giovedì 17 aprile 2008

PRECEDENTI IMPEGNI IMPEDIRANNO AL SEGRETARIO GENERALE DELL’ONU, BAN KI-MOON, DI PARTECIPARE ALLA CERIMONIA DI APERTURA DELLE OLIMPIADI

Piuttosto ipocrita la nota con cui il Segretario generale dell’ONU (nella foto) dichiara di non “poter” partecipare alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino. Certamente in linea con le caute condanne, le caute attestazioni di fiducia, le caute riserve, le caute … cautele dei capi di Stato e di Governo, delle associazioni benefiche, degli intellettuali e di tutta quell’avifauna che invoca il pugno di ferro verso gli americani di Guantanamo o verso i poliziotti del G8 di Genova, o la mobilitazione delle coscienze per la signora Betancourt. Nessuno che ricorda come sia stata ipocrita l’assegnazione dei giochi a Pechino fatta sperando che l’evento mondiale potesse scuotere la coscienza di quei governanti ma, in realtà, sperando nella buona riuscita degli affari con quella immensa nazione. E con questa ipocrita premessa come si poteva pensare che a quella oligarchia potesse interessare la democrazia? In realtà è prevalso il puro e semplice calcolo economico a margine del quale due considerazioni sono particolarmente significative: la prima dice chiaramente che la Cina conta sulla nostra fame di affari; la seconda,che chi sperava di fare affari con la Cina,non si è ancora reso conto che intanto siamo invasi dai suoi prodotti taroccati, spesso tossici, frutto dello sfruttamento del lavoro anche minorile.

Elio Bitritto

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