"Perchè la sinistra, quando governava, non ha formulato le sue 'geniali' proposte?"
La sinistra perde il pelo ma non il vizio. Come accadde per la riforma Moratti quando la sinistra annunciava catastrofi (la fine dell’insegnamento della lingua straniera, il taglio delle ore di educazione fisica etc.) anche per il decreto Gelmini, diventato ormai legge, la sinistra mistifica e inventa menzogne.
La norme del decreto Gelmini e di quelle previste alla finanziaria introducono in sostanza una razionalizzazione del sistema Scuola in Italia e del sistema Università.
Per quanto riguarda la scuola sono state introdotte norme di buon senso come la maestra prevalente o l’obbligo di indossare il grembiulino affinché, almeno nelle scuole primarie, vi sia effettiva uguaglianza tra tutti gli studenti e infine la creazione di classi di inserimento di studenti stranieri come avviene in Paesi democratici e civilissimi come l’Inghilterra, la Germania e in Spagna dove, udite udite, queste classi sono state introdotte da Zapatero che non ci risulta essere esponente di movimenti xenofobi!
Per quanto riguarda l’Università con la finanziaria si pone un argine alle spese, talvolta irrazionali, e si è dato un duro colpo ai detestati baroni universitari.
L’Università italiana è oramai al collasso: basti solo pensare che in una recente ricerca americana che stilava le cattedrali del sapere mondiale l’unica Università italiana citata è quella di Bologna e non è neanche tra i primi posti.
Le proteste, se civili, vanno sempre rispettate, ma riteniamo che gli studenti siano stati per l’ennesima volta soggiogati dalle mistificazioni e dalle bugie di una sinistra ormai alla frutta.
La sinistra era al Governo di questo Paese non più di sei mesi fa: come mai non ha mai formulato le sue “geniali” proposte quando guidava l’Italia?
Stiano tranquilli gli studenti: i tagli effettuati non incideranno sul loro futuro. Ciò che potrà pregiudicare il loro diritto allo studio, specie per le Università, è una classe politica (quella di sinistra) asservita ai baroni dell’università (prevalentemente sessantottini) e il nepotismo imperante, a scapito del merito che in qualche caso riduce la gestione dell’università ad una gestione a conduzione familiare!
Ciò che pregiudicherà il futuro degli studenti è avere dei professori non sempre all’altezza del delicato compito che viene loro assegnato, cioè formare la futura classe dirigente dell’Italia.
La verità è che in questi giorni i maestri, i professori di scuole medie, inferiori e superiori, nonché i docenti Universitari hanno difeso la loro “pagnotta” la loro “casta” fatto di per sé legittimo ma non ci dicano che protestano perché hanno a cuore la sorte degli studenti.
Se in qualche caso il dubbio su alcune scelte è umanamente comprensibile, ad esempio per la situazione del precariato nella scuola dell’obbligo, è assolutamente incomprensibile, e da condannare, la tutela dei privilegi nelle università.
In questi giorni spesso si è detto che in tempi di crisi si deve investire nell’istruzione: bene ma investire vuol dire anche e soprattutto spendere e gestire con oculatezza i fondi assegnati.
In Italia chi vince il concorso per una cattedra all’università è un po’ come se facesse 6 al superenalotto: si è sistemato per tutta la vita!
In sintesi Azione Giovani invita tutte gli studenti e i loro genitori a leggere con attenzione le norme adottate dal Governo e a non farsi ingannare dalla mistificazione dei sindacati, dei baroni e della sinistra che hanno come scopo quello di difendere i loro privilegi e attaccare il Governo.
Il Presidente Provinciale di AG
dott. Costanzo Del Vecchio
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