sabato 16 maggio 2009

L'IMMIGRAZIONE CLANDESTINA

Inaffidabili o farisei?

Non si finisce mai di parlare, soprattutto di pontificare sul problema dell’immigrazione clandestina e credo sia opportuna una serie di precisazioni altrimenti si dà solo aria ai denti. Intanto se sento parlare di clandestini devo ritenere che si stia parlando di clandestinità, vale a dire di un reato. Una volta il ”clandestino a bordo” veniva buttato a mare ed ora non è più consentito ma il reato è restato tale. Qualche deficiente, tra Roma e Bruxelles, fa l’idiota integrale e ci dice che “Il 90% dell'immigrazione avviene per via aerea. Il restante 10% dai vari sbarchi sulle carrette del mare, e sono tutti o quasi rifugiati politici ai quali per legge bisogna dare asilo”: soffermandomi sui numeri faccio qualche breve calcolo e ricavo che se è vero che gli sbarchi sono più di 30.000 l’anno, gli arrivi per via aerea raggiungono la cifra di 270.000 per un totale di 300.000 l’anno. Questi numeri non sono credibili perché la quasi totalità si riferisce agli sbarchi via mare. La soluzione mi sembra piuttosto semplice: tutti gli sbarcati (non più clandestini) vengano distribuiti proporzionalmente tra tutti gli stati europei, compreso il Vaticano: le spese di soccorso, soggiorno, cure e trasferimenti dovranno essere ripartite proporzionalmente tra gli stessi membri della comunità europea. Qualcuno si opporrà? sanzione monetaria! Tra l’altro questo idiota politico del Commissario europeo Hammarberg, invece di prendersela con Malta che prende i soldi e respinge i barconi, se la piglia con l’Italia che soccorre i clandestini, li nutre, li cura e … se li tiene. Ma che Europa è questa: la stessa degli ambientalisti? “ Not In My Back Yard” (Non nel mio giardino).

Elio Bitritto

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