VASTO. E’ doveroso, da parte mia, ringraziare tutti i 1.727 elettori che, con la propria fiducia, mi hanno onorato del primato tra i candidati della città. Spero che il mio risultato personale possa essere di incentivo per molti concittadini affinché rompano gli indugi e si impegnino direttamente per il bene della città.
A scanso di equivoci, è altresì importante fare alcune precisazioni sul responso delle urne. A Vasto, la coalizione di centrodestra, che ha sostenuto il neo presidente Enrico Di Giuseppantonio, ha raggiunto il 47,98 %, battendo la coalizione di centrosinistra che si è fermata solamente al 44,21 %. È altresì significativo ricordare che il primo partito a Vasto è ancora una volta il Popolo della Libertà, dato quest’ultimo confermato sia alle europee che alle provinciali. È dunque risibile, il tentativo dei partiti del centrosinistra, in particolare del PD, di mistificare la lettura dei dati elettorali.
La sconfitta del centrosinistra è resa ancora più pesante se pensiamo che, a scendere in campo per sostenere l’ex presidente Tommaso Coletti, sono stati proprio i maggiori rappresentanti dell’attuale maggioranza, tra cui il Sindaco Lapenna.
L’impostazione data alla campagna elettorale (ultimo appuntamento prima delle elezioni amministrative), dai candidati Lapenna, Sputore e Forte, è stata proprio quella di dimostrare una sedicente efficienza ed incidenza dell’attività amministrativa del centrosinistra a Vasto mediante continue presentazioni di opere pubbliche in fase di realizzazione. Ebbene, nonostante gli sforzi profusi, i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, una delle città in cui il PD detiene le percentuali più alte della provincia, sono stati battuti, nella stragrande maggioranza delle sezioni elettorali, dai candidati del Pdl. Questo dato rappresenta, in maniera inequivocabile, come il malcontento dei cittadini nei confronti della maggioranza sia diffuso in modo uniforme su tutto il territorio cittadino. Bisogna anche evidenziare che sui tre collegi di Vasto, il Pdl ha battuto il Pd in due e proprio nelle zone in cui ad essere candidati, vi erano il Sindaco Lapenna e l’Assessore Sputore, espressione diretta dell’amministrazione comunale.
L’amministrazione comunale è stata quindi sconfessata dagli elettori. Per questo, ho chiesto e torno a chiedere che il Sindaco Lapenna e il centrosinistra, prendano atto della sconfitta, e diano la possibilità agli elettori di tornare a votare per rinnovare l’Amministrazione vastese.
Etelwardo Sigismondi (nella foto)
sabato 13 giugno 2009
mercoledì 10 giugno 2009
EMERGENZA ACQUA
Convegni … annacquati
Tra i problemi più pressanti e più ignorati della gestione Coletti, c’è quello dell’acqua. Ignoto fino a quando si scoprono le falde contaminate, inquinate, avvelenate: la notizia viene trattata con toni “giornalistici” nel senso che comunque se ne deve “fare una notizia”: magari va in procura, passano gli anni e ci si dimentica. Lodevole quindi l’iniziativa dell’Amministrazione comunale sul risparmio dell’acqua ma appare più come uno spot elettorale che come un convegno propositivo. Cosa ci dicono i resoconti sul convegno? Che è importante sensibilizzare i cittadini ad un corretto uso dell’acqua (sindaco Lapenna, giusto!), che è importante vigilare sul suo corretto uso (ing. Cardano, giusto!), che il Coniv sta indirizzando i suoi sforzi soprattutto sul concetto di risparmio e su una maggiore e migliore potabilizzazione, soprattutto in relazione ad un aumento delle utenze (avv. Giangiacomo, giusto!). Purtroppo tutto ciò non basta nel senso che alle considerazioni di principio devono seguire i suggerimenti su come realmente risparmiare: e non si inventa niente di nuovo sotto il sole. La razionalizzazione delle risorse idriche, con un corretto approccio all’uso che di queste si fa è solo un aspetto del problema poiché, se non si mette mano ad un programma di rifacimento totale delle condotte non si raggiungerà neanche il 10% del risparmio che i singoli utenti potrebbero ottenere dato che, da sole, queste contribuiscono ad una dispersione di almeno il 50% dell’acqua inviataci dal Verde ecc. L’educazione al risparmio