lunedì 13 agosto 2007

Lettera dell' On. Giovanni Pace al Direttore de "Il Tempo d'Abruzzo". CARO DIRETTORE, HA RAGIONE CHI CHIEDE LE DIMISSIONI DELL'ASSESSORE D'AMICO...

Postiamo l'intervento dell'On. Giovanni Pace pubblicato sul Tempo d'Abruzzo di domenica 12 agosto 2007, nella rubrica "Detto da loro".

Caro Direttore,

si è dato il caso che l’Assessore D’Amico abbia recentemente scoperto un deficit di 65 miliardi nei conti 2007. Parliamo di “deficit di bilancio” (non di debiti, che sono altra cosa), cui si perviene quando le entrate e le spese divergono dalle previsioni di bilancio ove, com’è noto, spese ed entrate devono pareggiare. L’Assessore ha voluto far conoscere a pochi intimi questa situazione con una lettera che – si sa come vanno queste cose – è poi diventata pubblica. Alla iniziativa letteraria di D’Amico riconoscerei il pregio della responsabilità se egli non fosse stato con il Presidente l’autore del progetto di legge di variazione della finanziaria, laddove erano previste spese consistenti che, a quel punto, avrebbero potuto trovare futura copertura solo con altro aumento delle tasse minacciato nella sua lettera non più clandestina. D’Amico non si è comportato come il ruolo richiede nemmeno dopo aver scritto la lettera: è il Governo che propone bilancio e finanziaria come strumenti essenziali per realizzare il suo programma e perciò dovrebbe difenderli in Consiglio, ove si formano le leggi che però possono essere licenziate anche con modifiche rispetto al testo proposto. L’Assessore e il Presidente dovrebbero essere i protagonisti principali delle sedute di Consiglio dedicate all’argomento. Così non è stato: né Del Turco né D’Amico hanno sentito la opportunità di spiegare quale coerenza ci fosse tra le loro proposte nell’Omnibus e la lettera dell’Assessore, che alcuni sospettano ispirata dal Presidente. Non hanno sentito il dovere, disertando, di confrontarsi con il Consiglio Regionale in ordine a una situazione che potrà portare di nuovo a inasprimento fiscale. Non hanno voluto spiegare come si sia creato a metà anno, nonostante siano stati imposti agli abruzzesi ticket della sanità e 140 miliardi in più di tasse, un deficit di 65 miliardi destinato a raddoppiare a fine anno. Fa bene chi reclama le dimissioni di D’Amico.

On. Giovanni Pace
Presidente Emerito della Giunta Regionale

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