mercoledì 10 giugno 2009

EMERGENZA ACQUA

Convegni … annacquati

Tra i problemi più pressanti e più ignorati della gestione Coletti, c’è quello dell’acqua. Ignoto fino a quando si scoprono le falde contaminate, inquinate, avvelenate: la notizia viene trattata con toni “giornalistici” nel senso che comunque se ne deve “fare una notizia”: magari va in procura, passano gli anni e ci si dimentica. Lodevole quindi l’iniziativa dell’Amministrazione comunale sul risparmio dell’acqua ma appare più come uno spot elettorale che come un convegno propositivo. Cosa ci dicono i resoconti sul convegno? Che è importante sensibilizzare i cittadini ad un corretto uso dell’acqua (sindaco Lapenna, giusto!), che è importante vigilare sul suo corretto uso (ing. Cardano, giusto!), che il Coniv sta indirizzando i suoi sforzi soprattutto sul concetto di risparmio e su una maggiore e migliore potabilizzazione, soprattutto in relazione ad un aumento delle utenze (avv. Giangiacomo, giusto!). Purtroppo tutto ciò non basta nel senso che alle considerazioni di principio devono seguire i suggerimenti su come realmente risparmiare: e non si inventa niente di nuovo sotto il sole. La razionalizzazione delle risorse idriche, con un corretto approccio all’uso che di queste si fa è solo un aspetto del problema poiché, se non si mette mano ad un programma di rifacimento totale delle condotte non si raggiungerà neanche il 10% del risparmio che i singoli utenti potrebbero ottenere dato che, da sole, queste contribuiscono ad una dispersione di almeno il 50% dell’acqua inviataci dal Verde ecc. L’educazione al risparmio da parte dei cittadini non può essere accompagnata dal semplice invito a consumare meno: si devono fare raccomandazioni precise, nelle scuole di ogni ordine e grado, si devono attivare tutti quei mezzi tecnici, a cominciare dagli enti pubblici, che consentono di risparmiare attraverso l’areazione del getto d’acqua, attraverso l’installazione di rubinetteria a tempo, a calore a cellula fotoelettrica, a pressione, ecc., o con l’installazione di serbatoi per WC calibrati diversamente per le diverse esigenze igieniche. Si deve riciclare, ove possibile, l’acqua depurata dal Coniv per le esigenze agricole. E non dimentichiamo un altro aspetto importantissimo che viene normalmente trascurato: la ricerca. Questa deve essere finalizzata alla individuazione delle tecniche irrigue più “vantaggiose” attraverso l’erogazione di borse di studio finanziate dalle università, dagli enti regionali, provinciali e comunali, dagli enti d’ambito, dai privati, ecc.. è un’utopia? Non credo: altrimenti ci resta una sola possibilità: aumentare enormemente il costo del servizio di erogazione dell’acqua portandolo allo stesso livello del costo di una bottiglia di acqua minerale che continuiamo a comprare, nonostante la nostra acqua sia tra le più leggere e buone d’Italia.

Elio Bitritto

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