I nostri “Amministratori” si sono affaticati ad augurare a tutti gli alunni e le alunne delle scuole Vastesi, un buon rientro, ma in realtà, dietro il ritorno a scuola, per gli studenti si celano amare sorprese!
La superficialità dei nostri “Amministratori” ha portato ad un avvio disastroso dell’anno scolastico. Infatti, nel rientrare a scuola, alunni e genitori non hanno trovato il servizio di pre e post- scuola, l’assistenza ai ragazzi portatori di handicap, e il servizio mensa.
La causa di tutto ciò? la totale mancanza di programmazione che regna sovrana all’interno dell’Amministrazione Comunale; infatti, il centrosinistra ha preso l’opinabile decisione di esternalizzare la maggior parte di questi servizi e lo ha fatto con la solita superficialità che la contraddistingue...ed ecco i risultati: il bando predisposto dall’Amministrazione Lapenna per l’affidamento in appalto del servizio di refezione scolastica scade, udite udite , il 27 Settembre ovvero in ritardo di ben 15 giorni dalla riapertura delle scuole! Questo discorso vale anche per l’affidamento del servizio di assistenza per gli alunni portatori di handicap e servizio pre e post scuola; l’Amministrazione targata centrosinistra, infatti, ha scelto solo la settimana prima del rientro a scuola, di affidare questi servizi all’esterno, stabilendo che la scelta della ditta a cui affidare ciò, deve avvenire mediante una gara informale ( delibera n°397 del 5 /9 /2007). Qui i nostri dubbi: perché procedere con una gara informale e non con un bando ad evidenza pubblica per garantire una maggiore trasparenza e partecipazione al bando? E che fine farà tutto il personale che con professionalità ed ottimi risultati hanno garantito fino ad oggi questi servizi?
In attesa di concrete risposte ai nostri interrogativi, il centrosinistra un risultato l’ha ottenuto : il servizio di pre e post scuola, il servizio ai ragazzi disabili e il servizio mensa non sono ancora cominciati!
Carenze dell’Amministrazione Comunale sono riscontrabili anche nella momentanea inagibilità della scuola di S. Lorenzo, in considerazione del fatto che una Giunta Municipale previdente, avrebbe dovuto usufruire del periodo delle vacanze estive per provvedere ai necessari lavori di ristrutturazione e di risistemazione della pavimentazione dell’edificio.
Alleanza Nazionale, nel sottolineare come anche nel settore scolastico l’Amministrazione Lapenna sia carente di programmazione, esprime solidarietà alla famiglie, ai bambini e alle bambine che vivono questi disagi scolastici.
venerdì 14 settembre 2007
RILANCIAMO LO SPIRITO DEL 2001
(Nella foto, il Presidente dei Senatori di AN, Altero Matteoli)
di Altero Matteoli
Dopo un Agosto anomalo con quasi tutti i leader dei due poli protagonisti sui media di interviste, interventi, lettere, precisazioni, smentite e, naturalmente, anche polemiche suscitate in particolar modo dalle dichiarazioni a valanga del presidente del Consiglio, ieri è ripresa l'attività parlamentare.I temi sui quali il governo è chiamato a dare risposte ai cittadini, alle imprese, a chi lavora nel pubblico e nel privato, ai giovani che studiano, a quelli in cerca di occupazione sono tutti di prim'ordine. Così come lo sono le problematiche inerenti le infrastrutture, l'energia, il clima, l'ambiente e, non ultima, la sicurezza.Come è noto, Alleanza Nazionale ha indetto per il prossimo 13 ottobre una grande manifestazione nazionale sulla sicurezza e sulla questione fiscale. Sono due grandi temi che toccano da vicino e quotidianamente la vita degli italiani.Due questioni, sulle quali, anche durante le ferie, il disastroso governo Prodi e la sua divisa maggioranza hanno mostrato platealmente contraddizioni inconciliabili che, a nostro parere sono, prima che politiche, culturali.Assistiamo quotidianamente alle prese di posizione di Prodi che contrastano apertamente con quelle assunte dallo stesso qualche giorno prima. Per tutte valga l'intenzione manifestata di non mettere nuove tasse. Nessuno ha dimenticato che aveva promesso qualche giorno prima di volerle abbassare. Assistiamo a litigi indecorosi fra ministri cosiddetti riformisti e ministri cosiddetti massimalisti che si sono azzuffati sulla patetica storia dei lavavetri e che non riescono ora a trovare un minimo comune denominatore per dare serenità ai