domenica 18 ottobre 2009

LA LIBERTA’ DI STAMPA SECONDO DI PIETRO

Il mentitore di stato

Non possiamo sapere se la Alfano e De Magistris , eurodeputati dell’IdV hanno pensieri autonomi o sono etero diretti da Di Pietro: in ogni caso o sono ignoranti (ed allora non possono stare a Bruxelles) o sono in malafede (ed allora non possono essere liberi di dire il falso): questa premessa per dire che costoro hanno indotto, in combutta con l’Alleanza dei Liberali e Democratici per l’Europa, il Parlamento di Bruxelles a una “discussione” sulla libertà di stampa in Italia nell’era Berlusconi, che si è tenuta nella mini sessione del 7 e 8 ottobre, alla quale seguirà il 21 ottobre una risoluzione: tutto ciò a seguito delle denunce presentate da Berlusconi nei confronti de l’Unità e di Repubblica. In pratica la Alfano, De Magistris ed i due giornali ritengono sia giusto insultare per mesi il premier e poi, nel momento in cui devono provare le accuse ritengono sia in atto una limitazione alla libertà di stampa. Diceva qualcuno dei benpensanti della sinistra italiana che “ci si difende nel processo, non dal processo” ed ora che finalmente Berlusconi va in un processo, questa gente non vuole: buffoni ? puffoni ? Boh! Comunque a questi ineffabili personaggi vorrei ricordare che Di Pietro è diventato anche immobiliarista grazie alle denunce ai giornali e su Libero di giovedì 24 settembre viene riportata una sintesi delle querele, riferite alla stampa, dei politici: ve la propongo per il piacere della lettura: le querele annunciate nel periodo tra il 1994 ed il 2009 sono state 6.725 e di queste il 68% fatte da “istituzioni” del centro-sinistra ed il 32% da “istituzioni” del centro-destra: e mai nessuno ha scomodato il Parlamento europeo. Ai primi cinque posti tra i querelanti abbiano, nell’ordine, Di Pietro (lo scandalizzato frastornato!), Rutelli, Bindi, Prodi e Gasparri (80% C.S. contro 20% C.D.). Ma al di là di questi numeri si può onestamente dire che in Italia la libertà di stampa è compromessa o addirittura inesistente quando il 70% delle testate giornalistiche (la carta stampata) è di centro-sinistra? si può onestamente dire che trasmissioni radio televisive quali Annozero, Ballarò, Che tempo che fa, L’era glaciale, Lineanotte e Report siano vietate o soppresse?. Infine tutta l’editoria (libri) contro il centro-destra e, soprattutto, c’è qualcuno tra le tante vestali del “chiagne e fotte” che ancora non conosce l’esistenza di Internet che è il “giornale” più libero del mondo? Ma il reato di diffusione di notizie false e tendenziose esiste ancora o è stato soppresso?

Elio Bitritto

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