venerdì 14 settembre 2007

RILANCIAMO LO SPIRITO DEL 2001

(Nella foto, il Presidente dei Senatori di AN, Altero Matteoli)

di Altero Matteoli

Dopo un Agosto anomalo con quasi tutti i leader dei due poli protagonisti sui media di interviste, interventi, lettere, precisazioni, smentite e, naturalmente, anche polemiche suscitate in particolar modo dalle dichiarazioni a valanga del presidente del Consiglio, ieri è ripresa l'attività parlamentare.I temi sui quali il governo è chiamato a dare risposte ai cittadini, alle imprese, a chi lavora nel pubblico e nel privato, ai giovani che studiano, a quelli in cerca di occupazione sono tutti di prim'ordine. Così come lo sono le problematiche inerenti le infrastrutture, l'energia, il clima, l'ambiente e, non ultima, la sicurezza.Come è noto, Alleanza Nazionale ha indetto per il prossimo 13 ottobre una grande manifestazione nazionale sulla sicurezza e sulla questione fiscale. Sono due grandi temi che toccano da vicino e quotidianamente la vita degli italiani.Due questioni, sulle quali, anche durante le ferie, il disastroso governo Prodi e la sua divisa maggioranza hanno mostrato platealmente contraddizioni inconciliabili che, a nostro parere sono, prima che politiche, culturali.Assistiamo quotidianamente alle prese di posizione di Prodi che contrastano apertamente con quelle assunte dallo stesso qualche giorno prima. Per tutte valga l'intenzione manifestata di non mettere nuove tasse. Nessuno ha dimenticato che aveva promesso qualche giorno prima di volerle abbassare. Assistiamo a litigi indecorosi fra ministri cosiddetti riformisti e ministri cosiddetti massimalisti che si sono azzuffati sulla patetica storia dei lavavetri e che non riescono ora a trovare un minimo comune denominatore per dare serenità ai cittadini costretti a vivere in città sempre più insicure e degradate.In effetti la baruffa a sinistra, nata sui lavavetri, ultimo e debole anello di una catena di malaffare, è scoppiata con l'attacco frontale al ministro dell'Interno, Giuliano Amato, accusato di voler proporre una politica di destra. E qui la sinistra estrema ha riproposto l'antica e ideologica impostazione che privilegia il giustificazionismo del crimine rispetto alla legalità.Probabilmente alcuni sindaci di sinistra, in calo di popolarità e di credibilità, ricorrono alle idee che la destra ha sempre professato. Ma la copia - ha ragione Fini - non vale mai quanto l'originale.Vedremo come si svilupperà in concreto al Senato la questione anche se si ha l'impressione che altri eventi determinati vorticosamente da una sinistra in stato confusionale facciano dimenticare i precedenti e che, quindi, la sicurezza resterà una questione aperta rischiando di essere accantonata.Lo scandalo, poi, che si registra nelle università dove migliaia di studenti che rischiano di essere turlupinati e penalizzati perché le prove a cui si sono sottoposti sono state svolte in modo irregolare e mentre due quiz a risposta multipla erano errati per stessa ammissione del Ministero.Noi abbiamo chiesto ieri con una mozione firmata da tutti i senatori di annullare le prove e rifarle. Il ministro Mussi, quasi in contemporanea, ha dichiarato che le prove non si annulleranno, tranne che a Bari e Catanzaro. E' un modo quantomeno superficiale di affrontare una delicatissima vicenda. Ed è per questo che insisteremo sia nel chiedere l'annullamento delle prove selettive, ma soprattutto portando nell'Aula del Senato la nostra mozione affinché il Parlamento possa discutere seriamente un nuovo sistema di selezione, visto che quello in vigore ha fallito. Ma Mussi, ripeto, non può cavarsela come ha fatto ieri.Tantissime sono le altre questioni sul tappeto, ma due appaiono davvero cruciali: la finanziaria di imminente presentazione al Senato e la questione Rai con la destituzione del consigliere Petroni.Sono sotto gli occhi di tutti le divisioni tra le due anime al governo acuitesi ora con il 'no' secco della Fiom che ha bocciato il protocollo d'intesa sul welfare tra governo e sindacati che apre una ferita non solo nella maggiore organizzazione dei lavoratori, ma anche nella sinistra dove Rifondazione e i Comunisti Italiani stanno cavalcando le posizioni espresse da Cremaschi e che rappresentano un altro pericoloso macigno sul governo.Il colpo di mano sulla Rai, preannunciato da Prodi e Padoa-Schioppa da un anno, è stato posto in essere con un'arroganza senza precedenti. Non si tratta di mera occupazione del potere da parte della sinistra, già ampiamente verificatosi, ma della violazione dei principi basilari, e l'informazione pubblica ne è uno, su cui si poggia la democrazia.Se Prodi, approfittando della sua debolezza e di una maggioranza a pezzi, riesce a negare all'opposizione i necessari contrappesi di controllo e di garanzia, la democrazia è a rischio. E' giusto, quindi, fermare l'eventuale dialogo sulla legge elettorale e su altri provvedimenti di rilievo, se il governo non fa marcia indietro.Concordo con Gianfranco Fini che ieri ha sostenuto che il centrodestra non può giocare di rimessa ma che debba riprendere l'iniziativa politica e parlamentare per avvicinare il più possibile la caduta di Prodi e del peggior governo che la storia della Repubblica ricordi. Dobbiamo, quindi, riempire di contenuti l'iniziativa politica e parlamentare. La mozione che abbiamo presentato ieri al Senato sullo scandalo in corso nelle università italiane va in questa direzione, come la stessa decisione di interrompere ogni tipo di dialogo con il centrosinistra sulla legge elettorale e, aggiungiamo, anche su altri provvedimenti immodificabili sul piano culturale e politico che il governo ci propinerà nei prossimi giorni. L'iniziativa politica non potrà non essere in difesa degli interessi generali del Paese, e coerente con le idee modernizzatrici e di cambiamento che il centrodestra ha iniziato nel 2001 e che ora deve rimodulare alla luce del disastro che Prodi e compagni stanno causando in questa esperienza di governo tutta da dimenticare.

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