Riceviamo e pubblichiamo da Elio Bitritto
Io non so dove sia vissuto fino ad oggi Davide D’Alessandro: certo non a Vasto perché definire l’Hotel Panoramic “pezzo di storia della Città del Vasto” è quanto meno preoccupante. Personalmente credo che quell’albergo avesse abbondantemente passato i limiti della decenza estetica e dell’adeguamento alle norme di sicurezza: si può opinare che meglio sarebbe stato farne un altro di albergo magari a sei stelle, quindi destinato a gente come Agnelli, De Benedetti ed affini, così solo pochi ricchi avrebbero potuto fare un ricco week end a Vasto! O forse il buon Davide avrebbe preferito un bed and breakfast al suo posto, magari ad un solo piano per non consentire a ‘sti poveracci, la vista del golfo (si accontentino del laghetto!). Da normale osservatore (non modesto come il bilaureato con lode si ingegna di definire Boschetti, né Uomo come si autodefinisce Davide – ma forse ha dimenticato la differenza tra HOMO e VIR), credevo che chi si occupa di imprenditoria in generale, se ne occupasse cercando il profitto che non è una espressione volgare (ho controllato sul dizionario – italiano non cubano): sembra di capire che a Vasto, o forse in Italia?, l’etica professionale e politica possa essere dettata solo da Davide. Un’altra “stranezza” mi ha colpito: la parola “padrone”della città: è un linguaggio ormai estinto, salvo alcune isole felici abitate da comunistosauri che resistono perché sono il prodotto “impazzito” dei primi esperimenti genetici degli americani, sfuggiti ai laboratori, insomma degli O.G.M. , ma anche loro conoscono il detto latino "pecunia non olet" e, se ci pensa bene non sono Marrollo e Lapenna che devono preoccupare Robespierre, ma sono altri personaggi nella società che, a voler essere "carogne", potrebbero creare problemi. Ci sono tante altre cose nell’ultimo numero di POLIS che mi fanno dubitare delle MIE capacità intellettive: però quando lancia il suo monito “State attenti, perché quando ad agire sono la piazza, la folla, i cittadini violentati, gli effetti diventano incontrollabili e devastanti”, bene, questa è una frase assolutamente fuori di luogo, sopra le righe, “violenta”: essa chiama violenza e non ce n’è proprio bisogno.
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