cittadini costretti a vivere in città sempre più insicure e degradate.In effetti la baruffa a sinistra, nata sui lavavetri, ultimo e debole anello di una catena di malaffare, è scoppiata con l'attacco frontale al ministro dell'Interno, Giuliano Amato, accusato di voler proporre una politica di destra. E qui la sinistra estrema ha riproposto l'antica e ideologica impostazione che privilegia il giustificazionismo del crimine rispetto alla legalità.Probabilmente alcuni sindaci di sinistra, in calo di popolarità e di credibilità, ricorrono alle idee che la destra ha sempre professato. Ma la copia - ha ragione Fini - non vale mai quanto l'originale.Vedremo come si svilupperà in concreto al Senato la questione anche se si ha l'impressione che altri eventi determinati vorticosamente da una sinistra in stato confusionale facciano dimenticare i precedenti e che, quindi, la sicurezza resterà una questione aperta rischiando di essere accantonata.Lo scandalo, poi, che si registra nelle università dove migliaia di studenti che rischiano di essere turlupinati e penalizzati perché le prove a cui si sono sottoposti sono state svolte in modo irregolare e mentre due quiz a risposta multipla erano errati per stessa ammissione del Ministero.Noi abbiamo chiesto ieri con una mozione firmata da tutti i senatori di annullare le prove e rifarle. Il ministro Mussi, quasi in contemporanea, ha dichiarato che le prove non si annulleranno, tranne che a Bari e Catanzaro. E' un modo quantomeno superficiale di affrontare una delicatissima vicenda. Ed è per questo che insisteremo sia nel chiedere l'annullamento delle prove selettive, ma soprattutto portando nell'Aula del Senato la nostra mozione affinché il Parlamento possa discutere seriamente un nuovo sistema di selezione, visto che quello in vigore ha fallito. Ma Mussi, ripeto, non può cavarsela come ha fatto ieri.Tantissime sono le altre questioni sul tappeto, ma due appaiono davvero cruciali: la finanziaria di imminente presentazione al Senato e la questione Rai con la destituzione del consigliere Petroni.Sono sotto gli occhi di tutti le divisioni tra le due anime al governo acuitesi ora con il 'no' secco della Fiom che ha bocciato il protocollo d'intesa sul welfare tra governo e sindacati che apre una ferita non solo nella maggiore organizzazione dei lavoratori, ma anche nella sinistra dove Rifondazione e i Comunisti Italiani stanno cavalcando le posizioni espresse da Cremaschi e che rappresentano un altro pericoloso macigno sul governo.Il colpo di mano sulla Rai, preannunciato da Prodi e Padoa-Schioppa da un anno, è stato posto in essere con un'arroganza senza precedenti. Non si tratta di mera occupazione del potere da parte della sinistra, già ampiamente verificatosi, ma della violazione dei principi basilari, e l'informazione pubblica ne è uno, su cui si poggia la democrazia.Se Prodi, approfittando della sua debolezza e di una maggioranza a pezzi, riesce a negare all'opposizione i necessari contrappesi di controllo e di garanzia, la democrazia è a rischio. E' giusto, quindi, fermare l'eventuale dialogo sulla legge elettorale e su altri provvedimenti di rilievo, se il governo non fa marcia indietro.Concordo con Gianfranco Fini che ieri ha sostenuto che il centrodestra non può giocare di rimessa ma che debba riprendere l'iniziativa politica e parlamentare per avvicinare il più possibile la caduta di Prodi e del peggior governo che la storia della Repubblica ricordi. Dobbiamo, quindi, riempire di contenuti l'iniziativa politica e parlamentare. La mozione che abbiamo presentato ieri al Senato sullo scandalo in corso nelle università italiane va in questa direzione, come la stessa decisione di interrompere ogni tipo di dialogo con il centrosinistra sulla legge elettorale e, aggiungiamo, anche su altri provvedimenti immodificabili sul piano culturale e politico che il governo ci propinerà nei prossimi giorni. L'iniziativa politica non potrà non essere in difesa degli interessi generali del Paese, e coerente con le idee modernizzatrici e di cambiamento che il centrodestra ha iniziato nel 2001 e che ora deve rimodulare alla luce del disastro che Prodi e compagni stanno causando in questa esperienza di governo tutta da dimenticare.
giovedì 13 settembre 2007
FINI (AN), 13 OTTOBRE IN PIAZZA PER ACCELERARE AGONIA PRODI !
