Il primo marzo del 1938 moriva a Gardone Riviera, nel suo Vittoriale degli Italiani, Gabriele D’Annunzio. Grande Italiano e grande Abruzzese, oltre alla sua grande opera letteraria, anche la sua vita può essere considerata un’opera d’arte. Vissuta rischiando sempre, come un giocatore d'azzardo. Più era pericolosa l'avventura e più si accaniva a realizzarla. Lui stesso fu a descrivere questo suo impulso irrefrenabile ed è così che vogliamo ricordare IL VATE e L’EROE DI FIUME: “io ho sempre vissuto contro tutto e contro tutti non soltanto in Fiume d'Italia - affermando e confermando ed esaltando me medesimo. Ho giocato col destino. Ho giocato con gli eventi, con le sorti, con le sfingi e con le chimere. Il vero giocatore di baccarà o d'altri giochi rischiosi e veloci seduto alla tavola verde ha in sé qualcosa del mio sentimento sfrenato; che è la vera nobiltà e la vera bellezza della mia vita lunga".
(da"il libro segreto")
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