Marisi

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