(Nella foto, migliaia di militanti e simpatizzanti di AN in una recente manifestazione)
Il presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, ha riunito ieri, in un hotel romano, tutti i dirigenti e coordinatori regionali del Partito per mettere a punto la strategia organizzativa in vista della "grande manifestazione popolare" che AN ha indetto per il 13 ottobre contro le tasse e sulla sicurezza, per "accelerare l'agonia del governo Prodi, che prima se ne va e meglio è per tutti". "Contiamo in una grande risposta popolare - ha detto il leader di AN - non solo del partito ma anche per l'afflusso di moltissima gente, al di là dell'appartenenza politica, che sente la necessità di esprimere un dissenso sul carico fiscale sempre più pesante e una forte protesta per la sicurezza che non è garantita". "Un tema - conclude Fini - che la sinistra cerca scompostamente di affrontare dopo aver, in primo luogo, con l'indulto, creato insicurezza".
Fonte : Ufficio stampa AN
Un'altra virata del Premier dopo i tionfalismi agostani. LE TASSE NON DIMINUIRANNO : PAROLA DI ROMANO PRODI. No della Fiom-Cgil all'intesa sul welfare
(Nella foto, il Sen. Altero Matteoli, Presidente dei Senatori di AN)
Prodi non metterà altre tasse, quindi non le diminuirà come aveva promesso.Gaffe su gaffe per Romano Prodi, che mostra di avere le idee confuse sullo stato dei conti pubblici e sui numeri della prossima legge finanziaria. A Frascati, al seminario dell'Ulivo, il premier snobba il voto contrario della Fiom-Cgil all'intesa sul welfare, giudicandolo scontato e come una posizione di minoranza. Peccato per lui che a stretto giro di posta, il segretario del Prc Franco Giordano abbia sposato le tesi del sindacato di Cremaschi annunciando che il suo partito si batterà in Parlamento per modificare il protocollo tra governo e sindacati. "Ci sentiamo impegnati a sostenere queste istanze in Parlamento e nel Paese - sottolinea Giordano - così da verificare concretamente i positivi intendimenti di collegialità della maggioranza e del governo dell'Unione. Si tratta di critiche che sono state sollevate in questi mesi anche da Rifondazione comunista, sia sul terreno della previdenza che sul terreno del mercato del lavoro e della lotta alla precarietà".Altero Matteoli chiede se "Prodi, che dà per scontato e come posizione di minoranza il voto contrario della Fiom all'accordo sul welfare, pensa la stessa cosa di Giordano che ha annunciato di condividere il voto della Fiom e di volersi battere in Parlamento di conseguenza. Ci chiediamo - aggiunge il presidente dei Senatori di AN - come farà Prodi a superare senza colpo ferire l'opposizione del Prc, dei suoi 26 senatori e 41 deputati, se il protocollo d'intesa è immodificabile come è stato più volte ripetuto da Prodi, da Damiano e dai sindacati che lo hanno sottoscritto?".Sulle tasse, Matteoli osserva che le parole di Prodi a Frascati significano soltanto che non le diminuirà: "Anche volendo credere alle sue affermazioni odierne, e lo sforzo è enorme, il presidente del Consiglio ha annunciato che non è 'pensabile mettere nuove tasse'. Mutatis mutandis significa che le tasse non saranno abbassate ma resterebbero intatte. Ma non era stato lo stesso Prodi a dichiarare trionfalmente poco tempo fa che le tasse le avrebbe diminuite?. Viste le idee confuse di Prodi sullo stato dei conti e sui numeri della prossima finanziaria - aggiunge il presidente dei senatori di AN - ci pare comunque più sensato diffidare. Il sospetto che alla fine ci ritroveremo con nuove tasse e con un'altra manovra regressiva che non aiutera' lo sviluppo - conclude Matteoli - è del tutto giustificato".
Da: destrasenato.it
Da: destrasenato.it
mercoledì 12 settembre 2007
REGIONE : TANTO TUONO'...CHE NON PIOVVE !