da parte dei cittadini non può essere accompagnata dal semplice invito a consumare meno: si devono fare raccomandazioni precise, nelle scuole di ogni ordine e grado, si devono attivare tutti quei mezzi tecnici, a cominciare dagli enti pubblici, che consentono di risparmiare attraverso l’areazione del getto d’acqua, attraverso l’installazione di rubinetteria a tempo, a calore a cellula fotoelettrica, a pressione, ecc., o con l’installazione di serbatoi per WC calibrati diversamente per le diverse esigenze igieniche. Si deve riciclare, ove possibile, l’acqua depurata dal Coniv per le esigenze agricole. E non dimentichiamo un altro aspetto importantissimo che viene normalmente trascurato: la ricerca. Questa deve essere finalizzata alla individuazione delle tecniche irrigue più “vantaggiose” attraverso l’erogazione di borse di studio finanziate dalle università, dagli enti regionali, provinciali e comunali, dagli enti d’ambito, dai privati, ecc.. è un’utopia? Non credo: altrimenti ci resta una sola possibilità: aumentare enormemente il costo del servizio di erogazione dell’acqua portandolo allo stesso livello del costo di una bottiglia di acqua minerale che continuiamo a comprare, nonostante la nostra acqua sia tra le più leggere e buone d’Italia.
Elio Bitritto
Tra i problemi più pressanti e più ignorati della gestione Coletti, c’è quello dell’acqua. Ignoto fino a quando si scoprono le falde contaminate, inquinate, avvelenate: la notizia viene trattata con toni “giornalistici” nel senso che comunque se ne deve “fare una notizia”: magari va in procura, passano gli anni e ci si dimentica. Lodevole quindi l’iniziativa dell’Amministrazione comunale sul risparmio dell’acqua ma appare più come uno spot elettorale che come un convegno propositivo. Cosa ci dicono i resoconti sul convegno? Che è importante sensibilizzare i cittadini ad un corretto uso dell’acqua (sindaco Lapenna, giusto!), che è importante vigilare sul suo corretto uso (ing. Cardano, giusto!), che il Coniv sta indirizzando i suoi sforzi soprattutto sul concetto di risparmio e su una maggiore e migliore potabilizzazione, soprattutto in relazione ad un aumento delle utenze (avv. Giangiacomo, giusto!). Purtroppo tutto ciò non basta nel senso che alle considerazioni di principio devono seguire i suggerimenti su come realmente risparmiare: e non si inventa niente di nuovo sotto il sole. La razionalizzazione delle risorse idriche, con un corretto approccio all’uso che di queste si fa è solo un aspetto del problema poiché, se non si mette mano ad un programma di rifacimento totale delle condotte non si raggiungerà neanche il 10% del risparmio che i singoli utenti potrebbero ottenere dato che, da sole, queste contribuiscono ad una dispersione di almeno il 50% dell’acqua inviataci dal Verde ecc. L’educazione al risparmio da parte dei cittadini non può essere accompagnata dal semplice invito a consumare meno: si devono fare raccomandazioni precise, nelle scuole di ogni ordine e grado, si devono attivare tutti quei mezzi tecnici, a cominciare dagli enti pubblici, che consentono di risparmiare attraverso l’areazione del getto d’acqua, attraverso l’installazione di rubinetteria a tempo, a calore a cellula fotoelettrica, a pressione, ecc., o con l’installazione di serbatoi per WC calibrati diversamente per le diverse esigenze igieniche. Si deve riciclare, ove possibile, l’acqua depurata dal Coniv per le esigenze agricole. E non dimentichiamo un altro aspetto importantissimo che viene normalmente trascurato: la ricerca. Questa deve essere finalizzata alla individuazione delle tecniche irrigue più “vantaggiose” attraverso l’erogazione di borse di studio finanziate dalle università, dagli enti regionali, provinciali e comunali, dagli enti d’ambito, dai privati, ecc.. è un’utopia? Non credo: altrimenti ci resta una sola possibilità: aumentare enormemente il costo del servizio di erogazione dell’acqua portandolo allo stesso livello del costo di una bottiglia di acqua minerale che continuiamo a comprare, nonostante la nostra acqua sia tra le più leggere e buone d’Italia.
Elio Bitritto
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