«Alla fine tanto tuonò che… non piovve» è questo il commento del Gruppo Regionale di AN alla conferenza stampa tenuta martedì mattina da Del Turco.«Ormai il governatore – sottolinea AN– usa la minaccia delle dimissioni un giorno sì ed uno no ed ogni pretesto è buono per ripetere la stanca litania del “me ne vado” già vista altre volte; di nuovo c’è solamente che, questa volta, si è superato ogni limite di decenza: le istituzioni sono state usate come cassa di risonanza per un dibattito che, alla fine, interessa solo due partiti e mezzo e che, al resto degli abruzzesi, inizia a dar noia se non fastidio».«In questa infinita guerra per la poltrona più ambita del Pd – fa rilevare ancora AN - non c’è nulla di politicamente o politologicamente rilevante, se non la deriva superomistica di qualche leader locale che si sente onnipotente e che, più che ad un modello nietzscheano, assomiglia a quei culturisti che gareggiano a chi gonfia di più i muscoli».E poi c’è l’Omnibus: «questa nenia sulla legge approvata in Consiglio è ormai intollerabile: ci spieghi Del Turco perché quella fa scandalo e gli staff regali – “artisti” compresi – del presidente della giunta no, perché quella è un uso improprio delle risorse pubbliche e la pletora di incarichi co.co.co. non lo è, perché i soldi ai comuni non si possono dare e all’ambasciatore abruzzese a Bruxelles, invece, 7.500 euro al mese sono ammessi ed, infine, se la Omnibus è una vergogna, l’incarico ad Abruzzo Engineering a Quarta (compreso quello dato al candidatuccio sindaco di un paese vicino Vasto a colpi di 40 mila euro l’anno) cos’è?».«Del Turco – conclude AN – piuttosto che utilizzarla per i suoi sfoghi, meglio farebbe a convocare la giunta per prendere i provvedimenti che sono necessari all’Abruzzo: l’esecutivo, infatti, di tempo ne ha già perso fin troppo in questi trenta mesi per permettersi il lusso di far pagare ai contribuenti anche queste sedute di autocoscienza collettiva»
IL NUOVO ANNO SCOLASTICO
Dalla lettera di Luciano e Nicola ai discepoli: “Il lavoro di una Amministrazione Comunale non si esaurisce dentro il Municipio, è anche quello tra la gente, tra i cittadini e tra voi operatori e utenti della scuola. Attraverso gli interventi di manutenzione, lo stanziamento di fondi, provvedimenti come la organizzazione dei servizi, del trasporto, della mensa, della vigilanza davanti agli Istituti, l’Amministrazione ha cercato anche per questo anno scolastico di esservi vicina, di farsi interprete delle vostre esigenze e anche delle proteste e lamentele, se necessario.” Il brano appena letto potrebbe essere scambiato per una parabola o per una lettera di buone intenzioni, magari mutuata dall’Arcangelo Gabriele che, come è noto, è l’angelo della Annunciazione: non staremo certo a sottilizzare sulla retorica di certi auguri, soprattutto sull’enfasi buonista che pervade assessori, Sindaci e Presidenti e Paesi, Città, regioni fino al Presidente Napolitano: è una recita a soggetto fisso e non se ne può fare a meno; la vera difficoltà è trovare parole ed espressioni nuove nel senso che non siano state già dette lo scorso anno o da qualcun altro. In realtà a noi preme sottolineare un altro aspetto del ritorno a scuola, quello dei disabili: noi e voi sappiamo bene che le disabilità sono tante e si differenziano secondo diversi livelli di gravità: c’è chi ha bisogno di un’assistenza, per così dire, alla portata di tutti e chi, ha bisogno di una attenzione particolare, specialistica. Ebbene non sembra che questo problema sia stato preso in considerazione dall’Amministrazione Comunale se è vero, come ci hanno riferito (e ci auguriamo vivamente di no) che il problema dell’assistenza ai disabili è ancora in alto mare e, soprattutto, non ancora viene indetto il concorso che, presumiamo, sarà affidato ad una qualche cooperativa d’area che forse non ha ancora tutte le carte in regola per rispondere alla gara e … vincerla. Probabilmente in Amministrazione si ignora che oltre all’aspetto assistenza ai meno fortunati, ripetiamo assistenza speciale e specialistica, la presenza di questi operatori comporta anche una pausa nel “lavoro” che i genitori ed i parenti possono prendersi dall’essere “schiavi” dei loro congiunti. Ho una conoscenza personale del peso della “croce” che questi genitori quotidianamente portano e posso dire che giungere all’inizio dell’anno scolastico senza aver avuto il tempo di provvedere prioritariamente a questa esigenza è scandaloso: l’assistenza nei confronti dei diversamente abili è un atto dovuto verso chi ne ha bisogno direttamente e verso chi supplisce ad una carenza dello stato.
E.B.
RAI: RIMOSSO PETRONI.ORA PRODI HA IL PIENO CONTROLLO DELL'AZIENDA
(Nella foto, Angelo Maria Petroni, il Consigliere del CdA della RAI, rimosso da Prodi dal suo incarico)
L'Unione in crisi di consensi si impossessa della Rai, revocando il consigliere Angelo Maria Petroni e sostituendolo con il fidato Fabiano Fabiani, presidente dell'Acea già giornalista e dirigente Rai, un manager vicino a Prodi. Una decisione, quella imposta all'Assemblea degli azionisti della Rai dal ministero dell'Economia, che di fatto consegna alla maggioranza il controllo del Cda di Viale Mazzini e dell'intera azienda (anche il presidente Petruccioli e il dg Cappon sono dell'Unione) che provoca la dura protesta del centrodestra e dello stesso Petroni che annuncia ricorsi in ogni sede."E' un gesto di inusitata arroganza politica e di consolidamento del potere" commenta il presidente dei senatori di AN, Altero Matteoli. "Con un'azione proditoria, anche la Rai, come tutte le altre istituzioni pubbliche, passa sotto il controllo di Prodi. Quella del consigliere Petroni è una rimozione probabilmente illegittima e lo verificheremo nelle prossime settimane, ma sicuramente tesa a piegare l'informazione pubblica in favore di un governo con l'acqua alla gola e con la popolarità ai minimi storici".Ripercussioni su un eventuale dialogo sulle riforme tra maggioranza e opposizione vengono evocate sia dal coordinatore di Forza Italia, Sandro Bondi che dal portavoce di AN, Andrea Ronchi. Per Bondi "siamo di fronte all'occupazione selvaggia anche della Rai, dopo la spartizione delle istituzioni. Attenzione -avverte- perché se si va avanti così e nessuno interviene ci scordiamo il dialogo e c'è da aspettarsi prima o poi qualche forma di rivolta della gente". Più secco Ronchi: "Dopo il colpo di mano del governo, che ha rimosso il consigliere di amministrazione della Rai, Angelo Maria Petroni, il dialogo col centrosinistra, riforme in testa, è da considerarsi chiuso". Quindi Ronchi prosegue ricordando che ben diverso fu il comportamento del centrodestra al governo: "All'epoca la Cdl si preoccupò di garantire l'equilibrio del Consiglio di amministrazione, nominando presidente di viale Mazzini Lucia Annunziata, mentre oggi presidente, direttore generale e Cda della Rai appartengono alla sinistra. Con la sostituzione di Petroni, ci troviamo di fronte a un inusuale attacco alle normali regole democratiche".Anche l'Udeur con il vicesegretario vicario del partito Antonio Satta critica la decisione del governo "Abbiamo sempre detto, e lo ripetiamo, che va sostituito l'intero cda, perchè il presidente spetterebbe all'opposizione e la maggioranza del consiglio ai partiti che sono al governo. Ora serve subito il rinnovo del CdA - conclude l'esponente dell'Udeur - anticipando di qualche mese la sua scadenza". Di grave atto di arroganza istituzionale parla Egidio Pedrini dell'Italia dei valori: "Padoa Schioppa ha compiuto un atto di arroganza istituzionale verso il Parlamento che va difeso, non sono accettabili - aggiunge Pedrini - tali comportamenti da parte di un Ministro della Repubblica", mentre il segretario dello Sdi Enrico Boselli giudica "un grave errore sostituire Petroni. La strada maestra era - continua Boselli - quella di aspettare pochi mesi che l'attuale CdA giungesse a scadenza naturale, trasformare in legge la proposta Gentiloni sulla riforma della Rai, e a quel punto si sarebbero rispettate anche le regole non scritte di equilibrio tra maggioranza e opposizione".
Da: destrasenato.it
Da: destrasenato.it
ALLEANZA NAZIONALE INTERROGA IL SINDACO SUL PERCHE' DELL'OSTACOLAMENTO DELLA MANIFESTAZIONE CULTURALE "BRODETTO E CUS CUS" ORGANIZZATA DALLA L.A.B.
I Consiglieri Comunali di Alleanza Nazionale, Lorenzo Russo e Dario Ciancaglini, hanno presentato, questa mattina, al Sindaco di Vasto Lapenna, una interrogazione comunale urgente a sostegno della Libera Associazione Barbarica. Nell’interrogazione, Russo e Ciancaglini, chiedono per quale motivo l’Amministrazione Comunale di Vasto abbia ostacolato la manifestazione intitolata “Brodetto e cus cus”, organizzata dalla suddetta Associazione. L’evento culturale ,che altro non era che un corso di alfabetizzazione di lingua italiana a beneficio degli stranieri di origine araba residenti nel territorio vastese, nell’ottica di promuovere l’integrazione e l’emancipazione sociale delle Comunità straniere più numerose nella Città del Vasto, nonché incentivare la collaborazione ed il gemellaggio con la Comunità vastese, è stato annullato dagli organizzatori i quali si sono visti sottrarre l’appoggio dell’Amministrazione Comunale. La L.A.B., infatti, lamentava che, nonostante le promesse di alcuni sulla concessione di una sala comunale, nei fatti non gli è stato concesso nulla! Nemmeno il patrocinio!
Restiamo in attesa di qualche replica da parte di questo centrosinistra, che non solo non vuole fare nulla, ma non vuole neanche far fare nulla!
Restiamo in attesa di qualche replica da parte di questo centrosinistra, che non solo non vuole fare nulla, ma non vuole neanche far fare nulla!
martedì 11 settembre 2007
CASTIGLIONE (AN) : ABRUZZO OSTAGGIO DELLA LOTTA DI POTERE INTERNA AL PARTITO DEMOCRATICO
(Nella foto, Alfredo Castiglione, Consigliere Regionale di AN)
“Come volevasi dimostrare Del Turco non si è dimesso neanche questa volta, con grande rammarico per gli abruzzesi che finalmente confidavano di liberarsene”.Alfredo Castiglione, capogruppo di AN in Consiglio Regionale, commenta così la decisione del presidente della Regione di rimanere al suo posto “non per risolvere i tanti e urgenti problemi dell’Abruzzo ma per sostenere la candidatura di Tommaso Ginoble alla carica di segretario regionale del Pd in contrapposizione con quella di Luciano D’Alfonso”.“Evidentemente nessuno prende più sul serio D’Alfonso, visto che persino il presidente del Senato Marini – che ha sempre osteggiato le ambizioni del delfino D’Alfonso – si è deciso a sostenere il sindaco di Pescara malgrado le ennesime minacce di dimissioni del presidente Del Turco, un’arma spuntata che ormai fa solo sorridere.Quel che lascia sconcertati è, piuttosto, che Del Turco abbia messo sul piatto – sia pure maldestramente e senza ottenere risultati – la sua carica di presidente della regione per condizionare una lotta di potere interna al partito cui aderisce, mostrando così di non avere rispetto nei confronti dell’istituzione che pure dovrebbe rappresentare e delle reali esigenze dei cittadini ai quali di questa guerra tra “vecchierelli” – Del Turco e Marini – per la leadership abruzzese del Pd, non interessa granchè, essendo alle prese con ben altri problemi di cui Del Turco si infischia allegramente. Il fatto che Del Turco e Marini abbiano o meno un futuro politico, qui o a Roma – conclude Castiglione – non deve necessariamente significare che all’Abruzzo vada negato un futuro privo da vecchie logiche partitocratriche”.
domenica 9 settembre 2007
IL TURPILOQUENTE
(Nella foto, il turpiloquente parzialmente oscurato)
Gli ultimi giorni hanno registrato il silenzio permanente del turpiloquente: forse la mente ha “rimosso” l’evento, forse la mente lo ha semplicemente dimenticato preso com’è dal ruolo istituzionale che ricopre (lo ricopre, lo ricopre!). E “BASSO” urla un silente dissenso il suo gruppo consiliare che non lo “consilia” abbastanza. Ma non fa niente, prima o poi … il fustigator scortese se ne ricorderà: a livello locale speravamo che il neo vescovo facesse il primo miracolo …! A livello nazionale quel piccolo bipede di Amato suggerisce un accostamento tra microcriminalità e fascismo così istituendo un nuovo reato: apologia di idiozia.
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